Arte
Strada quasi aperta per il trasferimento della collezione Gurlitt a Berna
La corte di appello di Monaco di Baviera ha confermato il 15 dicembre, con sentenza non impugnabile, che il testamento del collezionista d’arte Cornelius Gurlitt, morto ad 81 anni nel maggio 2014, è valido. I magistrati consentono così che la sua collezione, dopo due anni circa di liti giudiziarie, possa essere trasferita come voleva il defunto al Kunstmuseum di Berna che ha accettato il lascito.
Per la legge sulla tutela dei beni culturali in vigore dal 1° agosto 2016, intesa a preservare allo Stato tedesco la prerogativa di evitare il trasferimento di beni culturali all’estero, il Land Baviera dovrà però prima ancora verificare la raccolta e dare il suo nulla osta al trasferimento.
Cornlius Gurlitt poi era il figlio della mercante d’arte di Hitler Hildebrand Gurlitt ed una parte della sua collezione di circa 1.500 lavori, scovata in un appartamento di Monaco nel 2013, è ancora oggi ammantata dal sospetto di annoverare anche opere rubate dai nazisti. I responsabili del museo elvetico si sono detti intenzionati a trasferire in Svizzera solo i quadri di cui la proprietà sarà pienamente accertata , mentre gli altri rimarranno in Germania per la loro riassegnazione agli eredi dei legittimi proprietari in collaborazione con la Repubblica Federale Tedesca in modo veloce e non burocratico.
In un comunicato sulla propria home page il Kunstmuseum di Berna informa espressamente che appoggerà le ricerche del Deutschen Zentrum Kulturgutverluste con lo scopo di studiare tutti i lavori, individuare le opere rubate e procedere a tutte le necessarie restituzioni. Così come di voler intensificare la preparazione di una mostra sia nel Kunstmuseum di Berna che nella Bundeskunsthalle di Bonn per permettere al pubblico di apprezzare le opere. La direzione del museo bernese ha anche assicurato -riporta l’agenzia dpa- che in futuro concederà con facilità in prestito ai musei tedeschi le opere d’arte moderna che furono censurate dai nazisti come incompatibili con i loro canoni razziali per delle mostre sull’ “arte degenerata”, la Entartete Kunst.
Dopo la morte di Cornelius Gurlitt la cugina Ute Werner ne aveva impugnato il testamento affermando di avere titolo all’eredità: Cornelius Gurlitt sarebbe stato appannato dalla follia di voler salvare la collezione dai nazisti e non sarebbe più stato in grado di intendere e volere. Le resterebbe ora aperta solo ancora forse la possibilità di intentare una causa civile.
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