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25 Aprile, Teatri della Liberazione, da Genova a Monte Sole
GENOVA _ “ La Resistenza fu lo scatto ribelle di un popolo oppresso, teso alla conquista della sua libertà”, Queste parole, pronunciate a Bari nel 1975 dallo statista Aldo Moro, in occasione del Trentennale della Liberazione dal nazifascismo, sono citate da David Livermore, direttore artistico del Teatro Nazionale di Genova per raccontare quello che questo regista e intellettuale ha definito come una “chiamata alle arti” per il progetto “D’oro. Il sesto senso partigiano” ideato da Livermore stesso e che dal mese di marzo ha abitato diversi luoghi della città di Genova, medaglia d’oro alla Resistenza, con una serie di eventi dedicati in modo particolare alle giovani generazioni.
Una “chiamata” per ricordare “quello che è è il nostro background di cui dobbiamo far tesoro sempre”. In particolare nelle giornate del 25,26 e 27 aprile al Teatro Ivo Chiesa andrà in scena lo spettacolo che ha preso il titolo omonimo del progetti, nato da un lavoro di ricerca di Gad Lerner e Laura Gnocchi che hanno ricostruito per conto dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) in “Noi Partigiani” (edito da Feltrinelli) e nel portale on line con le testimonianze di uomini e donne protagonisti della Resistenza. “Ragazzi e ragazze poco più che adolescenti, che lasciarono le proprie case per abbracciare l’attività clandestina anche all’insaputa delle proprie famiglie”.
“D’oro. Il sesto senso partigiano” ha la cura e la drammaturgia di Giorgina Pi, artista residente del Teatro Nazionale di Genova. In scena: Monica Demuru, Valentino Mannias, Francesco Patanè e Aurora Peres. Con loro un “coro” composto da Silvia Filza, Pietro Muzzini, Mouhamed Ndiay e Khadija Seye. Luci di Andrea Gallo; musiche di Valerio Vigilar e Cristiano De Fabritiis. Così la regista Giorgina Pi: “In un ideale passaggio di testimone, gli attori e le attrici raccoglieranno la luminosa memoria dei partigiani e delle partigiane, facendo rivivere sul palco la forza e la bellezza delle loro parole, per condividere quel sogno di libertà e fratellanza che ha contribuito a fare l’Italia. Una sorta di atto psicomagico o una forma di reincarnazione possibile e necessaria rispetto alle loro singole storie personali”.
E così racconta la genesi del suo lavoro: “Avremmo voluto venti ore per raccontare le storie di quei venti mesi! Per la drammaturgia dello spettacolo ne ho scelte nove e creato una tessitura narrativa che parte dall’immaginare che degli adolescenti di oggi, della stessa età dei partigiani di allora, possano incontrare i ribelli della Resistenza in sogno. Un incoraggiamento a queste persone più giovani a combattere per i propri diritti e a disobbedire alle norme delle nuove dittature. Una parte del racconto è frutto del lavoro di riprese fatte sulle montagne liguri”.
Liberazione a Milano. Al Piccolo Teatro Strehler, il 24 aprile alle 20,30 va in scena “M. La fine e il principio”. Una serata speciale allestita dal Piccolo in collaborazione con The Italian Literary Agency. Dal romanzo di Antonio Scurati (edizioni Bompiani), adattamento e drammaturgia di Lorenzo Pavolini con Luca Marinelli, assieme a Francesco Russo e Barbara Chichiarelli. Musiche dal vivo di Rodrigo D’Erasmo e Mario Conte, a cura di Davide Gasparro. Cronaca teatrale cruda e drammatica sugli ultimi due anni di Benito Mussolini, dal 1943 al 1945, dalla caduta del regime fascista alla Liberazione. Lo spettacolo teatrale è “Un viaggio nell’ombra, nel cuore di una Milano sventrata, di un’Italia che urla, sprofonda, tradisce e si riscatta. Non eroi, non narrazioni accomodanti. Solo voci. Esseri umani. Nel silenzio di una villa sul lago, tra le celle di San Vittore, nei canti partigiani: lì si consuma il crepuscolo di un regime. Nel raccontare la fine, si celebra l’inizio”.
