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L’Ariano FolkFestival Winter Edition è pronto, intervista a Francesco Fodarella

18 Dicembre 2018

Ariano Irpino è un centro abitato dell’osso appenninico, posto a 800 metri sul livello del mare, una zona non facile da raggiungere, specie d’inverno. Ma nonostante questo da ventitré anni ogni estate si tiene in questo paese uno dei festival dedicato alla world music più importanti a livello europeo, un piccolo festival che il suo direttore artistico dice essere invidiato un po’ ovunque. Con alle spalle oltre 20 anni di storia, Ariano Folkfestival ha ospitato più di 250 band provenienti da 20 diverse nazioni con nomi del calibro di Calexico, Gogol Bordello, Vinicio Capossela, Goran Bregovic, Bombino, Instituto Mexicano del Sonido, Balkan Beat Box e Tony Allen, Seun Kuti + Egypyt 80, Alborosie, Dubioza Kolektiv, Omar Souleyman, le A-Wa, Calypso Rose, 47Soul, la Fanfara Tirana e tanti altri. Adesso l’Ariano FolkFestival sfida anche l’inverno e arriva quest’anno anche alla terza edizione della Winter Edition che si terrà dal 27 al 29 dicembre. Ne abbiamo parlato insieme a Francesco Fodarella, direttore artistico del festival.

L’Ariano FolkFestival è arrivato a contare ventitré edizioni estive e con la prossima tre invernali. Un evento che si sdoppia, raccogliendo un crescendo sempre maggiore di consensi. Ma 23 anni fa cosa è successo per fare nascere un festival del genere?

Il festival è nato per pura casualità, dopo un viaggio di piacere in Cecoslovacchia fatto con alcuni amici abbiamo deciso di immaginare qualcosa di diverso dalle solite feste di paese, improntando il tutto su un discorso musicale che fosse diverso dal solito scenario commerciale. Nel giro di tre anni questa iniziativa è diventata un vero e proprio festival e abbiamo cominciato a proporre musiche del mondo e la cosa per noi è diventata un vero e proprio lavoro. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di fare conoscere nuove tendenze e nuove culture attraverso la world music. La nostra associazione conta trenta persone, io mi occupo della programmazione musicale.

Come è possibile fare crescere un festival come il vostro restando fuori dal meanstream musicale?

Il nostro festival nel tempo è cresciuto con le proposte, da sempre abbiamo puntato a un discorso qualitativo, il suo successo è dovuto proprio al fatto di essere appunto fuori dal meanstream, il lavoro che abbiamo fatto costantemente è stato quello di fare ricerca e promozione di nuove proposte musicali a cui legare il marchio dell’Ariano FolkFestival. La nostra voglia maniacale di proporre ha fatto sì che il nostro pubblico si è fidelizzato al marchio e ormai ci sceglie per le band che proponiamo, per la selezione di proposte musicali che riusciamo a mettere nel programma che è sempre qualcosa che difficilmente si può trovare in Italia.

Questo lavoro di selezione dei gruppi e dei musicisti come viene condotto?

Il prodotto che portiamo in scena nel corso del Festival è frutto di un lavoro fatto dodici mesi su dodici, è un processo che è in corso in continuazione, frutto di numeroso viaggi improntati a partecipare a festival, fiere e concerti. Dopo tanti anni conosciamo bene tutto il territorio europeo e oltre e sappiamo bene dove attingere per trovare nuove sonorità e nuove band e riportarle nel nostro contesto.

Una Winter Edition dell’Ariano FolkFestival che difficoltà logistiche pone?

Gli eventi più importanti di questa Winter Edition si terranno all’interno di una tensostruttura di 1.000 mq ben riscaldata e pavimentata, montata nel cuore del centro storico di Ariano con tutte le attenzioni necessarie per la sicurezza e la logistica. E’ stata già sperimentata l’anno scorso, quando fuori ci sono meno tre gradi al suo interno ne abbiamo tranquillamente sedici-diciassette, e la situazione per chi sta all’interno è sicuramente molto soddisfacente. Montare una cosa del genere a 800 metri sul livello del mare a noi dà molta soddisfazione, l’evento è molto atteso dagli abitanti di Ariano ed è un momento molto gradito dai tanti studenti del paese che rientrano per il periodo natalizio. La selezione delle musiche di questa Winter Edition è molto incentrata sul folk rock italiano. Sarà un mini-Ariano FolkFestival in cui non ci faremo mancare proprio niente. Basandoci su quanto è successo l’anno scorso ci aspettiamo circa 1.500 persone a serata. Oltre alla tensostruttura ci sono vari appuntamenti che si terranno presso la biblioteca, l’auditorium, la libreria e anche in alcuni bar del paese. I finanziamenti con cui possiamo realizzare tutto questo arrivano dal Programma Operativo Complementare POR 2015-2020 della Regione Campania.

