Beni culturali

Meno male che Silvio c’era

12 Luglio 2024

Come se non bastassero le manifestazioni spontanee dei nostri politici, che ogni giorno mi riforniscono di preziosissimo materiale per i miei articoli, oggi un ringraziamento particolare va a Vittorio Feltri che su tiktok fa il discorso elogiativo a distanza di un anno dal suo principale benefattore, ossia il suo amatissimo Silvio Berlusconi. A me l’ha mandato un amico, sempre attento a questi gioielli mediatici, perché momenti simili sono irripetibili e ci raccontano tante cose del nostro paese.

Tra Feltri e l’ex cavaliere c’era feeling, come si dice ed è proprio Vittorio Feltri a parlarne, quando fu chiamato dall’allora Cavaliere a capo del Giornale a succedere a Indro Montanelli.

E ricorda con affetto, Feltri, con gratitudine, tutto ciò che ha fatto Silvio per lui. Se lui oggi è ricco lo deve a San Silvio, che lo ha riempito di soldi, parole sue.

Inizia dicendo che Berlusconi manca a tutti e che oggi purtroppo è noto soprattutto per le vicende giudiziarie che lo hanno visto protagonista e da cui è uscito sempre indenne, senza aver mai fatto nulla di illegale.

Se Berlusconi fosse ancora in vita sarebbe andato dal suo amico Putin e gli avrebbe suggerito che sta guerra andava fermata perché non è una bella cosa. E sicuramente Putin lo avrebbe ascoltato, ma Berlusconi non c’è più. Putin non è un angioletto, continua Feltri, e se lo stuzzicano ancora non ci mette niente a sganciare due atomiche e tutto finisce lì, che, comunque, ci rassicura, non è una bella cosa perché il nucleare danneggia tutti, chi lo subisce e chi lo sgancia.

Comunque Berlusconi ha fatto tante cose belle nella sua vita, a cominciare da Milano 2 che è una città satellite bellissima, la più bella d’Europa, è ancora lì, andate a vedervela.

Poi apre il capitolo Berlusconi e le donne. E insomma, se a lui piacevano le donne che c’era da rimproverargli? Oggi sono tutti froci e si deve esaltare e premiare se vai a letto con gli uomini mentre se vai a letto colle donne sei uno sfruttatore e un patriarca, che stupidaggini.

E poi in un mese ha messo su un partito, che sembrava di plastica, ma poi ha vinto le elezioni, ha sempre vinto le sue battaglie tranne una, quelle con i giudici che non hanno mai cavato un ragno dal buco (omettendo naturalmente che tutti i processi erano preceduti da leggi ad personam promulgate dal suo governo).

Solo una volta è stato condannato per evasione fiscale, che poi era una azienda di cui non era più responsabile perché quando è entrato in politica l’aveva lasciata, dice Feltri…

Davanti a un elogio così sentito, quasi un’apoteosi del Cavaliere dei bei tempi, mi va di suggerire alla ministra Santanchè, un tour molto particolare, da fare in pullman, come quando si va a visitare i santuari. Anche e soprattutto dall’estero.

Il Silvio Berlusconi Experience non può che avere un punto di partenza e uno d’arrivo, l’Aeroporto Internazionale Silvio Berlusconi, ex Malpensa, a lui recentemente dedicato con grandi polemiche, chissà perché, avendo il Cavaliere fatto tanto bene a questo Paese. Se oggi abbiamo un forte governo di destra, che tutto il mondo c’invidia, lo dobbiamo proprio a lui, perdinci.

In aeroporto ci si trasferisce in pullman e lì una gentile hostess, possibilmente un’ex-olgettina, inizia a raccontarvi la vera storia di Silvio, riassumendo l’adolescenza perché poco importante, ma con un pellegrinaggio alla casa natale, via Volturno 34, Milano, quartiere Isola. Poi si passa direttamente a Milano 2, a Segrate, il suo primo capolavoro da palazzinaro, la fantastica città-giardino che tutti ammirano, mentre si sentono nell’aria gli aerei che vanno e vengono da Linate. Un bel giro nel parco mentre l’hostess racconta gli aneddoti.

