Cinema

5 serie tv da vedere mentre “restate in casa”

9 Marzo 2020

Purtroppo le recenti notizie circa il Coronavirus e i provvedimenti presi per limitare i contagi ci spingono a stare in casa senza poter uscire e frequentare luoghi affollati. Poco male, abbiamo diverse cose che possiamo fare per ingannare il tempo. Oggi vi consiglio 5 serie tv da recuperare in questi giorni di “reclusione” forzata (suppongo che abbiate già visto Friends, in copertina, e Games Of Thrones). Trovate facilmente i titoli su Netflix Amazon Prime o Now Tv.

 

Homeland

 

L’agente Carrie Mathison è la protagonista di una serie ricca di suspance e riferimenti alla situazione geopolitica attuale (o almeno di pochi anni fa). Si parla di come la CIA tenti di sventare attentati, di come intervenga all’interno di altri paesi, di tecnologie come droni e satelliti, senza disdegnare trame narrative che nascono e si dissolvono all’interno dell’agenzia stessa. I personaggi sono molto ben curati, sotto ogni punto di vista, soprattutto le prime 3 stagioni conservano gran parte del cast iniziale e quindi riescono a provocare una migliore affezione da parte dello spettatore. Quella di Carrie è una figura femminile molto problematica, assolutamente imprevedibile, ma allo stesso tempo affascinante e pragmatica, facile da seguire con apprensione durante le indagini e vivere con lei i momenti di tensione davanti ad ipotetici terroristi, spie, cecchini, 007 di altri paesi e nel rapporto quasi paterno con Saul Berenson, suo mentore e “padre adottivo” all’interno della CIA. Homeland è arrivata alla ottava ed ultima stagione, in onda proprio in questi giorni su Sky Atlantic. Le prime 6 stagioni sono comunque disponibili sia su Netflix che su Amazon Prime (in cui figura anche la settima, ma non è ancora disponibile), per un bel po’ di episodi che vi terranno incollati allo schermo. La serie è stata molto lodata dalla critica che ha puntato gli occhi soprattutto sulle interpretazioni di Claire Danes e Damian Lewis (Nicholas Brody nelle prime 3 stagioni), mentre il New York Post ha assegnato una valutazione di quattro stelle su quattro, definendo Homeland come la miglior serie thriller trasmessa negli Stati Uniti. Secondo il Los Angeles Times è la prima serie che racconta una storia post 11 settembre che ha tutti gli elementi che dovrebbe avere: politicamente risonante, emotivamente straziante e avvincente da guardare.

 

True Detective

 

Quando parliamo di questa serie è molto importante specificare che, essendo antologica, bisognerebbe analizzare ogni stagione a se stante, perché pur condividendo il titolo e qualche easter egg, le storie in sé sono diverse e tutte e 3 interessanti, ma in modi differenti.
Se ancora non avete visto nulla, vi conviene partire dalla prima, la più geniale delle tre con due interpreti meravigliosi: Rust Cohle (Matthew McConaughey) e Marty Hart (Woody Harrelson). L’indagine dei due riguarda una serie di omicidi inquietanti e molto strani in un territorio paludoso e monotono come quello del sud degli Stati Uniti. La colonna sonora è davvero in tema con le azioni che si svolgono all’interno della storia, è importante perché migliora la nostra immersione nel mondo narrativo di Cohle e Hart che ci portano a caccia di serial killer in un periodo che dura quasi vent’anni, con picchi di regia altissimi, dialoghi incendiari e azioni da manuale. A colpire soprattutto è il modo in cui i due detective si completano a vicenda, mettendo a nudo le difficoltà di una professione e  i diversi modi di risolvere enigmi e raccontare storie all’interno di altre storie. Anche le altre stagioni, 2 e 3, sono belle ma non così incisive come la prima, attori di prim’ordine tra cui spicca, nell’ultimo capitolo (finora) un divino Mahershala Ali.
Anche in questo caso la critica è stata molto favorevole nel giudizio per la prima stagione, sostenendo che: “In True Detective, le interpretazioni di Woody Harrelson e Matthew McConaughey attirano lo spettatore, mentre lo stile, la perspicacia e la regia rendono difficile distogliere lo sguardo”. (Se volete approfondire un pochino, ho scritto qualcosa di più esaustivo a questo link).

