Ambiente
Roma non È Berlino, non è Copenhagen: chi glielo spiega?
Ci risiamo, puntuale come una tassa, arriva la pista di ghiaccio, per allietare il natale dei romani.
Si sa è bello pattinare sul ghiaccio, è romantico ed è una di quelle cose che ti fa sentire dentro a un film, sognando di essere a New York.
Peccato che si sia Roma, in un anno che i meteorologi definiscono il più caldo degli ultimi 150 anni, che da pochi giorni si sia conclusa la COP 20 a Lima, con un’ipotesi di accordo globale sui cambiamenti climatici.
A parole l’Italia vorrebbe partecipare allo sforzo mondiale di ridurre le emissioni di CO2 per abbassare la temperatura del pianeta, ma, nel frattempo, la pista di ghiaccio, un enorme frigorifero all’aperto, energivoro e inquinante non lo si nega a nessuno.
Mentre sulle Alpi e sugli Appennini ci si dispera perché la neve non scende e le piste restano desolatamente verdi, mentre si affollano le notizie di un cambiamento climatico che è dentro le nostre città, si continua, indifferenti e incuranti, a realizzare impianti per pattinare sul ghiaccio.
Oggi a Roma sono previsti 15°, immaginate voi umani il costo energetico di tenere in efficienza la pista di ghiaccio: poi, magari, a parole, seguiranno impegni solenni per combattere il cambiamento climatico, borbottando un po’ se il tasso di inquinamento non scende e bisognerà lasciare l’auto a casa.
L’emblema di questa sindrome del Titanic è la pista di ghiaccio dell’Auditorium: progettato da Renzo Piano, una di quelle occasione per mostrare la grande bellezza di Roma e la volontà di investire nella cultura e nella gestione degli spazi.
Lì, dentro la cavea, facendosi spazio tra le sughere e il contesto architettonico, in spregio a ogni concetto di decoro e di tutela del patrimonio collettivo (a proposito la Soprintendenza non ha detto nulla?) ecco spuntare il grande frigorifero dove pattinare per 8 euro all’ora.
Si, è vero, Roma non è Berlino né Copenhagen: lì si pensa a progettare piste ciclabili e corsie preferenziali, qui preferiamo ballare sul Titanic.
Devi fare login per commentare
Accedi