Cinema

Al via a Trento il festival internazionale di Cinema di Montagna

26 Aprile 2024

Si apre oggi la settantaduesima edizione del festival internazionale di Cinema di Montagna di Trento. Le proiezioni cominceranno domani, sabato 27 aprile, e continueranno fino al 5 maggio. Sei sezioni, (Anteprime, Terre Alte, Proiezioni speciali, Orizzonti vicini, Destinazione Irlanda e Alp&ism), oltre alla principale sezione di film in concorso i cui vincitori saranno annunciati nella serata di sabato 4 maggio. E moltissimi eventi, fra presentazioni di libri, sessioni di “Montagnaterapia” con esibizione del Coro Prisma; mostre fotografiche; incontri con alpinisti, registi e scrittori; feste irlandesi e concerti.

Questa mattina è stata inaugurata la mostra The ice builders a cura di Andrea Zatta, Fabio Saitto e Francesco Clerici, che rimarrà aperta per tutta la durata del festival. In serata il festival prenderà il via al Teatro Sociale, dove Beppe Severgnini parlerà di montagna attraverso i suoi ricordi d’infanzia, mentre l’alpinista polacco Krystof Wielick presenterà il suo nuovo libro, intitolato In solitaria e pubblicato da Crobaccio: un’occasione per e raccontare la spedizione del 17 febbraio 1980, quando Wielick riuscì, in pieno inverno, a raggiungere la cima dell’Everest.

Per la sua bellezza e la sua durezza la montagna è un paesaggio con cui si crea un rapporto intimo, profondo, privato. Nei racconti di chi l’ha vissuta anche in momenti circoscritti o lontani della propria vita, le memorie di montagna sono trasmesse spesso come particolarmente preziose e affettive. Sembrerebbe che ognuno, che il suo contatto con la montagna sia quotidiano o solo un ricordo d’infanzia, percepisca il proprio rapporto con la montagna come un rapporto di particolare elezione. Nei racconti di alpinisti, scrittori e cineasti la montagna non è mai ambientazione di sfondo ma sempre coprotagonista delle narrazioni. Forse proprio per questo ha bisogno di librerie e festival dedicati, di momenti di per trasmettere la propria montagna e ascoltare quella degli altri.
Oggi le terre alte sono anche fra i paesaggi più vulnerabili di fronte alla crisi climatica. L’innalzamento delle temperature, ma anche i ritmi e l’antropizzazione forzati imposti dal turismo di massa, hanno modificato l’ambiente, lo hanno reso più vulnerabile, fragile e pericoloso.

Il Festival di Trento, sempre stato evento di riferimento per il cinema dedicato alla cultura d’alta quota e al mondo dei grandi esploratori e alpinisti, riflette questi cambiamenti e le riflessioni sempre più urgenti sulle Terre Alte del Pianeta e sulla necessità di imparare a proteggere gli ecosistemi montani.

E infatti quest’anno uno dei film più attesi è Marmolada – Madre roccia di Cristiana Pecci e Matteo Maggi, che sarà proiettato per la prima volta martedì 30 aprile. Un documentario che racconta l’apertura di una nuova via sulla parete sud della leggendaria “Regina delle Dolomiti” e si interroga sul rapporto fra mondo dell’alpinismo e il cambiamento climatico. Con Marmolada – Madre roccia dialogherà infatti Marmolada 03.07.22 di Giorgia Lorenzato e Manuel Zampellon, che verrà proiettato il 29 aprile nella sezione fuori concorso Proiezioni speciali: un collage di interviste e materiale di repertorio per ricostruire la tragedia che nel luglio del 2022 causò il crollo di una massa di 64mila metri cubi di ghiaccio e costò la vita a undici persone.

Il rapporto fra l’umano e l’ambiente verrà indagato da molti dei film in concorso nei prossimi dieci giorni: Le fils du chasseur di Juliette Riccaboni e il cortometraggio La bete intime di Samy Pollet-Villard indagheranno il tema della caccia sostenibile; Recordings of a weather camera di Bernhard Wenger e Bergfahrt di Dominique Margot si interrogheranno sugli abomini del turismo di massa. Il ritorno del lupo di Tommaso Merighi e Niccolò Barca (sezione Orizzonti vicini) affronterà il delicato tema del ritorno del lupo sulle Alpi e la sua possibile ma difficile coabitazione con la specie umana.

Durante la prima giornata, verrà anche presentato il libro Antropocine, lo schermo verde di Marino Midena, pubblicato da Altreconomia: una rilettura in chiave ecologica del cinema italiano di questi 120 anni di storia cinematografica.

Dieci giorni di confronto, riflessione e cinema, con ospiti come Erri De Luca e grandi ritorni musicali come i Modena City Ramblers (sabato 27 aprile). Più di 40 saranno le location, 120 film proiettati e oltre 130 eventi previsti. Sul sito è possibile trovare il programma completo.

 

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