Ancora giovedì 24, e fino al 27 aprile al Teatro Out Off di via Mac Mahon, va in scena in anteprima nazionale il nuovo spettacolo di Elena Arvigo “Appunti per il futuro” . Tratto da alcuni testi del premio Nobel per la Letteratura 2015 Svetlana Aleksievic (“Una Battaglia persa”, “Preghiera per Chernobyl”, “La guerra non ha un volto di donna”, “Solo l’amore salva dall’ira”) e Simone Weil. In questo lavoro Elena Arvigo, indagatrice dell’universo femminile, torna al Teatro Out Off con un lavoro che rilegge la Seconda guerra mondiale e il disastro nucleare di Chernobyl attraverso lo sguardo di “piccole grandi donne” scaraventate nella grande Storia. Lo fa con “delicatezza, mettendo al centro dello spettacolo la condizione interiore di alcune testimoni; un inno ai dettagli del quotidiano e, soprattutto, alla potenza dei sentimenti che, profeticamente, rivelano la pazzia di tutte le guerre e di tutte le forme di violenza”. La nuova creazione di Arvigo è una ulteriore tappa del progetto “Le imperdonabili-donne testimoni scomode del loro tempo”.
“Ho iniziato il progetto “Le Imperdonabili “ sulle donne e la guerra più di dieci anni fa -dice Elena Arvigo- e oggi ho sentito il desiderio di riprendere il discorso portando con me sul palco tutte quelle voci che mi hanno accompagnato in questi anni per riflettere ancora sulla necessità, oggi più che mai, di porre la persona al centro e al di sopra dei meccanismi politici”.
Liberazione a Torino. Al Centro per la danza Lavanderia a Vapore di Collegno, dal 25 al 27 aprile, seconda edizione del festival “Spring Rolls”, dedicato“ al vitalismo e alla figura del muta-forme: corpi ibridi, creature cangianti, mostri e incantesimi, per celebrare una zona di interregno che nasce dalla convergenza temporanea di forme, soggetti inconciliabili e in continuo cambiamento”.
Il programma di questa edizione insiste sullo “spiazzamento”, articolandosi in luoghi multipli, non tradizionali, e sulla “liberazione” di identità ibride ed eccentriche che superano i limiti delle regole convenzionali: intrecciando la data simbolica del 25 aprile, il tema della liberazione assume un nuovo valore politico, alludendo allo scatenamento delle forze, identità e potenzialità, spesso sopite e controllate dal potere ufficiale”.
Il 25 aprile due performance in cui viene coniugato il tema della Liberazione con la linea drammaturgica “Moti Arcani” scelto da Lavanderia per il biennio 2024-25. Per l’occasione aprono il festival Enrico Malatesta e Cristina Kristal Rizzo. Il primo alle 16 in piazza Europa a Villagio Dora con “LoBest”, un cammino collettivo che esplora e amplifica le sonorità urbane e guiderà verso “Echoes” cartografia di danze con Annamaria Ajmone, Giulio Petrucci, Vincent Giampino, Jari Bolfìdrini e la stessa Rizzo (Sala Grande alle 18).
Torna il tema della liberazione in “Bless the Sound that Saved a Witch like me” del coreografo marsigliese Benjamin Kahn (ore 21) “che esplora l’urlo e il pianto collettivo come espressione radicale di cui rivendicare la legittimità, rispetto allo spazio sociale e politico, nel tempo storico della crisi globale”. In scena la danzatrice Thi Mai Nguyen. Il lavoro è ispirato da una protesta di un gruppo di donne americane del 2020, ritrovatesi in unparco per urlare assieme.
Sabato 26 aprile dalle 10 Dance Well, pratica artistica rivolta a persone con Parkinson ma aperta a tutti. (Sala Grande Lavanderia). Alla stessa ora “Campi Gravitazionali per Stranivari”, percorso under 35 a cura di Francesca Cinalli e Paolo De Santis.
