Beni culturali
Opere d’arte concesse gratis ma costi alle stelle: scoppia il caso Genova Jeans
In questi giorni apprendiamo dagli organi di stampa notizie preoccupanti relative alla trasparenza dell’organizzazione dell’evento “Genova Jeans” di cui non abbiamo ricevuto notizie ufficiali, nonostante sia previsto l’utilizzo delle opere da noi a suo tempo donate alla città: “…opere di grande rilievo che ci sono state donate da artisti di fama internazionale…”.
Inizia così la lettera firmata, per ora, da Simone Berti, Henrik Blomqvist, Pierluigi Calignano, Letizia Cariello, Roberto Coda Zabetta, Ettore Favini, Giovanni Gaggia, Goldschmied&Chiari, Claudia Losi, Gabriele Picco, Gianni Politi, Vedovamazzei, Serena Vestrucci, Cesare Viel. Artisti di fama che avevano “deciso di donare le opere che compongono parte della collezione del Comune di Genova spinti da un istinto di rinnovamento e ispirati da una delle tradizioni più antiche del Mediterraneo che ha contribuito a far conoscere ed apprezzare Genova nel mondo. Non ci siamo risparmiati per realizzare opere ex novo o donare pezzi già realizzati, alcuni di noi a proprie spese si sono occupati della spedizione delle stesse, per valorizzare una città depositaria di una tradizione culturale e artistica a livello internazionale, da troppo tempo assopita e tormentata da bagarre politiche che hanno tolto alla comunità artistica una perla del contemporaneo come Villa Croce”.
Solo che in questi giorni, sulla spinta di richieste e interrogazioni avanzate dai gruppi consiliari di Pd e 5Stelle, all’opposizione nel capoluogo ligure e in Regioni, sono emersi i dettagli economici della mostra, prevista tra pochi giorni, dal 2 al 6 settembre. Nel comunicato diramato dalle forza di opposizione si legge, tra l’altro:
“L’esame degli atti della Giunta Comunale e della Giunta Regionale ha fatto emergere che la manifestazione Genova Jeans in programma dal 2 al 6 settembre prossimi costerà complessivamente 1.398.897,32 Euro.
Il budget è sostanzialmente triplicato rispetto alla previsione di 550.000 Euro indicato nella Delibera di Giunta Comunale n.301/2020 del 24.12.2020. È del tutto singolare, inoltre, che a fronte di un’esplosione dei costi, l’apporto di risorse pubbliche sia passato da 200.000 Euro agli attuali 1.130.000 Euro.
L’analisi del budget rivela costi esorbitanti che appaiono fuori mercato anche in relazione alla durata della manifestazione, quali ad esempio: Euro 119.645,40 per Website & Digital Platform
Euro 33.271,41 per la cena Gala Dinner
Euro 67.072,65 per spese di viaggio e pernottamento;
Euro 179.340,00 per l’agenzia di comunicazione Eco-Age
“Dai giornali scopriamo inoltre – sottolineano gli artisti che protestano – che a fronte di queste donazioni esiste un budget faraonico per la comunicazione dell’evento, l’ospitalità e addirittura per la cena di gala, quest’ultima assolutamente anacronistica di questi tempi, come se il Covid non fosse mai esistito o non continui a circolare.
A fronte di queste notizie, ignari dei dettagli dell’intera operazione in cui nostro malgrado saremo coinvolti attraverso l’utilizzo delle nostre opere, esprimiamo fermamente il nostro dissenso a che i nostri nomi vengano associati in qualsiasi modo a questa esposizione e chiediamo quindi che le nostre opere non vengano esposte in mostra finché tutti i dubbi non vengano chiariti”
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