Cinema

Il desiderio de “Il padre d’Italia” al cinema

8 Marzo 2017

Paolo è un giovane gay che cerca di buttarsi alle spalle una storia conclusa recentemente e ha un dolore del profondo passato che lo accompagna nel subconscio. Una notte delle tante incontra Mia, giovane sconclusionata e problematica al sesto mese di gravidanza.
Lui è timido e riflessivo; lei bugiarda, esuberante e istintiva. Entrambi, a loro modo, solitari. Il loro incontro casuale li porterà a fare un viaggio dell’Italia da Nord a Sud alla ricerca delle origini, quelle di Mia e quelle della bambina che sta portando in grembo, ma che in realtà diventerà un viaggio alla ricerca di loro stessi e delle loro radici. Diversi e sconosciuti tra loro, ma allo stesso tempo intimi, creano un rapporto di pacifica dipendenza, funzionale a esplorarsi reciprocamente in uno degli istinti o dei desideri più comuni: quello della genitorialità.
“Il padre d’Italia” è il secondo cortometraggio, dopo “Il Sud è Niente”, del giovane e promettente regista Fabio Mollo, che esce nei cinema domani (9 marzo). Paolo, interpretato da Luca Marinelli, intraprende questo “viaggio d’Italia”, forzato da Mia, interpretata da una Isabella Ragonese molto abile nel ruolo della sbandata.

Il film si interroga su cosa sia l’istinto materno e l’istinto paterno, su quale differenza possa esserci tra l’eventualità di diventare genitore (biologico e non) o meno, su quali siano le caratteristiche della natura che decidiamo di definire come limiti oppure no.

E’ un rapporto non alla pari quello fra i due, che cercano, l’uno nell’altra, alcune compensazioni per ristabilire una simmetria che può avere solo breve durata. E finito il loro viaggio cosa può accadere? Chi può o vuole essere genitore e chi no?

Fabio Mollo ci porta implicitamente su questo terreno, dove ognuno tenta di ridefinire ai giorni nostri figure fin troppo stereotipate. Il desiderio e la possibilità di crescere un figlio sono appannaggio solo degli eterosessuali che procreano in maniera tradizionale o esistono altre possibilità? Quella che si presenta a Paolo è un’occasione da cogliere o una fregatura? E Paolo rappresenta per Mia l’ennesima occasione di fuga o di liberazione?

Un road movie accattivante ed esplorativo, un “romanzo di formazione” metropolitano e provinciale allo stesso tempo.

Questo film fa respirare la voglia di scendere da un treno prima che parta o di buttarcisi a capofitto mentre ti passa davanti alla massima velocità, sapendo che poi non potrai più scendere.

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