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La prima edizione dello Sponz, l’antefatto di tutto
Ieri lo Sponz 2023 è partito dall’episcopio di Sant’Andrea di Conza. Lo stesso luogo in cui ho visto altre presentazioni, lo stesso luogo dove ho assistito ad altri eventi. E devo ammettere che prima dello Sponz per me c’è stato qualcos’altro. E in particolare c’è stata la storia di un ragazzo di città che si è innamorato di una ragazza di campagna adottata da un’altra città. Questa ragazza, poi diventata mia moglie, ha invitato il ragazzo di città a passare qualche giorno dalle sue parti, nelle terre di Irpinia. Era l’anno 2010. E io non sapevo niente della Campania, delle terre di mezzo, dell’Irpinia e di Calitri. Così per due settimane, quindici giorni per la precisione, mi sono tuffato in un mondo che prima di allora per me non esisteva. E ogni anno, dal 2010, tornano quei quindici giorni, dentro cui continua a celebrarsi lo Sponz. E questa festa ha sempre un inizio. E ricordo benissimo la sensazione che provai arrivando la prima volta in paese, è la stessa che provo oggi tutte le volte che torniamo a Calitri. La corriera che presi dalla stazione di Napoli Centrale mi fermò al casello autostradale di Lacedonia. Lì venne lei, mia moglie, a prendermi con la macchina. Facendo la strada di Bisaccia, e la prima cosa che notai fu la bellezza del paesaggio collinare dentro cui ci stavamo muovendo. Ci vuole circa mezz’ora di strada dal Calaggio per arrivare a Calitri, è una mezz’ora che passa benissimo, perché l’occhio ha veramente un sacco di cose da vedere. Entrati in paese, dopo un lungo rettifilo fatto di case e attività commerciali, ci si avvicina gradualmente alla casa di famiglia di mia moglie. E’ lì che la strada inaspettatamente si apre, si fa più larga, e sembra dare il benvenuto a chiunque si avvicina al cuore di tutto, ‘ndo Cola.
Della prima edizione dello Sponz ricordo benissimo i manifestini. Era il 2013. Io avevo già passato quattro estati a Calitri. Nel 2010 fu la prima. Per rendere il mio primo soggiorno a Calitri memorabile mia moglie ha organizzato un sacco di cose, portandomi a visitare ogni giorno posti diversi. Eravamo continuamente in giro. E ho capito solo negli anni successivi che quel moto perpetuo era necessario per farmi respirare a fondo il territorio su cui ero atterrato con mia grande sorpresa. E se oggi dovessi organizzare la visita di qualche amico da quelle parti farei la stessa cosa che dodici anni fa mia moglie ha fatto con me. Perché Calitri è la salita a un monte fatto di tante pause, un monte grande quanto tutta l’Irpinia, a cui si arriva passando da una campagna bellissima fatta di fontane e di animali che sembrano sempre volerti dire qualcosa. Ho fatto il pieno di sapori per quel mio primo anno a Calitri, e tornando a casa non ho potuto fare a meno di raccontare a tutti quanto fosse buona l’acqua del Vulture, e i dolci di Zabatta, e la pizza di Tonino Cola, e poi i formaggi e gli affettati della zona.
L’unica regola che mi ero dato per resistere alle differenze esistenti tra Calitri e qualsiasi altro posto in cui precedentemente ero stato era quella di raccogliere quante più informazioni possibili sul luogo in cui ero capitato. E leggevo annunci ovunque. In particolare la mia prima fonte di informazione era una bacheca per gli annunci posta a inizio del corso, la strada che nelle sere d’estate diventa pedonale e si riempie di gente. E’ stato così che ho trovato il primo annuncio delloSponz Fest. Un manifestino con lo sfondo verde acqua, in cui c’era una rosa, e due sposi danzanti. Annunciava il titolo dell’evento, le date e il programma. Tutti gli appuntamenti erano concentrati in quella parte del paese che dalla Casa dell’Eca arriva fino centro storico, passando per la Posta e il piazzale antistante alla Casa dell’Eca. La colonna sonora della prima edizione dello Sponz è stata il disco della Banda della Posta ‘Primo ballo’. La Banda della Posta è un istituzione tutta calitrana, è il gruppo che è stato chiamato a suonare per decenni in tutti i matrimoni, animando la festa con musica da ballo, valzer, polche, quadriglie, paso doble e foxtrot. Alla Banda della Posta ha fatto da padrino Vinicio Capossela producendo a quattro mani con Alessandro Stefana «Primo Ballo», l’album d’esordio di un gruppo di musicanti ormai sulla scena da parecchi decenni. Il disco uscito da questa collaborazione ha un sound ruvido ed essenziale, lo stesso delle leggendarie feste popolari con cui si celebrava la nascita di un nuovo nucleo familiare.
A pensarci bene non ho ancora capito come mai mi sia legato così tanto a questa festa. Le ragioni personali sono indubbie, però, mi dico sempre, oltre questo ci deve essere altro. Prima che io arrivassi a Calitri lo Sponz non c’era, e dopo tre anni di mia presenza invece c’era. Potrei aggiungere che quando iniziai a scrivere le mie prime cronache dallo Sponz nessuno mi avevo chiesto di farlo, dopo qualche anno invece fui invitato a farlo ufficialmente, con una telefonata che non mi sarei mai immaginato di ricevere. Anche questo potrebbe significare qualcosa. Lascerei tutto il resto dentro quell’alone di mistero che continua a rappresentare lo Sponz per me, perché c’è una magia nel modo in cui si è originato tutto, e con la magia è bene porsi poche domande, il rischio è di logorarla e di togliere sapore a tutto. L’annuncio della prima edizione dello Sponz arrivò quando eravamo già organizzati per il rientro a Livorno, conteggio delle ferie alla mano. Quelle date sul finale del mese di agosto ci colsero impreparati, e fu così che non potei partecipare. Ero un frequentatore ancora fresco della notti calitrane, conoscevo ovviamente Vinicio, ma sapevo ancora poco o niente sui riti del paese, sugli sposalizi, sulle cannazze, sulla Casa dell’Eca e sulla Banda della Posta. Giudicando con il senno di poi ne avessi scritto avrei rischiato di dire una serie di cose approssimate e approssimative, su argomenti appresi solo per sentito dire. A pensarci bene forse è stato proprio meglio non esserci, lasciando questa mia assenza dalla prima edizione ad accrescere il mistero, che in fondo è sempre, e solo, come direbbe Vinicio, il mistero della vita.
La raccolta delle mie cronache dallo Sponz Fest è disponibile in versione Kindle su Amazon.
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