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Bob Dylan e quella scocciatura del Nobel
A Bob Dylan, uno dei più grandi cantautori americani, è stato assegnato il premio Nobel per la Letteratura 2016. La notizia è arrivata il 14 ottobre, lo stesso giorno in cui è morto Dario Fo, un altro Nobel per la Letteratura (ricevuto nel 1997). Il premio è stato assegnato dall’Accademia Svedese a Dylan “per avere creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione della canzone americana”. La cosa paradossale è che suona più verosimile la motivazione della voce registrata che, di recente, apre i suoi concerti:
Signore e signori, vi prego di dare il benvenuto al poeta laureato del rock’n’roll. La voce della promessa della controcultura degli anni sessanta. Il ragazzo che costrinse il folk ad andare a letto con il rock. Che si è truccato negli anni settanta ed è sparito nella nebbia dell’abuso di sostanze. Che emerse per trovare Gesù. Che è stato cancellato come una vecchia gloria dimenticata alla fine degli anni ottanta, e che ha improvvisamente liberato dagli ingranaggi un po’ della musica più forte della sua carriera all’inizio degli anni novanta. Signore e signori, un artista che registra alla Columbia: Bob Dylan!
Si tratta di una svolta epocale per l’Accademia di Svezia. È la prima volta che un Nobel viene assegnato a un musicista (anche se Quartz India ci tiene a precisare che il primato dovrebbe essere di Rabindranath Tagore, premio Nobel per la Letteratura 1913, che oltre a scrivere poesie componeva canzoni). La decisione ha scatenato non poche polemiche. Alessandro Baricco ha dichiarato:
È un grandissimo. Andare a un suo concerto oggi è una delle esperienze più grandi ed emozionanti che si possano fare nello spettacolo. Ma, per quanto mi sforzi, non riesco a capire che cosa c’entri con la letteratura. Che un drammaturgo vinca un premio alla letteratura ci sta, anche se in modo un po’ sghembo. Ma premiare Bob Dylan con il Nobel per la Letteratura è come se dessero un Grammy Awards a Javier Marias perchè c’e’ una bella musicalità nella sua narrativa. Se seguiamo questo ragionamento, allora anche gli architetti possono essere considerati poeti.
Un altro grande cantautore e amico di Dylan, Leonard Cohen, si è espresso in questo modo:
Sul fatto che ha ricevuto il premio Nobel dirò che per me è come aver dato al monte Everest una medaglia per la montagna più alta del mondo.
In realtà Bob Dylan non è del tutto estraneo alla letteratura. Nato con il nome di Robert Allen Zimmerman è diventato Bob Dylan in onore del poeta gallese Dylan Thomas. Come Jim Morrison, è stato molto influenzato da Jack Kerouac, Allen Ginsberg e gli scrittori della Beat Generation. Quando aveva 25 anni, nel 1971, ha pubblicato un romanzo sperimentale, Tarantula. Nel 2005, invece, è uscito il primo volume autobiografico, Chronicles, che copre un arco temporale che va dagli anni ’60 agli anni ’80.
Adesso quello che sta creando parecchi imbarazzi è che l’Accademia Svedese non è riuscita ancora a mettersi in contatto con Dylan, che nel frattempo è in giro per concerti e non commenta la cosa. Sara Danius, la segretaria permanente dell’Accademia, ha avuto solo uno scambio di mail con i collaboratori del cantante. Quindi non si sa ancora se Bob Dylan ritirerà il premio e parteciperà alla cerimonia ufficiale del 10 dicembre a Stoccolma.
Bob Dylan, che di premi ne ha vinti parecchi, non si è mai divertito molto alle cerimonie. Volture ha costruito una cronologia dei premi vinti e ritirati e delle relative reazioni del cantante. Alcune sembrano delle vere e proprie trollate. Ad esempio, quando nel 1991 ritirò il Grammy alla carriera, Dylan fece uno strano e criptico discorso:
Mio padre era un uomo semplice, non mi ha lasciato molto ma questo mi ha detto: figlio mio, potrai anche diventare così abbietto che perfino i tuoi genitori ti abbandoneranno, ma Dio crederà sempre nella tua capacità di cambiare.
Subito dopo suonò la canzone Masters of War (I signori della guerra). A questo punto viene da pensare che Dylan stia davvero prendendo tempo, indeciso se ritirare il premio oppure no. È interessante notare, infatti, che Alfred Nobel, a cui si deve la creazione del premio, è stato anche l’inventore della dinamite e un imprenditore che si è arricchito con l’industria bellica.
https://youtube.com/watch?v=UxYcaGbHU90
AGGIORNAMENTO 1: Bob Dylan si è fatto vivo. Lo scorso 28 ottobre è stato intervistato dal Telegraph. La giornalista Edna Gundersen gli ha chiesto se andrà a Stoccolma a ritirare il premio e la sua risposta è stata: Assolutamente sì, se sarà possibile. Comunque, ha accettato ufficialmente il premio. A Sara Danius, segretaria permanente dell’Accademia di Svezia, ha detto: Ho apprezzato tantissimo il riconoscimento. La notizia del Nobel mi ha lasciato senza parole.
AGGIORNAMENTO 2: Bob Dylan non andrà alla cerimonia di premiazione del Nobel, prevista il prossimo 10 dicembre. Ha fatto sapere di avere già degli impegni pregressi. Perché conservi il premio, tuttavia, entro sei mesi dal 10 dicembre dovrà tenere una Nobel Lecture, una lectio magistralis obbligatoria per tutti i vincitori del Nobel. Cosa si inventerà allora? Manderà un sosia che leggerà un suo discorso in playback?
(Credit foto: Wall Street Journal)
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