Cinema
Pose
Sarà una parata virtuale il Pride Month di quest’anno e culminerà il ventisette giugno con il Global Pride 2020, evento in streaming che per ventiquattr’ore trasmetterà su un canale dedicato spettacoli, esibizioni musicali, interventi da parte di attivisti e di personaggi pubblici a favore dei diritti LGBTQ.
Il sei giugno del 1992, poco dopo il Gay Pride di New York, veniva ritrovato nel fiume Hudson il corpo senza vita di Marsha P. Johnson, attivista e drag queen che aveva acceso i moti di Stonewall nel ’69 con quelle celebri parole che ancora oggi bruciano dell’urgenza del presente:
We believe in starting a revolution if necessary
Qualche tempo fa mi è capitato di imbattermi in alcune foto di Bret Easton Ellis e James Van Der Beek insieme per una serata informale. Ho pensato che la loro quasi ventennale amicizia proseguisse da quando il mio scrittore cult scelse l’allora beniamino della serie Dawson’s Creek, per interpretare il film Le Regole Dell’Attrazione, tratto dal suo omonimo romanzo.
Poi ho visto la prima stagione di Pose ed ho capito che, in realtà, l’attore stava forgiando il personaggio che interpreta nella serie, uno yuppie senza scrupoli che si fa mentore del nuovo arrivato Stan nella scalata alla Trump Tower, sulla falsariga di Patrick Bateman, protagonista del libro di Ellis American Psycho.
Ideata e prodotta da Brad Falchuk, marito di Gwyneth Paltrow, la fiction in onda su Netflix è assolutamente straordinaria, perchè tra innumerevoli citazioni cinematografiche ed una colonna sonora per cui si fatica a stare fermi sul divano, racconta quel passaggio fondamentale sul finire degli anni ’80 di una New York che assiste all’ascesa del mondo lussuoso di Wall Street da un lato e della cultura trasgender dall’altro, mentre l’AIDS si appresta a falcidiare chiunque senza distinzione di sesso, razza o religione.
Avete presente Vogue di Madonna? Bene, il coreografo del video si chiama Jose Gutierez Xtravaganza e la sala da ballo nel West Village dove lui ed altri trans si riunivano per sfidarsi in gare di varia natura tra cui bellezza, portamento e vogueing ha dato vita all’orgoglio LGBTQ.
Divisi in squadre i cui nomi spesso omaggiavano gli stilisti di culto dell’epoca, da Yves Saint Laurent a Thierry Mügler, i gruppi divenivano veri e propri clan: in mancanza della famiglia che spesso li aveva ripudiati, gay, queer e trans della Grande Mela ne inventano una loro, dove il cognome era quello del team di appartenenza nella ballroom.
Gutierrez viene accolto nella casa di Angie Xtravaganza che gli insegna i rudimenti del vogueing, un mix tra breakdance e pose copiate dalle modelle sulle cover dei giornali di moda. Quella stessa arte che poi, nel 1990 sarà lui a mettere al servizio di Madonna, per un video ed un singolo che sono entrati negli annali della musica.
Probabilmente il personaggio interpretato nella serie da Billy Porter, vuole rendere omaggio alla leggenda Jose Gutierez Xtravaganza che ha lanciato la carriera di attrice proprio della modella trans Indya Moore, che in Pose buca lo schermo in ogni scena.
E’ lei Angel, che stravolge la vita di Stan, il ragazzo del Jersey tutto lavoro e famiglia, che nella corsa ai soldi assume progressivamente le sembianze di Patrick Bateman, in un continuo rimando al passato che sembra essere la replica esatta del nostro presente…
Non sono niente: voglio quello che dovrei volere, metto quello che dovrei indossare e lavoro dove dovrei lavorare. Non credo in niente: mai fatto una guerra e mai ne farò perchè la prossima ci ucciderà tutti. Compro cose che non posso permettermi, non sono davvero mie. Io non vivo, non credo, io accumulo. Sono un brand, un bianco del ceto medio, mentre tu sei chi vuoi, anche se il prezzo che paghi è essere emarginata dal resto del mondo. Sono io quello che si traveste: è sbagliato che io voglia stare con una delle poche persone al mondo che non lo fa? Che voglia avere nella mia vita una persona che so essere reale?
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