Cinema
Fenomenologia di Ross Geller
Sono passati 26 anni dalla prima puntata di Friends, la serie tv culto degli anni ’90 del secolo scorso e, mentre tutti attendiamo lo special che, dopo anni di tentennamenti, i protagonisti ormai pluri-cinquantenni hanno deciso di girare, vorrei condividere una riflessione nata dall’ n-esima volta in cui, su Netflix, mi sono trovato in loop a ridere delle avventure di Joey e degli amici del Central Perk.
È una riflessione che mette al centro del mirino il personaggio di Ross Geller come metafora di un cambiamento.
Per chi non avesse mai avuto a che fare con Ross, oltre all’amore sempiterno e travagliato per la sua Rachel, si tratta di una figura dai tratti molto ben delineati.
Scienziato e appassionato di geologia, è paleontologo e dapprima lavora al Museo di Scienze Naturali di New York per poi diventare professore universitario. Ama Discovery Channel e i documentari sul Serengeti, invita gli amici a osservare dal tetto del condominio il passaggio di una cometa, desidera ardentemente che i suoi figli partecipino ai science camp e cerca di sedurre Elle Mac Pherson con una discussione (in deciso anticipo sui tempi) sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale e sulla possibilità di fare l’upload dei propri ricordi per guadagnare l’eternità digitale.
Sono solo alcune pennellate che descrivono a tutti gli effetti l’appartenenza di Ross Geller a una categoria ben precisa: quella dei NERD.
Bene, benissimo, dove sta la riflessione?
Forse nella veloce trasformazione che ha subito il concetto di nerd e, per restare nel mondo delle serie tv, basta pensare a Sheldon di Big Bang Theory e alla scienza che, improvvisamente, è diventata un vestito cool da indossare.
La questione è che Nerd è categoria nata in primis con un contorno fatto di disagio, introversione e goffaggine. Insomma, il tipico adolescente che non ingrana e che, privato della forza delle relazioni, si rifugia nel mondo della tecnologia e, SOLO ALLORA, si trova a guardare la saga di StarWars.
Non c’è nulla di vicino alla fierezza in ciò che sto per dire, ma la caratteristica prima del nerd è quella di essere uno sfigato.
E qui, appunto, ci aiuta Ross e la poetica che lo caratterizza in Friends.
Ross è un bel ragazzo assolutamente incapace di flirtare.
Con Rachel impiega nove anni a rivelare i suoi sentimenti e, in generale, la sua vita sentimentale è profondamente immatura e ricca di decisioni istintive e spesso clamorosamente sbagliate.
Un bambinone che adora la scienza ma, ogni qualvolta la nomina, trova in chi lo ascolta una reazione fredda, quando non ostile.
Non è cool, negli anni ’90 del Novecento, guardare i documentari sui dinosauri.
Non lo è nemmeno cercare una retrospettiva di film ucraini o giocare con Super Mario Kart alla Play.
Non suscita particolare ammirazione essere esperti di Guerre Stellari: anzi, è segnale di sfiga incipiente.
Ross Geller è l’immagine del nerd nella sua essenza: una persona con problemi a relazionarsi che si rifugia conseguentemente nel mondo della tecnologia e delle saghe fantasy.
Quando prende in giro Joey perché non conosce Gandalf, il mago del Signore degli Anelli, Joey lo gela dicendo:
“Mentre tu leggevi Il signore degli anelli, io facevo sesso”
Ecco, guardare Friends da questo punto di vista è salutare perché restituisce alla categoria dei nerd una precisa identità e mostra come il mercato nostalgia, tra i suoi tanti difetti (che prosciugano le mie già limitate finanze), ha anche quello di avere slavato, per non dire snaturato, il significato stesso di una categoria sociologica che ha di per sè grande dignità.
Ora essere nerd è quasi motivo di vanto (che è diverso dall’orgoglio): la gara è tra chi è più nerd nel ricordare quante rughe ha sul volto maestro Yoda o guarda in streaming sul sito della NASA il lancio di Dragon 2 alla conquista dello spazio.
Poi uno pensa a Elle MacPherson che, quando Ross la adesca con un:
“Sai Janine cosa stiamo facendo? Ci stiamo interfacciando”
Lascia il poveretto di sasso con un gelido: “Sì, ciao, devo andare”
E tutto riprende un po’ la sua giusta collocazione nell’universo.
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