Arte
“Street Art: you can watch but you can’t touch”. La versione di Eron
Lui, Eron, è uno dei protagonisti della scena internazionale dell ‘Arte di Strada’. Una ‘stella’. Un paio d’anni fa, dipingendo su una parete del museo Mar di Ravenna l’ombra lasciata da uno specchio caduto a terra e il buco di un chiodo che avrebbe dovuto sostenerne la cornice, se lo era visto stuccare – come se fosse vero – da un operaio chiamato a rinfrescare la stanza. Ho chiesto, via mail, cosa ne pensasse di quanto successo a qualche chilometro di distanza dalla sua Rimini – sotto le Due Torri – dove Blu, ha scelto di ‘coprire’ i propri lavori in città con una colata di grigio contro la privatizzazione dell’arte. La risposta, ha scritto, è nella “mia ultima opera, come sintesi del mio pensiero su ciò che sta avvenendo in questi giorni a Bologna”. L’opera è questa. Postata anche sulla sua pagina Facebook.
E seguita dalle parole:
“Street Art: you can watch but you can’t touch”
#streetart #museum #uprooted #freeart.
Eron, Davide Salvadei – che aveva iniziato a colpire il pubblico riminese già dalla fine degli anni Novanta disegnando in strada un coniglietto uscito da un grande uovo con in mano una bomboletta di vernice e sotto la scritta ‘Krimini’ – è noto, per la sua cifra stilistica, a livello internazionale e le sue opere sono state esposte in diverse parti del mondo tra cui il Chelsea Art Museum di New York, l’Horizon One Gallery-Museo d’Arte Moderna del Cairo, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, la Biennale di Venezia, il Palazzo della Permanente di Milano, la Binz & Kreamer Gallery di Colonia e il Pac-Padiglione Arte Contemporanea di Milano. Con l’opera ‘Forever and ever… Nei secoli dei secoli…’, nel 2010, ha dipinto il soffitto di una chiesa e dal maggio 2012 una gigantografia dedicata al pilota Marco Simoncelli ricopre una parete esterna del Palazzetto dello sport di Coriano.
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