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Apolide Festival, dal 18 al 21 luglio a Vialfrè. Intervista a Salvatore Perri
Apolide Festival è un festival unico, immerso in uno scenario naturale tra i più belli del nostro paese, un anfiteatro scavato dal ghiaccio e circondato dalle colline, tra gli alberi dell’Area Naturalistica Pianezze, a Vialfrè, Torino. Dal 18 al 21 luglio nelle Valli del Canavese, in Piemonte, torna questo appuntamento, organizzato da Associazione Culturale To Locals e, da questa XVI edizione, insieme ad Associazione Culturale Hiroshima Mon Amour. Per capirne meglio le origini e i contenuti abbiamo intervistato Salvatore Perri direttore artistico del festival.
Apolide Festival, cominciamo dal nome che è già un programma, lo avete scelto per una questione di spaesamento, di adesione a un mondo ideale senza troppi steccati oppure per questioni di scenario?
Il nostro Festival è una manifestazione che, nei suoi primi dieci anni di vita, ha portato con sé il nome del paese che lo ospitava, dall’undicesima edizione in poi, per varie vicissitudini, ci siamo trovati costretti a cambiare in maniera repentina, a poche settimane dall’evento, la sede del Festival. Per questo motivo siamo rimasti senza casa. E’ stato naturale trasformare il suo nome in APOLIDE.
Un programma che va dalla mattina alla sera, ricco di workshop creativi, sport e attività olistiche, mercati artigianali, food & beverage, una specie di villaggio all’interno del quale cosa succederà?
Sì, 80 ore consecutive che partono giovedì 18 luglio dalle ore 18.00 e si concludono domenica notte alle ore 1.00. 3 palchi, 3 aree camping, un’area sport, una olistica, il market, la ristorazione, i talk e le radio. Ci piace immaginare APOLIDE non come un semplice festival o una rassegna di artisti, quanto invece come un’esperienza nel quali immergersi e allontanarsi dalla routine di tutti i giorni. Chi ci scopre, anno dopo anno ritorna. E’ proprio questo il valore aggiunto che cerchiamo di trasmettere anno dopo anno.
In tre giorni cinquanta artisti su tre palchi, quale è il nesso che li lega insieme e cosa consigliereste per evitare al vostro pubblico di fare un abbuffata musicale?
La nostra volontà fin dalle origini è quella di creare cortocircuiti e spaesamenti nella testa delle persone. Abbattere gli schemi mentali e immergersi in un contesto dove, sì, trovare il proprio artista preferito, ma soprattutto scontrarsi contro proposte musicali e artistiche molto lontane dai radar di ognuno di noi. Per questo motivo ci piace giocare con i generi e con la timetable. Ci piace risvegliare le persone con un djset all’alba, inframmezzare il proprio pranzo con un concerto rock e ritrovarsi ad ascoltare la dub all’ora dell’aperitivo e artisti indie o elettronici durante la serata. Il nostro consiglio è di lasciarsi trasportare in questo flusso. Ognuno ha il suo percorso, che unito a quello degli altri costruisce ogni anno la grande comunità di pubblico di Apolide.
Un festival aperto a tutti e davvero molto eterogeneo, addirittura con un abbonamento destinato alle famiglie, chi è il pubblico ideale del vostro Festival?
Il pubblico ideale di APOLIDE è quello predisposto all’ascolto, alle differenze, a non avere paura del diverso e orgoglioso di fare parte anno dopo anno di questa grande esperienza. Finché non si arriva nel bosco, non si riesce a comprendere questa virtù, ma è veramente la cosa più importante di tutte per noi.
Apolide Festival garantisce 72 ore di evasione dalla quotidianità all’insegna della buona musica e tanto altro. IVREATRONIC, TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI , FRANCO 126, GIORGIO POI, CLAP! CLAP!, MYSS KETA, I HATE MY VILLAGE e ARTURO BRACHETTI sono solo alcuni degli artisti che si esibiranno sui tre palcoscenici del festival (Main Stage, Soundwood Stage e Boobs Stage), che ospitano un’attenta proposta di live, dj set e incontri con i più interessanti nomi della scena internazionale, nazionale e locale tra rock, pop, indie, elettronica.
