Cinema
Personalissima opinione sulla serie “M il figlio del secolo”
Cedendo al martellamento pubblicitario, ho fatto l’abbonamento a Now e ho visto le prime puntate della serie “Mussolini il figlio del secolo”. Fotograficamente molto espressionismo tedesco, non c’è dubbio. Un prodotto confezionato bene. Attori bravi, specie il protagonista. Anche la rottura della quarta parete è interessante. Il problema è il contenuto e la resa. Nessuno si aspettava un film storico, ci mancherebbe. Si tratta di un film didattico, e didascalico. E’ un film fatto a collages di “Reels”, secondo un ritmo sostenuto, pieno di violenza, fisica, sessuale, politica. Temo che piacerà molto ai ragazzi, e non solo a loro, perché parla il loro linguaggio, segue i ritmi della loro attenzione frammentata in spezzoni da 45 secondi. Paradossalmente (o neppure tanto), attirerà al fascismo squadrista e ipervitalista molta gente abituata a “informarsi” solo dai social. Ma più che al fascismo, direi proprio al mussolinismo. A breve assisteremo a una disseminazione di spezzoni del film un po’ ovunque, con l’effetto fascinatorio rispetto al personaggio. La fabula è quella dell’eroe, narratologicamente parlando. Tragico, ammiccante, farsesco, fascinatorio, poco conta. Un eroe, qualunque sia il suo spessore morale, o politico, fa questo effetto. Non lo farei vedere a scuola, non baserei su di esso le mie lezioni, come dice Matteo Saudino BarbaSophia. Preferisco i documentari storici, o tranci di video tratti dall’Istituto Luce. Bisogna stare molto attenti a queste operazioni. Gli eroi negativi attraggono. Specie in tempi di populismo come questi. Dixi, et salvavi anima meam.
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