Una volta a Segrate non si può che andare a fare un giro in Mondadori, la gloriosa casa editrice del passato che fu comprata da Silvio Berlusconi, mentre l’hostess racconta del lunghissimo processo del Lodo Mondadori, tappa fondamentale della Guerra di Segrate, ma da cui il nostro eroe usci vincente. Con un sovrapprezzo si può anche prendere un caffè coll’attuale presidente del gruppo Mondadori, che illustrerà uno dei prodotti più diffusi dalla casa editrice, Una storia italiana, biografia di famiglia con ricco apparato iconografico, stampato in milioni di copie e distribuito capillarmente a tutte le famiglie italiane.

Dopo la casa editrice ci si sposta di pochi chilometri e si vanno a visitare gli stabilimenti di Mediaset a Cologno Monzese, viale Europa 44/46/48, dove ebbe inizio la storica epopea televisiva di Canale 5, seguita da Rete4 e Italia1 e di come Berlusconi rivoluzionò il mondo mediatico italiano, magnificando la bellezza femminile nelle sue trasmissioni. Si potranno incontrare attori, attrici, conduttori, personaggi del bellissimo mondo dello spettacolo, magari fare la claque in un programma di Maria De Filippi, assistendo a una disputa tra tronisti e la Cipollari! Una gita da sogno.

Tanti sono i luoghi berlusconiani. Le ville di Macherio e di Arcore, Villa Visconti di Modrone detta Belvedere e Villa San Martino, dove c’è il grandioso mausoleo di famiglia, fatto costruire dal Cavaliere mentre era ancora vivo e dove è sepolto. “La volta celeste” si chiama il monumento, tutto in travertino, realizzato dallo scultore Pietro Cascella. Non ci sono croci, teschi, Totentanz, in questa tomba da faraone d’Egitto, perché la vita di Berlusconi va lietamente ricordata. Fiori, decorazioni con frutta, rose a cinque petali, e poi simboli massonici, piramidi, sfere, che possono fornire al visitatore una traccia per ricostruire una lettura esoterica della vita cavalleresca del mago di Arcore.

Per chi volesse proseguire extra moenia il tour, ma lì bisogna tornare in aeroporto e recarsi a Roma e poi in Sardegna e, volendo, anche a Lampedusa, si potrebbe fare il giro delle residenze regali, per avere un quadro completo.

Alla fine della giornata una cena elegante in villa, nello stile berlusconiano, con pasta tricolore, al pesto, al formaggio e al pomodoro. Inizio con inno di Forza Italia, naturalmente. Poi, sottofondo musicale colle sigle delle trasmissioni delle reti Mediaset e finale con Meno male che Silvio c’è, ballata fondamentale. Proiezioni scelte delle cene eleganti autentiche con fanciulle in maschera, mentre l’hostess illustra le celebrità presenti all’evento e vi parlerà degli incontri di Nicole Minetti coll’amato Silvio. Chic, elegantissimo.

La vendita dei gadget alla fine della serata, in villa, prima di ripartire verso l’aeroporto Silvio Berlusconi ex-Malpensa. Primo di tutti “Una storia italiana”, l’autobiografia illustrata. Seguono la riproduzione della bandana che indossò in Sardegna dopo un misterioso intervento alla testa; le dentiere posticce col sorriso a 42 denti che spesso esibiva; il CD colle canzoni napoletane di lui e Apicella; i DVD dei comizi del Cavaliere; il Barzellettario, per avere sempre la barzelletta pronta al momento giusto; le riproduzioni del souvenir Duomo di Milano in miniatura, naturalmente insanguinato, quando quel disgraziato glielo tirò in faccia; un’ampollina trasparente con peli di passera (cinesi, artificiali, per igiene) delle olgettine, per amanti del fetish; le riproduzioni nelle sfere di cristallo colla neve delle sue ville, della Mondadori, anche del suo busto, eccetera, eccetera. Un regalo di classe da portar via si trova sempre.

Costo dai 300 € in su solo per la parte milanese. Se si volesse prolungare a Roma, Sardegna e Lampedusa, allora si passa a 2000 € a persona, cena compresa.

Open to Meraviglia.

 

 

1 Commento
  1. Personaggi pessimi come Feltri nascono ogni volta che sulla piazza compare il Berlusconi di turno e dicono tutti le stesse cose.
    Purtroppo sia loro, sia il loro dante causa, muoiono sempre troppo tardi e dopo aver combinato molti guai

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