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La Banda del Pozzo: un esempio virtuoso di produzione dal basso

16 Ottobre 2015

Questa settimana intervistiamo La Banda del Pozzo, band emergente d’origine siciliana. Sulla scena milanese si stanno facendo notare e quest’anno riusciranno a pubblicare il loro primo disco grazie ad una campagna su musicraiser. La Banda infatti è riuscita a raccogliere il necessario grazie al supporto di tantissimi sostenitori che hanno acquistato il disco in anteprima assieme a tante ricompense molto singolari (serenate notturne da eseguire alla propria amata, cene siciliane, concerti in videochiamata, schiaffi al cantante nei making of dei videoclip, scherzi telefonici, taglio del ciuffo e tanti altri).
La Banda del Pozzo è divertente, stravagante, lunatica, romantica e ironica, un progetto che racchiude nelle sue note, la bellezza di un genere che si pensava perso.


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Ciao Ragazzi, ci dite due parole su chi siete e che cosa fate nella vita?
Ciao, siamo La Banda del Pozzo, siamo musicisti e portiamo avanti al meglio delle nostre forze il nostro progetto musicale con l’intento di rendere questa nostra passione il nostro “lavoro”.
Ci siamo trasferiti a Milano, dalla Sicilia, da qualche anno e ci dividiamo tra lavori mattutini e pomeridiani per avere le energie necessarie per portare aventi un progetto emergente, come il nostro,  che richiede sforzi notevoli.

 

Secondo voi  in che cosa consiste il lavoro di un musicista emergente al giorno d’oggi?
Crediamo che il musicista emergente di oggi abbia lo stesso compito degli emergenti di sempre, ovvero di offrire il proprio personalissimo sguardo sul presente, decodificandone le dinamiche per rendere possibile una visione ad ampio spettro della realtà sociale. La differenza sta probabilmente nell’importanza della comunicazione, che oggi sembra apparire anche più importante dei contenuti stessi, tanto che talvolta, tristemente, pare che la qualità in sé di un progetto venga misurata in termini di “Like” e “Visualizzazioni”.

 

In genere come ci si organizza nel mondo della musica per reperire i fondi necessari alla realizzazione dei propri progetti?
Se non hai alle spalle qualche etichetta o qualche benefattore devi autogestirti e autoprodurti in toto ed i costi di registrazione e produzione di un disco, della creazione di un video sono davvero elevati. Noi abbiamo suonato tanto per raccogliere fondi e ci siamo anche affidati a Musicraiser (un portale di crowdfounding) per produrre e promuovere il disco.

 

Ci sono esperienze che reputate virtuose nel mondo della musica per quel che riguarda la ricerca di nuovo pubblico e di fondi per la realizzazione dei progetti emergenti?
Si, ti accennavamo su. Abbiamo fatto una campagna di raccolta fondi con Musicraiser, durata due mesi, che ci ha permesso di raccogliere il denaro necessario per affrontare le spese di produzione e promozione del disco.
Non smetteremo mai di ringraziare tutta la gente che ci ha supportato acquistando il disco in anteprima.
E’ stata un’esperienza fondamentale senza la quale non avremmo potuto curare il progetto in modo adeguato.

 

Quale è il vostro punto di vista sui talent musicali che vanno molto di moda negli ultimi anni?
La partecipazione ad un talent è una scelta come altre. Non entriamo in merito, non giudichiamo. Noi, al momento, non abbiamo mai pensato che i talent potessero rappresentare la “nostra strada”.

 

Credete che si possa applicare al mondo della musica una nuova forma di distribuzione e vendita?
Probabilmente sì, ma durerebbe comunque poco perché nascerebbero altri metodi nuovi e poi ancora e poi ancora.  Il web ti permette praticamente quasi tutto al giorno d’oggi: è in continua evoluzione, ad una velocità stratosferica, tanto da non darti il tempo di assimilare un contenuto o una modalità di distribuzione o vendita da sembrare già superato dopo poco tempo.

 

Quali sono i progetti in cui siete impegnati prossimamente, e come è possibile mettersi in contatto con voi?
Il 16 Novembre uscirà ufficialmente il nostro primo disco e lo presenteremo al Circolo Ohibò di Milano, poi suoneremo in giro per l’Italia, disco alla mano. Gestiamo personalmente la nostra pagina Facebook e potete trovarci anche su Youtube e Instagram.

 

C’è una canzone che vorreste ascoltare? Quale, e perché?
Sicuramente “Il dritto di Chicago” di Fred Buscaglione: è grazie alla passione comune per artisti come lui che i membri della nostra band si sono incontrati.
Eccovi accontentati!

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