Cinema

C’era una volta in America. “Hai aspettato molto? Tutta la vita”

7 Maggio 2022

Lei bellissima, vestita di un bianco sfavillante, esce con passo spedito dal suo amato teatro, perché aspirava a diventare una grande attrice.
È Deborah (Elizabeth McGovern) che da bambina danzava e Noodles (Robert De Niro), ragazzo povero di quartieri malfamati, la spiava dal buco della serratura, incantato dalle sue movenze: ieratica si reggeva sulle punte e adagiava lentamente le mani come se volesse volare.

Leggeva e si inebriava con la Bibbia; declamava “Il Cantico dei Cantici”.
Hai aspettato molto”? Chiede uscendo dal teatro la sontuosa e civettuola Deborah, scintillante nel suo candore. «Tutta la vita», risponde Noodles, che vede finalmente al suo cospetto la donna che ha sognato ogni notte in prigione e per la quale si aggrappava a giorni consunti, vuoti, tristi: Deborah era la sua ragione, unica, fondante.
Volevi un ristorante sul mare? Fuori stagione sono chiusi e questo l’ho fatto aprire per te. I tavoli sono tutti apparecchiati per due, scegli quello che vuoi”.

Tutti i camerieri si pongono ai lati della sala vuota, allestita solamente per loro due, in fila indiana adornandola con le livree scure per l’occasione regale e sollevano le braccia, portando nel palmo delle mani pietanze succulente. Lampadari sfarzosi e lussuosi la illuminano a festa.
Lei affascinante parla, con un elegantissimo accento, perfettamente il francese e con classe risponde al maître.
Sorride quando sceglie il tavolo prospiciente il mare.

Intanto un’ orchestra intona “Amapola”, la sua canzone quando da piccola voleva fare la ballerina e Noodles la spiava. L’arrangiamento di Morricone è irrorato di linee melodiose con un contrappunto polifonico di irresistibile bellezza sonora.
È la scena più suggestiva di “ C’era una volta in America”.
Timidamente, non guardandolo neppure ma osservando il tavolo, lei sussurra: “ Vuoi ballare”?
Mi inviti”? Risponde, sorpreso Noodles.
Lei pudicamente gli conferma: “Ti invito”.
Ballano: corpi avvinghiati in compagnia dell’orchestra e del mare che mugghia all’ imbrunir di sera; una luna pallida sorge lentamente.
Si adagiano su lettini sulla spiaggia umida e fredda e lui le confida con commozione: “in prigione passavano i giorni ed io pensavo a Dominique che prima di morire disse: “Sono inciampato” e l’altra cosa eri tu”.
E tutte le sere leggeva il Cantico dei Cantici ricordando Deborah: “ il tuo respiro ha il profumo delicato delle mele”.
Il film poteva già finire: dopo il sogno si frantuma.
Lei andrà via; ma Noodles aveva vissuto il turbamento dell’eterno che solo l’amore può dare: anche per poco.

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