Il programma
MAIN STAGE
Giovedì 18 luglio si inaugura il MAIN STAGE di Apolide con GIUNGLA INFINITA, una grande festa tra sperimentazioni e improvvisazioni elettroniche, con alcuni tra i principali nomi che stanno riscrivendo la scena musicale elettronica italiana. Motore propulsivo della serata inaugurale è l’armata elettronica del Canavese: IVREATRONIC, una vera e propria scena musicale nata e cresciuta a Ivrea, città di Olivetti, del famoso Carnevale con la battaglia delle arance, e ora anche città di riferimento per la musica elettronica. Oltre agli alfieri di cerimonia COSMO, FORESTA, ENEA PASCAL, SPLENDORE e BITCH VOLLEY, ultimo nome uscito per IVREATRONIC ci sono anche UCCELLI, il side-project di Davide Panizza fondatore del collettivo Pop X; il progetto che unisce batucada e noise, samba ed elettronica dei NINOS DU BRASIL e CLAP! CLAP!, il produttore fiorentino che con i suoi set di elettronica tribale sta conquistando grande consenso anche all’estero.
L’etichetta indipendente La Tempesta, icona del panorama italiano (e internazionale), è protagonista assoluta di venerdì 19 luglio con LA TEMPESTA NEL BOSCO, nuova edizione del suo festival itinerante, che arriva per la prima volta in Piemonte. Il Main Stage vede alternarsi I HATE MY VILLAGE, il supergruppo, composto da Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (Calibro35/Afterhours), Alberto Ferrari (Verdena) e Marco Fasolo (Jennifer Gentle); e poi i fondatori dell’etichetta La Tempesta, TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, in tour con “Sindacato dei sogni”; GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO in “Undici canzoni di merda con la pioggia dentro”; SICK TAMBURO tra i gruppi alternative rock più interessanti del panorama italiano; e infine POPULOUS, tra i producer italiani di musica elettronica più conosciuti a livello internazionale.
Sabato 20 luglio arriva invece FRANCO 126 con il suo folgorante esordio discografico “Stanza Singola” (Bomba Dischi) che continua a raccogliere consensi confermandosi come uno dei migliori dischi italiani di questa prima parte del 2019. A precederlo il polistrumentista, paroliere e produttore GIORGIO POI che torna dal vivo per presentare “Smog”, l’ultimo album uscito sempre per Bomba Dischi. Grande entusiasmo di pubblico e critica anche per ANDREA LASZLO DE SIMONE che con il suo “Uomo Donna” si è posizionato fra i migliori album del 2017. Con loro M¥SS KETA, misteriosa performer mascherata e rapper dall’attitudine punk, dal verbo dissacrante ed eccessivo. Accompagnata sul palco dalle inseparabili “Ragazze di Porta Venezia” aizzerà il pubblico con il nuovo piccantissimo disco “PAPRIKA” (Island/Universal Music Italia) e tutti i successi che l’hanno resa celebre. Al grido THIS IS INDIE!, la one night dedicata alla scena alternative internazionale e italiana dagli anni 2000 ad oggi, si conclude la terza giornata di Apolide.
Domenica 21 luglio il MAIN STAGE cambia volto e si trasforma come l’ospite che va a presentare: è la volta dell’uomo dai mille volti, il World Master of quick change, il grande Maestro del trasformismo internazionale: ARTURO BRACHETTI. L’artista acclamato in tutto il mondo, si racconta in una serata speciale fatta di confidenze, ricordi e viaggi fantastici. Fregoli, Parigi e le luci della Tour Eiffel, Ugo Tognazzi, le ombre cinesi, la macchina da cucire della mamma, il Paradis Latin, e le mille fantasie di un ragazzo che voleva diventare regista o papa, prendono vita in un’intervista frizzante al confine tra vita privata e palcoscenico. A seguire, il live dei rovere, band bolognese che presenta il promettente disco d’esordio “Disponibile anche in mogano” uscito a marzo e in chiusura, la grande festa SWING CIRCUS, il travolgente party electro-swing dei torinesi THE SWEET LIFE SOCIETY.
