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La legalità rivoluzionaria. Cronache dallo Sponz Fest, giorno tre

23 Agosto 2017

Per arrivare al lago della canne ci vogliono una ventina di minuti. Io, almeno fino dall’azienda agricola De Cecca, so da che parte andare, poi seguo le indicazioni, piccole freccette rosse che mi indicano la direzione. Tutto il tragitto è immerso in uno di quei meravigliosi tramonti in cui la luce del Tirreno e quella dell’est si fondono in una cosa sola, come all’inizio della creazione, quando tutti i punti cardinali erano ancora un unicum inscindibile. Il lago è sempre comune di Calitri, è sempre alta Irpinia. Lungo strada mi fermo almeno cinque volte a fare fotografie, come altri come me, che vanno nella stessa direzione, ci salutiamo, siamo già una piccola comunità in cammino verso una direzione comune. Il lago della canne è un piccolo stagno presso cui vanno ad abbeverarsi le mucche al pascolo. Presso di esso il comune di Calitri ha istituito, insieme a Legambiente, un centro di educazione ambientale, luogo di produzione di energie alternative e centro di formazione a disposizione delle scuole del territorio.

L’atmosfera al mio arrivo è decisamente campestre. C’è una coppia che mi precede, lungo il tragitto dal parcheggio al lago, hanno una bambina. Il babbo tiene sulle spalle la tenda dentro cui passeranno la notte tutti e tre in attesa dell’alba. La bambina avrà sì e no tre anni, dice che le scappa la cacca, chiede di fermarsi, il babbo le domanda se è sicura e dice che ne ha già fatta un po’ a casa. E’ la completa normalità di questa situazione a colpirmi. Quella di una bambina di tre anni che dice la cosa può naturale del mondo, come fanno le mie di bambine, come fanno tutte le bambine del mondo. Io cerco di guardarle tutte le facce che mi precedono o che incrocio, vorrei capirne le storie e le provenienze. Ci sono gli alternativi, quelli che contraddistinguo dall’abbigliamento e dai capelli rasta. Poi ci sono quelli come me, quelli più normali, gente che potrei incontrare benissimo a Milano, Rimini o Tirrenia. E soprattutto c’è gente di tutte le età. E tanti genitori anche con bambini piccoli.

L’area è stata tutta ripulita, c’erano presenze di mucca ovunque che fino a pochi giorni fa la caratterizzavano tutta. Ma i contadini del posto, quelli che mandano le vacche al pascolo, sembrano avere accolto poco bene il fatto che un’area come questa sia stata restituita alla collettività come centro di educazione ambientale. Mi confida queste cose uno degli organizzatori del festival, mentre siamo lì insieme ad aspettare che tutto abbia inizio. Il posto è bello, lunare, ancestrale. Come la musica che ci verrà suonata all’alba. A salutare questa nuova edizione dello Sponz Fest ci sono due sindaci, entrambi hanno in comune un premio e un centro di educazione ambientale dedicato alla memoria di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, barbaramente assassinato il 5 settembre 2010 per il troppo amore che aveva per la legge e la legalità. A lui è dedicato anche il Premio che il sindaco di Calitri e di Troina si sono passati proprio ieri sera. E’ stato conferito ad entrambi i comuni a pari-merito.

Queste le motivazioni del conferimento del premio al sindaco di Troina: “aver difeso con coraggio la legalità nella gestione del patrimonio naturale e per la qualità dei progetti di rilancio del territorio e di riqualificazione del centro storico”. Per quanto riguarda il sindaco di Calitri invece, le ragioni concernono “ l’aver favorito la partecipazione della comunità e aver rivitalizzato il territorio nel rispetto dell’ambiente, della legalità e delle radici locali”. Il sindaco di Troina è attualmente sotto scorta. Ci sono i carabinieri lì vicino a me, fa effetto pensare ad un uomo sotto scorta perché oggetto di minaccia semplicemente per essere uno che ha fatto della legalità la sua stella polare. Anche la legalità è ancestrale, come la musica dell’alba che seguirà. Anche le parole del sindaco di Troina sono ancestrali, perché sono parole di una persona che cerca di dare il giusto ordine alle cose. E’ lui stesso a raccontare di come l’Unione Europea distribuisca finanziamenti all’agricoltura semplicemente in virtù del possesso della terra, senza andare a sindacare se poi essa sia messa a frutto o meno. E racconta della mafia che in Sicilia, in Calabria, come in Piemonte, sa mettere a fascicolo ettari ed ettari di terra per prendersi quei soldi.

A Troina, un comune a più di 1.000 metri di altezza, il comune si è attivato per spezzare un circolo vizioso come quello che il sindaco stesso descrive. E 1.700 ettari di terra sono stati restituiti alla coltura e ai giovani che la vogliono coltivare. E’ la legalità rivoluzionaria, quella che porta con se le minacce e che rischia di togliere il sonno ad un uomo giusto, come è questo sindaco che sto ascoltando. Alla fine della sua testimonianza il sindaco di Calitri lo abbraccia e gli fa una carezza, dovendogli il giusto riconoscimento, perché la politica è quella delle piccole cose e noi dovremmo sempre volere bene ai nostri sindaci quando operano con coraggio e passione nell’interesse di tutti, indipendentemente dal colore che rappresentano.

Segue il silenzio, quello della riflessione, io stesso rifletto, ho quello che comunemente si direbbe il groppo in gola. Un uomo del genere viene effettivamente da abbracciarlo, perché restituisce alla politica il suo luogo ideale di svolgimento che sono le persone ed il loro bene comune. Poi ci saranno poesie, letture, Massimo Zamboni, “il cielo sotto Berlino” e “nessuna voce dentro”, i CCCP e tutto ciò che un personaggio come Zamboni può rappresentare. Poi all’alba la musica ancestrale, quella del mondo quando deve ancora nascere, quando è ancora tutto un coacervo di possibilità, nella fattispecie quella di Georgos Xylouris e Jim White. Poi la legalità che è rivoluzionaria, che è la prima delle rivoluzioni e dei mondi a rovescio che dovremmo augurarci. Tutto il resto può solo fare da eco, da sottofondo, da accompagnamento, almeno per come la interpreto io. Comunque benvenuti a tutti, lo Sponz è davvero cominciato.

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