Cinema
Al via a Trento il festival internazionale di Cinema di Montagna
Si apre oggi la settantaduesima edizione del festival internazionale di Cinema di Montagna di Trento. Le proiezioni cominceranno domani, sabato 27 aprile, e continueranno fino al 5 maggio. Sei sezioni, (Anteprime, Terre Alte, Proiezioni speciali, Orizzonti vicini, Destinazione Irlanda e Alp&ism), oltre alla principale sezione di film in concorso i cui vincitori saranno annunciati nella serata di sabato 4 maggio. E moltissimi eventi, fra presentazioni di libri, sessioni di “Montagnaterapia” con esibizione del Coro Prisma; mostre fotografiche; incontri con alpinisti, registi e scrittori; feste irlandesi e concerti.
Questa mattina è stata inaugurata la mostra The ice builders a cura di Andrea Zatta, Fabio Saitto e Francesco Clerici, che rimarrà aperta per tutta la durata del festival. In serata il festival prenderà il via al Teatro Sociale, dove Beppe Severgnini parlerà di montagna attraverso i suoi ricordi d’infanzia, mentre l’alpinista polacco Krystof Wielick presenterà il suo nuovo libro, intitolato In solitaria e pubblicato da Crobaccio: un’occasione per e raccontare la spedizione del 17 febbraio 1980, quando Wielick riuscì, in pieno inverno, a raggiungere la cima dell’Everest.
Per la sua bellezza e la sua durezza la montagna è un paesaggio con cui si crea un rapporto intimo, profondo, privato. Nei racconti di chi l’ha vissuta anche in momenti circoscritti o lontani della propria vita, le memorie di montagna sono trasmesse spesso come particolarmente preziose e affettive. Sembrerebbe che ognuno, che il suo contatto con la montagna sia quotidiano o solo un ricordo d’infanzia, percepisca il proprio rapporto con la montagna come un rapporto di particolare elezione. Nei racconti di alpinisti, scrittori e cineasti la montagna non è mai ambientazione di sfondo ma sempre coprotagonista delle narrazioni. Forse proprio per questo ha bisogno di librerie e festival dedicati, di momenti di per trasmettere la propria montagna e ascoltare quella degli altri.
Oggi le terre alte sono anche fra i paesaggi più vulnerabili di fronte alla crisi climatica. L’innalzamento delle temperature, ma anche i ritmi e l’antropizzazione forzati imposti dal turismo di massa, hanno modificato l’ambiente, lo hanno reso più vulnerabile, fragile e pericoloso.
Il Festival di Trento, sempre stato evento di riferimento per il cinema dedicato alla cultura d’alta quota e al mondo dei grandi esploratori e alpinisti, riflette questi cambiamenti e le riflessioni sempre più urgenti sulle Terre Alte del Pianeta e sulla necessità di imparare a proteggere gli ecosistemi montani.
E infatti quest’anno uno dei film più attesi è Marmolada – Madre roccia di Cristiana Pecci e Matteo Maggi, che sarà proiettato per la prima volta martedì 30 aprile. Un documentario che racconta l’apertura di una nuova via sulla parete sud della leggendaria “Regina delle Dolomiti” e si interroga sul rapporto fra mondo dell’alpinismo e il cambiamento climatico. Con Marmolada – Madre roccia dialogherà infatti Marmolada 03.07.22 di Giorgia Lorenzato e Manuel Zampellon, che verrà proiettato il 29 aprile nella sezione fuori concorso Proiezioni speciali: un collage di interviste e materiale di repertorio per ricostruire la tragedia che nel luglio del 2022 causò il crollo di una massa di 64mila metri cubi di ghiaccio e costò la vita a undici persone.
Il rapporto fra l’umano e l’ambiente verrà indagato da molti dei film in concorso nei prossimi dieci giorni: Le fils du chasseur di Juliette Riccaboni e il cortometraggio La bete intime di Samy Pollet-Villard indagheranno il tema della caccia sostenibile; Recordings of a weather camera di Bernhard Wenger e Bergfahrt di Dominique Margot si interrogheranno sugli abomini del turismo di massa. Il ritorno del lupo di Tommaso Merighi e Niccolò Barca (sezione Orizzonti vicini) affronterà il delicato tema del ritorno del lupo sulle Alpi e la sua possibile ma difficile coabitazione con la specie umana.
Durante la prima giornata, verrà anche presentato il libro Antropocine, lo schermo verde di Marino Midena, pubblicato da Altreconomia: una rilettura in chiave ecologica del cinema italiano di questi 120 anni di storia cinematografica.
Dieci giorni di confronto, riflessione e cinema, con ospiti come Erri De Luca e grandi ritorni musicali come i Modena City Ramblers (sabato 27 aprile). Più di 40 saranno le location, 120 film proiettati e oltre 130 eventi previsti. Sul sito è possibile trovare il programma completo.
Devi fare login per commentare
Accedi