Alle 18 anteprima nazionale di “Darkness Picnic” opera site-specific, liberamente ispirata al film “Picnic at Hanging Rock” di Peter Weir, invita il pubblico a “un esercizio collettivo di riposo e sospensione, per immergersi in un’atmosfera perturbante, un ritorno a uno stato più primordiale e libero, in opposizione alle “etichette” socialmente costruite”. Set, design e direzione artistica di Leonardo Delogu.
Per l’ultima giornata del 27 aprile da segnalare il progetto partecipativo “Carmen-Nous sommes toustes des étoiles” di Anna Basti, con la collaborazione critica di Ariadne Mikou. Un’azione di creazione collettiva che ha coinvolto per alcuni mesi diverse scuole di danza, nell’ambito del programma “Residenze Trampolino”, con le artiste Viola Scaglione/Balletto Teatro di Torino, Elena Rolla/Compagnia EgriBiancoDanza e Amina Amici/Compagnia Zerogrammi.
Il femminile è anche la proposta di Lovísa Ósk Gunnarsdóttir, coreografa e danzatrice islandese, direttrice della Iceland Dance Company. “When the bleeding stops” è un’opera che affronta il silenzio e il tabù che circondano la menopausa nella società occidentale. Lo spettacolo, in scena il 27 aprile alle ore 19 alla Lavanderia, vede la partecipazione di un gruppo di donne appassionate di danza (40-65 anni) che hanno aderito alla open call promossa da Lavanderia a Vapore, nell’ambito del programma di circuitazione Perform Europe e che ha permesso di ospitare il progetto già in 21 città, tra Ungheria, Francia, Lituania. Lo spettacolo affronta temi come la vulnerabilità, la vergogna, l’empatia e l’umorismo legati alla menopausa.
Liberazione a Bologna. Parco Storico di Monte Sole, Marzabotto. A cura di Archiviozeta in collaborazione con la Scuola di Pace di Monte Sole e il sostegno del Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto. Nel Parco storico di Monte Sole il 25 e 26 aprile 2025 due diverse repliche di “Facoltà di Resistenza”, azione teatrale itinerante nata in collaborazione con l’Università di Bologna, un percorso a stazioni nei luoghi dell’eccidio di Monte Sole.
Il 25 aprile il percorso più lungo (durata circa 3h) partirà dalla Scuola di Pace (via San Martino 25 a Marzabotto) alle 14 e passando da Caprara di Sopra fino ad arrivare al piccolo cimitero di Casaglia.
Il 26 aprile invece sempre partendo dalla Scuola di Pace (alle ore 15), il percorso più breve (durata circa 1.45) si snoderà fino a San Martino di Monte Sole.
Un percorso “a stazioni” pensato come un’ideale antologia letteraria sulla Resistenza che parte dai fondamentali. Ogni tappa rappresenta un aspetto della lotta partigiana – la scelta, il coraggio, la paura, il tradimento, la responsabilità, il futuro – ogni stazione evoca uno scrittore: ciascun attore assume la voce, il ritmo, lo stile della scrittura di volta in volta di Italo Calvino, Beppe Fenoglio, Franco Fortini, Ada Gobetti, Primo Levi, Elio Vittorini. Sei racconti di straordinaria potenza e bellezza accompagnati jazzisticamente da una settima voce, “una tromba straziante che ci guida, di silenzio in silenzio, alla ricerca della nostra facoltà di resistenza”.
Drammaturgia e regia Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni, partitura musicale Patrizio Barontini, tromba Giovanni Tamburini.Con Mattia Bartoletti Stella, Gianluca Guidotti, Giuseppe Losacco, Andrea Maffetti, Enrica Sangiovanni, Pouria Jashn Tirgan. Produzione Archiviozeta e Università di Bologna.
