Arte
Seduzione: alba radiosa dell’amore
La seduzione è fascinazione.
Il significato del termine seduzione (sēdūcĕre) è “portare in disparte”.
Chi è sedotto è attratto e condotto semplicemente da “un’altra parte”.
Si può, dunque, dire che la seduzione scardini equilibri prestabiliti.
La seduzione genera un turbamento che disorienta, conduce “altrove”, rispetto a precedenti progetti, fuori dal perimetro dell’ordinaria quotidianità.
La seduzione è obliqua: il dardo di Eros colpisce sempre il bersaglio da luoghi nascosti.
Il seduttore è un ammaliatore, affabulatore, non può rivelarsi subito, in modo diretto, chiaro, adamantino. Deve essere misterioso, suscitare interrogativi, scompaginare l’assetto sentimentale e la sua illusoria compostezza, creare nella mente della sedotta il travaglio del dubbio, la tempesta del disordine, il disincanto assoluto dell’ignoto.
La seduzione è trascinante, come la piena di un fiume, come la forza magnetica di una calamita, come un centro unificante che assorbe pensieri disordinati.
La seduzione è vertigine.
Il seduttore è un artista, gioca con le parole, è allusivo, implicito, manda messaggi oscuri, enigmatici.
Il seduttore “osa l’inosabile”.
La seduzione è costruita con sapienti movimenti di gestualità, giochi di sguardi, con il fascino della conversazione ricercata, con la poesia incantatrice, con lo stile raffinato, il portamento elegante, con il gusto del sapersi vestire, con la finezza dei profumi il cui aleggiare deve suscitare il ricordo.
La voce del seduttore non è mai tracotante; è costruita magicamente con modulazione di toni, sempre suadenti ed accattivanti.
La seduzione è mistero, scaltrezza, anche bugia, costruzione di menzogne che appaiono vere.
Il seduttore deve esprimere e comunicare l’avvicinamento, la condiscendenza, per provocare lo stravolgimento, lo straniamento da sé nella sedotta, la sua inevitabile e compiacente cedevolezza.
Ciò che incanta, incatena, dell’azione seduttiva è il fine che essa suscita: la capitolazione o il desiderio senza appagamento.
Al campo semantico del sedurre si aggiunge l’assoggettare, l’intrappolare.
È esaltazione della vita, da cui elimina la routine, la volgarità, la noia: la dissociazione e la scissione che ne scaturiscono dissanguano la ripetitività del giorno che illanguidisce : c’è la meraviglia alle porte.
È dionisiaca perché cangia, rivoluziona ogni pensiero, ne sovverte la struttura costitutiva.
Ma la seduzione genera passione.
È la primavera dell’amore, perché ne canta l’alba radiosa.
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