Beni comuni

Interfacce con….le amministrazioni locali

28 Ottobre 2015

Lavorare su di un sito archeologico, ancora in corso di scavo, comporta un continuo e dovuto coinvolgimento e dialogo con le amministrazioni locali.

Come si inseriscono quindi le interfacce in tutto questo e soprattutto quale è il loro scopo?
Il progetto di archeologia globale, condivisa e sostenibile portato avanti a Vignale (LI), propone diverse e altre prospettive di relazione con la comunità rispetto a un canonico percorso di ricerca archeologica: lo scopo è portare un contributo scientifico sostanziale, sì, ma che abbia un’immediata ricaduta nella comunità alla quale il passato indagato appartiene.
In questo ambito si muovono le interfacce del progetto.
Aprire un cantiere non rappresenta una limitazione o un rallentamento ai lavori, ma, in questo caso, oltre ad essere un’occasione di arricchimento personale ed estemporaneo è in grado di trasformarsi in un’opportunità di valorizzazione di un territorio nel lungo periodo. Valorizzazione intesa non solo come mera istanza rivolta ai resti archeologici, ma, con un’accezione più ampia, come principio attraverso il quale restituire valore identitario, economico e sociale ad una comunità.

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Le amministrazioni locali hanno accolto questa filosofia, cogliendo l’opportunità di crescita che questo progetto può stimolare, un polmone culturale che può animare una realtà sociale frammentata dalle difficoltà di un sistema economico locale in crisi.
Paola Pallegrini, Assessore alla Cultura, Beni culturali e paesaggistici del Comune di Piombino (LI), racconta tutto questo in un’intervista realizzata in occasione dell’inaugurazione della campagna di scavo 2015 e manifesta la convinzione di come un tale progetto si debba considerare come fonte di attrazione per finanziamenti volti alla valorizzazione del territorio e del suo patrimonio culturale.

 

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