America

Quando la vita imita il Cinema: grazie America per Donald Trump!

2 Novembre 2016

“America, grazie per Donald Trump” è l’inizio di un post, in inglese, in cui un utente di Facebook italiano ringraziava gli americani per aver eletto l’imprenditore in questione alle primarie. Perché? Perché il successo di Trump potrebbe finalmente mettere in ombra le prese per il culo che noi italiani abbiamo dovuto subire quando ci trovavamo all’estero durante il ventennio berlusconiano. Roba non da poco. Continua l’utente: “Persino in una sperduta stazione di servizio in Patagonia, un posto in mezzo al nulla, senza internet, senza satellite, senza giornali, ho provato vergogna sentendomi dire Italianos! Berlusconi! Las fiestas con las niñas! Ora, finalmente, con Trump noi vi passiamo la torcia olimpica dell’imbarazzo politico. Grazie per averci liberato da questo peso. God bless America!”.

In parte condivido il pensiero di questo utente. La vittoria di Trump non mi spaventa, anzi, quasi quasi sarei curioso di vedere le consequenziali scene improbabili ed al limite del grottesco. Come la stretta di mano fra lui e la Merkel durante una visita ufficiale, seguita da una battuta fuori luogo sui lager nazisti.

Inoltre associo automaticamente il dilemma “Trump oppure Clinton” a quello del 2001, “Berlusconi oppure Rutelli”. E mi dico: se sono sopravvissuto a quello sopravviverò anche a questo.

Ma quello che veramente mi spinge ad augurare al candidato repubblicano una vittoria schiacciante, oltre a un cinismo di fondo, è la mia radicata cinefilia. In un mondo perfetto la vita imita il cinema e le sue storie, belle o brutte che siano.

Dieci anni fa usciva nelle sale americane Idiocracy, una commedia in cui si dipinge un futuro distopico.

L’assunto di fondo del film è che, in generale, la gente più stupida e spesso più povera tende a fare più figli di quella più intelligente e spesso benestante. Questa teoria, sicuramente controversa, è stata in realtà investigata in molti studi demografici ed il risultato è che l’ I.Q. di una popolazione è inversamente proporzionale alla sua fertility rate. Ora, visto che io non sono chiaramente Alberto Angela, metto qui questo link per chi vuole approfondire.

Idiocracy porta questo assunto alle sue estreme conseguenze: cinquecento anni nel futuro la terra sarà abitata solamente da idioti che non avranno la minima idea di come gestire le risorse del pianeta, causando una crisi ecologica ed economica mondiale. Suona familiare? In questo futuro l’intrattenimento in TV o al cinema consiste esclusivamente in show su gente che riceve colpi sui genitali o inquadrature fisse di un deretano affetto da meteorismo. Inoltre non si beve più acqua ma solo una bevanda energetica che “contiene elettroliti” e il Presidente degli Stati Uniti è un certo Camacho, un ex-wrestler e pornstar che potete ammirare in tutta la sua bellezza nel trailer. Casualmente, anche lui ha una pettinatura inquietante. Camacho parla utilizzando stereotipi, insulti e ostentando una virilità artificiale. Non ha vere e proprie soluzioni ai problemi che gli vengono sottoposti e risponde alla gente semplicemente urlando slogan generici.

https://www.youtube.com/watch?v=BBvIweCIgwk

Lo sceneggiatore del film, in un tweet di questo febbraio, ha dichiarato: “Non mi sarei mai aspettato che Idiocracy sarebbe diventato un documentario”. Seguito da “Pensavo che la cosa peggiore mai accaduta al Mondo fosse che a un certo punto tutti indossavano le Crocs”. Come dargli torto.

Trump è un Camacho perfetto e non solo per la pettinatura. Il prendere in giro un giornalista disabile, le proposte populiste e generiche, la misoginia di fondo, l’assoluta mancanza di decenza, sono tutte qualità che renderebbero un mondo con un Presidente del genere un passo più vicino alla fiction.

Fertilità e stupidità sono due concetti che già in Italia hanno interagito in maniera esilarante grazie alla recente campagna voluta dal ministro Lorenzin. Sono sicuro che un popolo, quello occidentale, che sempre di più soffre degli effetti della dittatura dell’incompetenza, farà la scelta migliore. Migliore per il cinema, chiaramente. Forza Trump, sei tutti noi.

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