Cinema
Quando l’Indonesia è cinema
Il fotografo Josef Koudelka che con i suoi scatti in bianco e nero ha raccontato un tempo, e mille spazi, è solito dire: “Quando vivi in un luogo a lungo, diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco”. Ed ecco che non tutti possiamo viaggiare, ed ecco che arriva il cinema a portarti altrove come nel caso del Festival del cinema d’Indonesia, nato dall’intuizione di Jacopo Capuccio che ne è anche il direttore artistico, e quest’anno in procinto di festeggiare i quattro anni di attività.
Il Festival si terrà a Firenze dal 22 al 24 settembre, presso il cinema La Compagnia di Firenze, e a inaugurarlo sarà Ini Kisah Tiga Dara (Le tre sorelle), di Nia Dinata. A presentare in sala il film, incentrato sulla storia di tre sorelle che gestiscono insieme al padre l’hotel di famiglia a Maumere, tra desiderio di emancipazione e la prospettiva di un matrimonio combinato, sarà la stessa regista. Ad accompagnare i film, nella serata d’apertura del festival, sarà l’alta moda indonesiana, con il Batik Fashion Show.
In programma ci sono sette film, in anteprima assoluta a Firenze, che testimoniano la presenza sempre più incisiva delle registe nel panorama cinematografico del paese asiatico. Classe 1970 Nia Dinata (al secolo Nurkurniati Aisyah Dewi) è nota per affrontare tematiche “scomode”, in un paese che vede la maggiore presenza di fedeli musulmani al mondo e dove parlare di poligamia (Berbagi Suami, 2006), del ruolo femminile (Ini Kisahtiga Dara, 2016) e di omosessualità (Arisan! 1, 2003 e Arisan! 2, 2011) non è all’ordine del giorno, anche se non proibito, come testimonia la realizzazione dei suoi film.
Il programma è ricco e complesso, ed è un viaggio di spezie e di storia. Un viaggio “per non diventare ciechi, il cui interessante programma è reperibile qui.
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