Valsamoggia (Bologna). Omaggio alla Resistenza a casa del Teatro delle Ariette. Dopo il “Cuscus condiviso” alle ore 11- alle 15 del 25 Aprile va in scena “Del Coraggio silenzioso” a cura di Marco Baliani. Il teatrante racconterà cinque storie di coraggio silenzioso, cinque esseri umani che hanno agito, un giorno della loro vita, a costo di perderla, in nome della dignità, dei diritti, della lotta all’oppressione. “Hanno agito spinti dal solo impulso etico che albergava nelle loro anime, senza cercare consensi, senza accendere riflettori, senza attendersi ricompense. Hanno agito perché sentivano che era giusto così, pagando di persona la loro adesione a quell’umanità di cui sentivano di far parte e che andava difesa anche col loro gesto”.
Dice Marco Baliani: “Sarà per me una bella occasione per accogliere la memoria di quegli altri tanti, tantissimi gesti di silenzioso coraggio che ottanta anni fa sono stati compiuti da donne e uomini partigiani, lottando, combattendo, soffrendo e spesso morendo per sconfiggere l’orrore nazifascista che aveva insanguinato il nostro paese e il resto d’Europa”.
“Essere in questo 25 aprile a ricordare attivamente quel giorno di ottanta anni fa vuol dire -dice ancora Baliani- non abbassare la guardia, oggi più che mai, non far passare nessuna strisciante vigliacca proposta di riabilitazione del loro nefasto passato. Il coraggio silenzioso appartiene agli esseri umani degni di questo nome, appartenenti al consesso dell’umanità, alle contraddizioni del vivere, ai conflitti, ma sempre tenendo dritta la barra del diritto a dire, a protestare, a ribellarsi per far luce sulle diseguaglianze e sulle difformità che ogni società porta con sé”.
Lo spettacolo si avvale delle musiche originali di Mirto Baliani; la collaborazione alla drammaturgia di Ilenia Carrone. Produzione Comune di Bergamo, Teatro Donizetti e Casa degli Alfieri.
Liberazione a Cagliari. Il teatro dell’Argine mette in scena “Sandro” alle ore 20,30 presso Casa Saddi (Pirri) a cura del Crogiuolo-Centro di interesse teatrale. Con questo spettacolo Bonazzi, Poli e Santonastaso, raccontano una biografia esemplare a cavallo tra anni Settanta e Ottanta, nella convinzione che in quei due decenni abbiano germinato pensieri e situazioni con cui ora più che mai occorre confrontarsi.
Di Sandro Pertini restano indimenticabili alcune immagini, consegnate alla memoria di ciascuno da spezzoni televisivi. Sono “immagini che hanno scandito alcuni degli avvenimenti della storia recente italiana. In quegli avvenimenti Pertini c’era, naturalmente nel suo ruolo istituzionale. Ma c’era anche con la sua carica di umanità, con la sua storia che veniva da lontano, dalla guerra partigiana e dalla prigionia sotto il fascismo”.
Altri appuntamenti. A Palermo, per l’anteprima del Festival “Conformazioni” il 23 e 24 aprile nello Spazio Franco/Cantieri Culturali alla Zisa va in scena lo spettacolo “Gli anni” di Marco D’Agostin. In scena Marta Ciappina si misura con le forme di un racconto biografico generazionale per tessere un viaggio che fa la spola tra presente e passato, una trama di andate e ritorni che confonde storie, canzoni, ricordi.
Il 26 aprile alla Rizzuto Gallery va in scena “Tra ordine e caos” di Giuseppe Muscarello, incontro di due corpi che “in un continuo alternarsi di distacco e vicinanza, di controllo e abbandono, ricercano un equilibrio tra passato e presente, tra tradizione e modernità”.
Firenze. Dal 29 aprile al 4 maggio al Teatro de La Pergola, Saloncino “PaoloPoli” Geppy e Lorenzo Glesijeses presentano il capolavoro del drammaturgo napoletano scomparso giovane, Annibale Ruccello “Cinque rose per Jennifer”.
