Cinema
5 serie davvero divertenti, che forse vi erano sfuggite
Mentre siete lì che vi consigliate a vicenda Fleabag e The wonderful Mrs Maisel, ci sono altre serie meno chiacchierate ma decisamente interessanti che aspettano solo di essere scoperte, o riscoperte. E visto che non stiamo attraversando una fase particolarmente allegra, eccone 5 che vi faranno finalmente ridere.
Schitt’s Creek
Da un giorno all’altro, la ricchissima famiglia Rose si ritrova sul lastrico. Unica possibilità di sopravvivenza, trasferirsi nell’orribile villaggio di Schitt’s Creek – sì, il nome sembra quella parola lì – che il capofamiglia aveva acquistato anni prima per scherzo. Gioiellino canadese che a una comicità classica associa uno spirito flamboyant e un altissimo feel good factor, Schitt’s Creek ha anche il merito dichiarato (dall’autore e co-protagonista Daniel Levy) di trattare temi come pansessualità e matrimonio gay come le più normali e irrilevanti delle situazioni, dei non-temi.
Scrittura a parte, tutta la forza sta nel cast, perfetto dagli eccellenti protagonisti fino all’ultimo dei comprimari, su cui più di tutti spicca Catherine O’Hara, comica amatissima in Canada e poco conosciuta da noi, nel ruolo di una matura attrice piena di parrucche, atteggiamenti pomposi e frasi leziose. Irresistibile.
Dove: scandalosamente, ancora da nessuna parte in Italia
stagioni: 6
Origine: Canada
Norsemen
Norheim, Norvegia, anno 790. Un piccolo villaggio di vichinghi alle prese con i problemi di sempre: quale terra invadere, come massacrare i villaggi ostili, che fare con il pretenzioso schiavo romano che si definisce attore e vuole insegnare ai barbari il concetto di arte.
Umorismo surreale e spietato, splendide scene in cupi esterni nordici (in Norvegia sono già di moda i “Norsemen tours”) e un tocco alla Monty Python, ma più asciutto ed elegante, fanno di questa serie un prodotto decisamente originale. Ogni puntata è stata girata, scena per scena, in due lingue: norvegese e inglese, ma sempre con forte accento nordico. Fondamentale quindi, per gustarla appieno, la visione non in italiano.
Dove: Netflix
Quante stagioni: 3
Origine: Norvegia
Derry girls
Derry, Irlanda del Nord, anni ’90. Mentre il paese vive un clima di tensione e paure a causa dei Troubles, la vita va avanti come sempre. Soprattutto per le adolescenti un po’ sfigate Erin, Orla, Clare e Michelle, del tutto indifferenti all’eventualità di attentati, la cui unica preoccupazione è la vita sociale, o mancanza della stessa.
Tra suore sarcastiche, preti fascinosi (prima di Fleabag, vorremmo far notare), gag grottesche e un’esplosione di pop anni ’90, questa serie scritta e diretta da Lisa McGee ha un tocco unico e un umorismo sgangherato. Menzione d’onore per lo slang e l’accento nord-irlandese, che la distribuzione italiana ha fatto la scelta meritevole di non doppiare, usando solo i sottotitoli.
Dove: Netflix
Quante stagioni: 2
Origine: Gran Bretagna
Mom
Christie (Anna Faris) è una stralunata ex stripper ed ex alcolista, che cerca di rifarsi una vita fra le riunioni agli Alcolisti Anonimi, il lavoro di cameriera e una figlia adolescente. Quando questa rimane incinta, entra in scena anche la mamma di Christie, a sua volta ex tossicomane, ex ragazza madre e pessima genitrice.
Con queste premesse si potrebbe avere il più triste dei film di Ken Loach, invece abbiamo una sitcom lieve e intelligente che posa uno sguardo amorevole su tutti i suoi personaggi e, di stagione in stagione, crea una celebrazione delle seconde occasioni e dell’amicizia al femminile mai stucchevole ma molto pertinente. Nel cast anche la fantastica Allison Janney, Oscar migliore non protagonista 2018 per Tonya.
Dove: Premium Stories
Stagioni: 7
Origine: Stati Uniti
IT Crowd
La tecnologia un attimo prima degli smartphone, l’entrata in scena di Facebook e la vita ai margini di una grande azienda, filtrate dallo sguardo dei tre addetti al reparto informatico -due perfetti geek e una capa incompetente- trattati come reietti e confinati in un sottoscala. Siamo sul versante della comicità inglese, quella “povera”, irridente e non patinata, e che ha fatto di questa serie un piccolo oggetto di culto.
Certo, 14 anni si sentono (la prima puntata è del 2006), ma per chi non la conosce vale la pena di recuperarla, possibilmente in originale: quasi tutti i membri del cast hanno voci notevoli. Menzione d’onore per l’accento nasale e simil-oxtoniano di Moss (Richard Ayoade).
Dove: Netflix
Stagioni: 4
Origine: Gran Bretagna
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