Beni culturali
La figuraccia delle statue coperte. Cercasi Schettino disperatamente
E arrivò così l’ennesimo pastrocchio all’italiana; ancora una volta si parla di noi in tutto il mondo, ancora una volta per irriderci e schernirci con sprezzo. Questa volta il pretesto è stato servito su un piatto d’argento, non si sa da chi e soprattutto non si sa perché.
Il Presidente dell’Iran, Hassan Rouhani, ha smentito di aver chiesto alle autorità italiane di coprire i marmi “nudi” dei Musei Capitolini. Ha comunque ringraziato noi italiani (brava gente) per l’accoglienza e l’eccesso di zelo. Insomma, ha gradito il gesto non richiesto bollando la questione a mera polemica giornalistica montata ad arte.
Da parte sua, il Governo nega di aver mai chiesto la censura delle statue, criticando la decisione per voce del Ministro della Cultura, Dario Franceschini, che ha twittato: “Incomprensibile la scelta di coprire le statue. C’erano molti altri modi di rispettare la sensibilità di un importante ospite straniero”. Poco prima la Sovrintendenza di Roma aveva voluto sottolineare la sua estraneità rispetto all’accaduto.
E mentre i commentatori dei principali quotidiani stranieri si concedono il lusso di farci lezioni di storia e filosofia, è già partito il solito rimpallo di responsabilità, ovvero l’ormai consueta “corsa al colpevole” affidata all’attuale succursale dell’Ufficio di Comunicazione della Presidenza del Consiglio, un giornale da poco diretto da Mario Calabresi.
Sul banco degli imputati è quindi finito l’Ufficio del cerimoniale di Stato e di onorificenze, in capo alla Presidenza del Consiglio e diretto dal Consigliere Ilva Sapora. Sembra sarà lei l’agnello sacrificale da esporre alle plebi inferocite, perché dal suo ufficio sarebbe partito l’ordine della vergogna. Certo è oltremodo strano che una decisione di questo tipo sia stata presa in autonomia, alla stregua della scelta del fornitore del caviale da mettere sulle tartine o dei fiori per gli allestimenti. Ma faremo finta di credere che sia andata così, perché alla fine della fiera, per nascondere al Mondo le responsabilità di una scelta ridicola in quegli stessi parallelepipedi dove abbiamo nascosto duemila anni di storia, abbiamo bisogno di uno Schettino qualsiasi. Benvenuti in Italia.
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