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5 REGOLE PER SOPRAVVIVERE A SANREMO

10 Febbraio 2015

Ecco, ci risiamo.

 

Arriva Sanremo e puntualmente si rischia di non essere pronti, un po’ come quando ti becchi l’influenza (a volte le due cose coincidono pure!) e farnetichi tra te e te “ma com’è che anche quest’anno non mi sono fatto il vaccino“, che tanto poi sai benissimo che in autunno quando il medico di base te lo proporrà, avrai già letto un articolo di Internazionale o visto la Gabanelli e non lo farai nemmeno sotto tortura…

 

Arriva Sanremo e tu non ci puoi fare proprio niente, bellezza.

 

Tanto vale prenderla con filosofia e attrezzarsi un minimo, magari un breve kit di sopravvivenza come questo può darvi qualche spunto.

 

(Sì, lo so che qualcuno tra voi sta già borbottando che il problema non si pone, che basta non vederlo, non accendere la tv, la radio, i siti di informazione, i social network per una settimana, ma le cose non sono così semplici ed è anche curioso che tra quelli che si lamentano di più di Sanremo, che ne deprecano – spesso non senza vagoni di ragione – forme e contenuti, ci siano quasi sempre molte persone che comunque non lo guarderebbero né ne parlerebbero, nemmeno se si esibissero i migliori musicisti di questo mondo, cosa che, vi tranquillizzo, non accade)

 

1) Conosci il tuo nemico

 

Per combattere a armi pari con Sanremo, bisogna conoscerlo.
Non intendo conoscerlo in modo maniacale (tipo chi vinse tra le Nuove Proposte nel 1994 o chi era la valletta nel 1977), ma saperne la natura e gli aspetti caratteriali.
Il Festival di Sanremo è un evento esclusivamente televisivo e attribuirne pregi o difetti musicali è un errore di prospettiva.

Ci sono le canzoni, certo. Sono mediamente più brutte di qualsiasi altra canzone esca durante l’anno, qualcuna ci entrerà nelle orecchie, il 90% non se lo ricorderanno nemmeno gli autori.

 

Tentare però di negare la sua esistenza o accanirsi è controproducente.

Scegli – anche a caso – tre o quattro cantanti/ospiti, informati sommariamente sulla canzone o l’esibizione e in meno di 10 minuti avrai abbastanza materiale per sostenere la conversazione al bar o rispondere sagacemente a qualche post su Facebook.

 

2) Ricorda che nel tuo dna c’è sempre e comunque una  canzone di Sanremo

 

Un po’ di indulgenza nasce dall’evidenza.

 

Siano le braccia spalancate di Modugno o la ferale Ciao amore ciao di Tenco, Albano & Romina o il Ramazzotti di Terra Promessa (che, per chi come me era alle medie fu, lo ricordo bene, come una rivelazione), la Bertè con il finto pancione o la severa Alice di Per Elisa, c’è un pezzetto di Sanremo in tutti noi ed è probabile che anche la persona mediamente più raffinata culturalmente abbia ascoltato nella sua vita – sebbene involontariamente –più volte Zingara di Bobby Solo /Iva Zanicchi di quante abbia ascoltato il Wozzeck di Berg o anche la Sagra della primavera di Stravinskij.

 

http://youtu.be/3Itr1bUCBng

 

Il che non fa di Zingara un capolavoro né tantomeno sminuisce il ruolo immortale delle opere che ho (per puro esempio casuale) citato, ma ci ricorda che siamo fatti (anche) della materia di cui sono fatti i tormentoni.

 

3) Per ogni orribile canzone di Sanremo che ti capita di ascoltare ascolta qualcosa che ti piace davvero e che vorresti condividere con altri

 

Rispondi a un Aleandro Baldi che gorgheggia dalla radio del supermercato con un Caetano Veloso cantato gioiosamente in faccia alla cassiera!
Se i tre minuti di una canzonetta di Pupo ti sembrano eterni, ristabilisci l’ecosistema concedendoti 5 ore di Die Walküre di Wagner!

 

Se ti entra in testa qualche tormentone e non riesci a togliertelo, provvedi a sostituirlo con un altro tormentone di quelli che fanno bene al cuore e che andrebbero salmodiati ogni giorno, come Space is the Place  di Sun Ra o Witchi Tai To di Jim Pepper!

 

 

4) Ricorda che molte canzoni anglofone che ami, se tradotte e cantate a Sanremo le considereresti delle boiate

 

Quel cantautore indie di Brooklyn ti sembra così speciale?

La parola love che fa rima con above è più seducente della perniciosa abbinata amore/cuore?

Non serve che ti faccia qualche esempio, vero?
Basta Word Reference e una bella dose di sangue freddo…

 

5) E se proprio non sai cosa ascoltare per fuggire…
Eccoti tre dischi recentemente usciti che ti riconcilieranno con il mondo

 

Björk | Vulnicura (One Little Indian)

 

 

Lennie Tristano | Chicago, April 1951 (Uptown)

 

 

D’Angelo | Black Messiah (Rca)

 

 

P.S. ah… guardate che D’Angelo non è “quel” D’Angelo!

Buon Sanremo a tutti!

 

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