Dal 24 al 27 aprile al Teatro de La Pergola va in scena il musical “Lazarus” di David Bowie e Enda Walsh, spettacolo a cura di Valter Malosti. In scena Manuel Agnelli con Casadilego, Dario Battaglia, Camilla Nigro, e Maurizio Camilli, Mauro Bernardi, Andrea De De Luca, Noemi Grasso, Maria Lombardo, Giulia Mazzarino, Isacco Venturini e Carla Vukmirovic. La band è formata da Laura Agnusdei ai sax, Jacopo Battaglia, batteria, Francesco Bucci, tromboni, Andrea Cauduro, tastiere, Davide Fasulo, piano e tastiere, Stefano Pilla, chitarra, Giacomo Rossetti, basso, Paolo Spaccamonti, chitarra. (La versione italiana è curata da Valter Malosti). Luci di Cesare Accetta, video di Luca Brinchi e Daniele Spanò, scene di Nicolas Bovey, costumi di Gianluca Sbicca. Produzione Emilia Romagna Ert/Teatro Nazionale.
Roma. Dal 29 aprile al 11 maggio al Teatro de’ Servi c’è “49 Sfumature di giallo” esperienza di escape room a teatro, scritta e diretta da Roberto D’Alessandro. Quattro persone si ritrovano imbavagliate e legate sul palco di un teatro ma stanno partecipando ad una escape room. Non si conoscono e pensano di essere coinvolti in un gioco divertente, ma comincia il conto alla rovescia e iniziano ad accadere strane cose. Uscire dal teatro non sarà facile e “il gioco si trasformerà in un thriller che porterà alla luce l’oscuro rapporto dei quattro”. Assieme a Roberto d’Alessandro, autore dello spettacolo anche: Laura De Marchi, Giuseppe Di Stasio e Giuseppe Cantore.
Al Teatro Palladium il 29 aprile, alle ore 20,30 all’interno del cartellone di Orbita/Spellbound il coreografo Michael Incarbone presenterà la nuova coreografia “Finchè ci trema il cuore”. In scena Erica Bravini e Marina Bertoni. Musiche di Filippo Lilli; Luci di Danila Blasi; drammaturg Valeria Vannucci, costumi di Giulia Cauti. Produzione di Pin Doc.
Lugano. Lunedì 28 aprile alle ore 20,30 (replica martedì 29, stessa ora) debutta in prima assoluta al LAC “Improvvisamente l’estate scorsa“di Tennessee Williams per la regia di Stefano Cordella, di cui è protagonista Laura Marinoni. Per il suo debutto registico al LAC, Cordella ha scelto di misurarsi con uno dei testi più sorprendenti e personali di Williams, tra i meno allestiti del repertorio del celebre drammaturgo statunitense. Dopo diversi anni alla guida del collettivo Oyes Stefano Cordella firma questa nuova prova registica dirigendo un cast di attori di livello come Laura Marinoni nel ruolo di Mrs Violet Venable, Edoardo Ribatto (Dottor Cukrowicz), Leda Kreider (Catharine Holly); in scena, insieme a Elena Callegari (Mrs Holly), il figlio George, interpretato da Ion Donà. Monica Capuani, traduttrice che da anni indaga la scena anglofona, ne firma la traduzione. L’allestimento si avvale del lavoro dello scenografo Guido Buganza, che qui immagina una scena dagli echi onirici e simbolici, la costumista Ilaria Ariemme, che disegna abiti d’ispirazione contemporanea fedeli al nitore indicato dallo stesso autore, il disegnatore luci Marzio Picchetti, il sound designer Gianluca Agostini, l’aiuto regia Noemi Radice. Prodotto da LAC Lugano Arte e Cultura in coproduzione con Centro d’arte contemporanea Teatro Carcano di Milano, “Improvvisamente l’estate scorsa” dopo il debutto a Lugano, sarà a Milano sul palco del Carcano da mercoledì 7 a domenica 11 maggio.
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