BOOBS STAGE
Sul BOOBS STAGE si comincia con il botto con due one man band 2.0: il produttore e percussionista tunisino NURI e IRTUMBRANDA (18 luglio). Dal venerdì prendono il via i breakfast live, i concerti mattutini accompagnano il risveglio del pubblico campeggiatore con le atmosfere sintetiche e revival anni Ottanta dei SACRAMENTO (19 luglio), la musica strumentale come descrizione di paesaggi dello sperimentatore folk SEABUCKTHORN (CH), nickname di Andy Cartwright, chitarrista inglese radicato ormai da anni nelle Alpi francesi del Sud (20 luglio); e NATURAMORTA (21 luglio).
I live poi proseguono dal pomeriggio fino alla sera. Il 19 luglio sotto il marchio de LA TEMPESTA NEL BOSCO troviamo l’incrocio di elettronica, jazz, improvvisazione, chitarre affilate e break di batteria di taglio hip-hop di 72-HOUR POST FIGHT; il cocktail di blues, desert e psych di servito da BLACK SNAKE MOAN; l’esordio da solista di ALOSI, voce e penna de IL PAN DEL DIAVOLO; il travolgente progetto dei CACAO MENTAL che fonde cumbia, musica elettronica e psichedelia. A chiudere le danze saranno i suoni caldi e tropicali di MR. ISLAND. Nel cast anche MARIA ANTONIETTA nella veste di autrice di “Sette ragazze imperdonabili”, il suo primo libro uscito per Rizzoli. Nei giorni successivi è la volta di MARIO LEWIS & SILVIA MARTINI (20 e 21 luglio); il blues made in veneto di KRANO (IT), l’alternative rock band THE HONSHU WOLVES dalla Svizzera, lo psych punk garage degli STEAL SHIT DO DRUGS di Seattle (USA) (20 luglio); il post punk crudo dei CHEMIN DE LA HONTE (FR) e le ballate tra cavalcate country e sfuriate garage dei LOVE TRAP (21 luglio), la nuova band di Stefano Isaia (Movie Star Junkies, Lame) e Marco Spigariol (Vermillion Sands), praticamente due leggende viventi della musica underground in Europa.
SOUNDWOOD STAGE
Per gli amanti dell’elettronica e della sperimentazione sonora c’è invece il SOUNDWOOD STAGE, la cui consolle è accesa ogni mattina da una fra le maggiori personalità del clubbing torinese, GAMBO, che declinerà i suoi set in “The Groove” Deep and fatty sound from the Black Planet” (19 luglio); “Non siamo mica gli americani – da Aria di Alan Sorrenti a Sballi Ravvicinati del Terzo Tipo di Vasco Rossi” (20 luglio); “Spazio – Kosmische Musik and minimalistic vibes” (21 luglio).
La giornata di venerdì 19 luglio è caratterizzata dalle tracce sonore di alcuni tra i più interessanti producer italiani pubblicati da La Tempesta International e da La Tempesta Dub. Dai profondi suoni del dubmaster PAOLO BALDINI DUBFILES passando per il flusso “liquido” tra schegge di riddims giamaicani e latini e frammenti di bassmusic inglese di CAPIBARA fino ad arrivare all’intimismo post-soul, con forti influenze Hip Hop e quella morbidezza tutta umana che caratterizza la produzione di GODBLESSCOMPUTERS.
Sabato 20 luglio tocca alla star della techno Lorenzo Gianeri aka LOLLINO, che da animatore della vita notturna torinese con le serate The Plug, Krakatoa, Pop Killer e Doctor Sax è ora tra i più famosi dj europei, nonché vincitore 2016 del BURN Residency, una della competition per deejay più importanti e credibili in circolazione. Accanto a lui, i compagni di avventure GAMBO e il collettivo VARIABLES ovvero STEV, STAY G e BOARS.
Chiudono domenica 21 luglio il live dei NINA SIMMONS, un mix di differenti stili musicali, dall’elettronica all’hip hop, dal jazz alla dub music, con una particolare attenzione verso la musica etnica di tutti i continenti, e il dj set retrofuturistico tropicale dei PAPAYA.
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