Cinema

The Batman

4 Marzo 2022

Sin dalle prime immagini rubate dal set in piena pandemia, contagio che si è abbattuto anche su Robert Pattinson al secondo ciak, l’interrogativo di tutti è stato: riuscirà questo nuovo Batman a sorpassare la potenza narrativa di quello di Christopher Nolan?

L’obiettivo del regista Matt Reeves non è mai stato nascosto, tanto che il suo produttore, Dylan Clark, in un’intervista rilasciata al magazine Empire, ha confermato di aver parlato direttamente con Nolan a tal proposito con questi toni: “Stiamo provando a fare il miglior Batman mai realizzato e proveremo a batterti”.

La domanda che entrambi si sarebbero dovuti fare prima, però, è: ha senso lavorare su una nuova fenomenologia del Cavaliere Oscuro a soli dieci anni da una trilogia semplicemente perfetta?

Nel 2012 Nolan completava, con The Dark Knight Rises, una definizione del tutto contemporanea di un eroe complesso ed affascinante come mai nessuno aveva fatto prima, scavando nel profondo della sua anima, in eterna lotta fra giustizia, vendetta, rimorso, menzogna, grazie anche al talento di Christian Bale. Con un mix irresistibile di azione, dramma, fantasy e thriller, il regista inglese imponeva nell’immaginario collettivo dei villain che empatizzassero col pubblico, in una danza fra Bene e Male che avrebbe consegnato l’Oscar postumo all’indimenticabile Joker di Heat Ledger.

The Batman sembra voler andare ancor più a fondo nell’Oscurità, ma non bastano i toni cupi di scenografia e fotografia a metà fra Blade Runner e Black Rain di Ridley Scott, perchè tutto sembra arrancare molto lentamente senza una direzione precisa per i primi 60 minuti…

The Batman 2022

Il richiamo agli anni ’90 è l’unica cosa che ci aiuta a trovare un filo conduttore, grazie a Something In The Way dei Nirvana e ad alcune scene che non sono soltanto un omaggio, ma un vero e proprio copia e incolla da uno dei tanti cult dell’epoca, l’inarrivabile Seven di David Fincher.

E’ un’estetica in cui però manca del tutto l’anima, in cui non c’è nulla di trascinante, principalmente perchè la corazza da pipistrello è troppo pesante per il gracile Robert Pattinson. L’uomo più bello del mondo sbiadisce dietro la parrucca scura e quel pallore mortale che lo riportano, senza volerlo, al vampiro Edward di Twilight, ruolo a cui ancora oggi deve tutto.

Mancano la potenza, il fascino, la presenza scenica e la scuola di Christian Bale e se quello di Pattinson è al terzo posto dei migliori Batman di sempre, dietro a Bale e Michael Keaton, la medaglia di bronzo arriva solo per le rovinose interpretazioni dei suoi predecessori: Val Kilmer (Batman Forever 1995), George Clooney (Batman E Robin 1997) e, più recentemente, nelle baracconate di Zack Snyder, Ben Affleck, che fortunatamente ha avuto il buon gusto di abbandonare il ruolo quando Reeves è stato scelto come regista di questo nuovo progetto.

Ad affinare le sue doti sceniche, invece, ci aspetta una Zoe Kravitz in splendida forma, che libera Cat Woman dai vari clichè e si muove agile ed astuta in un pantano dove anche le interpretazioni dei cattivi non hanno alcuna rilevanza: se John Turturro è ridondante, l’irriconoscibile Colin Farrell ha qualche debole guizzo che può farci sperare in un seguito, mentre Paul Dano porta a casa la sufficienza senza particolare sforzo.

Voto 2,5/5

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.