 

Stranger Things

 

Va bene, va bene non potevamo non parlarne, ma Stranger Things ha davvero tutto quello di cui avete bisogno per fare un tuffo nella vostra infanzia e scoprire un mondo di mistero e creature mostruose. Insomma, parlo di una delle serie più travolgenti degli ultimi anni, in cui il piacere di ricordare una decade ormai andata, gli anni ’80, si mescola con una storia senza tempo fatta di colpi di scena e poteri soprannaturali.
Già, in Stranger Things troviamo di tutto, l’amicizia, l’amore, il sangue, personaggi indecifrabili e qualche bel momento di pura tremarella infantile. Tutti ingredienti perfetti che dosati assieme ad un ottimo cast, danno vita ad una storia che fa colpo e non ci trasmette solo nostalgia, ma anzi, risveglia in noi una buona dose di avventura e azione.
Certo, i riferimenti al passato sono evidenti, non solo perché Stranger Things è la serie erede dei “kid-movies” di quel periodo, ma anche perché omaggia con rispetto epopee come quelle di Indiana Jones, dei Goonies, di E.T., mescolando assieme letteratura fantascientifica, horror e musica ormai passata alla storia. Insomma, in attesa della nuova – e forse ultima – stagione avete tutto il tempo per recuperare le prime tre.

 

Westworld

 

 

Se avete voglia di dedicare un po’ più di attenzione ad una storia davvero alternativa allora Westworld è sicuramente quello che fa per voi.
Fantascienza? Western? Tutto e il contrario di tutto. La storia è ambientata in un futuro prossimo, in un luogo non meglio definito (ma che assomiglia molto a quello del canyon americano), un parco in cui uomini e donne pagano 40mila dollari al giorno per “giocare al West”, trovandosi in un mondo popolato da robot dalle sembianze umane sempre più perfette e verosimili, che col tempo iniziano anche ad “evolversi” sviluppando una certa coscienza intrinseca. Ci sono degli sceneggiatori che scrivono le storie per i vari robot del parco e gli esseri umani possono scegliere se prendere parte a storie già preconfezionate oppure vagare liberamente per il mondo. Ogni giorno viene riproposta la stessa “storia”, con gli androidi che si svegliano, svolgono la loro routine, possono venire uccisi, picchiati, giustiziati e poi vengono riparati per il giorno successivo. A controllare il tutto vi è la Delos, una società misteriosa che sovrintende alla vita di Westworld, che è composta da tecnici, scienziati, esperti che supervisionano quello che succede e scelgono le varie trame narrative.
E fin qui, nulla di strano. Beh, non è proprio così, perché col tempo si capisce di avere a che fare con diverse linee temporali, due delle quali molto distanti tra loro. Vi chiederete se è possibile fare un riassuntivo veloce di quello che è successo, ma la risposta è che dovete guardare, immergervi nella storia e diventarne praticamente parte.
Westworld è una serie basata su una storia di Michael Crichton, prodotta da J.J. Abrams e sviluppata da Jonathan Nolan, fratello di Christopher e sceneggiatore di quasi ogni suo film.

 

Fleabag

 

Se avete voglia di ridere, ridere e ancora ridere, ma con una ottima dose di sarcasmo e vena dissacratoria, non potete fare a meno di recuperare le prime due stagioni di Fleabag, la serie che ha consacrato Phoebe Waller Bridge come attrice ma soprattutto come sceneggiatrice. La prima stagione, che doveva concludersi così come era nata, estemporanea e magistralmente diretta, scritta, interpretata, montata, e chi più ne ha più ne metta, aveva messo le basi ad un prodotto unico nel suo genere, un capolavoro di humor che reggeva benissimo in ogni sua parte, ironico, beffardo, autoreferenziale e tagliente. Poi, un anno dopo, sì, più o meno, ecco che partono i nuovi capitoli della serie, nel modo più assurdo e divertente di sempre: una puntata in cui si vede la nostra cara protagonista pulirsi il sangue dopo aver ricevuto un pugno in faccia, mentre aiuta sua sorella Claire che ha appena abortito, all’interno di un ristorante, alla cena preparatoria per il matrimonio del padre e della insopportabile matrigna, in cui è presente anche un prete, di cui, ovviamente sapremo molto di più in seguito. Parte tutto da qui, sappiamo che ci sarà un matrimonio e che Fleabag ovviamente combinerà un casino con un parroco. Cioè nella prima puntata forse non viene esplicitamente detto, ma dai primi momenti in cui lo vediamo, sappiamo che succederà qualcosa di esilarante. Anzi, vi dico il momento esatto in cui veniamo a saperlo (tanto non spoilero nulla, vedete la foto qui sopra): quando in una pausa sigaretta all’esterno del ristorante, li troviamo entrambi impacciati nell’atto di scambiarsi i primi saluti. Ci chiediamo subito: cosa succederà adesso? I dialoghi sono decisamente superlativi (avevate dubbi?), raccontano uno spaccato della società medio borghese alle prese con problemi che appaiono insormontabili, crisi di nervi, litigi, misoginia, aborti, canapè e disastri, tanti. Ma non sono solamente le scene a farci sorridere, sono le parole, quelle dette e quelle sottintese con gli sguardi di Phoebe, decisamente straordinaria nel suo ruolo, adorabile e a tratti davvero “meravigliosa”, iconica e di un sarcasmo che probabilmente non ha eguali nella produzione per il piccolo schermo.
Ah, dimenticavo, le puntate durano poco quindi potete farvi un binge-watching come si deve!

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