Guardando al programma davvero molto ricco poi dirci meglio in cosa consiste Quizone?

E’ una iniziativa che mira a creare un senso maggiore di community, vengono formulate delle domande relative al festival alle persone che desiderano partecipare a questa iniziativa e poi ci sono dei premi che riguardano il festival stesso, è una iniziativa che stimola generalmente molto le persone del posto a partecipare in modo far sentire sempre più cosa loro questo festival.

Andiamo alla prossima estate, come procedono i lavori del prossimo Ariano FolkFestival?

Diciamo che il 90% di quello che sarà è già in cottura, sono tornato la scorsa settimana dalla Bretagna da un festival che è uno dei tanti a cui partecipiamo al fine di migliorare costantemente la proposta di musiche e culture che cerchiamo di proporre nell’edizione estiva e in quella invernale del nostro festival.

Ecco il dettaglio della prossima edizione della Winter Edition dell’Ariano FolkFestival.

Si comincia giovedì 27 dicembre alle 22 con il Taranta Beat di Giuliano Gabriele e il suo ensemble, che intrecciano passato e presente, folclore e modernità, guidando oltre ogni convenzione temporale alla scoperta della quintessenza della musica tradizionale del Sud Italia: il ritmo. A seguire, le esplosioni di suoni, colori e allegria dei siciliani Giufà e la loro ricetta sonora unica, che mescola Klezmer, Balkan beat e una buona dose di rock: riff di fiati incalzanti, chitarre distorte, cassa in quattro e sonorità balcaniche sono i quattro ingredienti principali che riescono a trascinare, coinvolgere e far saltare il pubblico di ogni età. Chiude la serata lo psichedelico dj set di Mondo Cane, al secolo Andrea Cota, che trasforma la pista da ballo in una giungla urbana di afrofuturismi, cumbia psichedeliche, global bass e reggae shakerati con le pulsazioni della musica elettronica.

Venerdì 28 dicembre, sempre dalle 22, è la volta di Ars Nova Napoli, band che porta ad Ariano il suo amore per il repertorio popolare campano mescolato a una grande ricerca antropologica musicale: nella loro musica si incontrano pizziche pugliesi e serenate siciliane, rebetiko greco e musica balcanica. La palla passa poi ai The Sweet Life Society con i loro remix ricchi di sample che vanno dallo swing a brani caraibici e mediorientali, dal bigbeat di scuola Francese “Chinese Man” alla jungle di matrice inglese, il tutto arricchito dalle tre voci della band. Infine, il palco di Ariano sarà infiammato da Dj Gambeat: bassista leggendario di Radio Bemba, La Ventura e Mano Negra, da sempre al fianco di Manu Chao, nel suo set musicale reinterpreta i beat acquisiti durante i suoi viaggi e i suoi incontri. Mixando musiche latine tradizionali in chiave elettronica, Dj Gambeat modernizza cumbia, tango, vallenato e salsa, creando una fusione festosa ed esplosiva.

Chiusura esplosiva sabato 29 dicembre. Si comincia alle 22 con l’energia del soldato del Raggamuffin italiano, Manlio Calafrocampano, nome d’arte che rende omaggio alle sue radici e al suo stile inconfondibile e travolgente. Al suo fianco, il beat incalzante di dj Cienfuegos. Dall’Italia si vola in Spagna con Itaca Band e le sue sonorità eterogenee e ritmate, capaci di rinnovarsi a ogni disco: nell’ultimo lavoro “Explosiva” le potenti chitarre – loro marchio di fabbrica – si affiancano a tocchi di elettronica e momenti più intimi. Il festival si chiude con i Cacao Mental: un progetto che fonde cumbia, musica elettronica e psichedelia in canzoni che avvicinano la tradizione musicale latinoamericana e afroperuviana a una sonorizzazione cinematica e trascinante.

Ariano Folkfestival propone anche una grande varietà di attività collaterali ai concerti sul main stage, che ne ampliano e completano la proposta ricreativa. A cominciare da Racconti di Viaggio, un talk dove due dei protagonisti del festival, dj Gambeat e Caco Mental, si raccontano senza filtri al pubblico. E poi la QuizZone, riservata ai veri esperti di Ariano Fokfestival; la Bookzone con tanti appuntamenti dedicati alla letteratura; la Cinezone animata da proiezioni e dibattiti; la Corazone che ospita una serie di concerti off e la Ri-corazione pronta a soddisfare ogni esigenza di aperitivo. E ancora Spazio Teatro con un laboratorio e uno spettacolo teatrale, l’Aff Tombola, grande tombolata organizzata dal festival, e l’After Fest, l’ imperdibile after party con musica techno ed elettronica.

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