Arte

Major Tom, Mike Garson ed una band indimenticabile

7 Gennaio 2022

Sono passati sei anni. La mattina del 10 gennaio del 2016, anche se sapevamo che fosse gravemente malato, la notizia è stata un colpo d’ascia sulla nostra vita. Perché David Bowie non è solo stato il più grande di tutti nella musica rock, ma perché è stato grande in tutto, colui che per primo ha capito che, per essere un artista completo, fosse necessario non solo presentare il proprio lavoro, ma valorizzare quello di coloro che, ovunque nel mondo, realizzano bellezza.

Mi viene in mente la prima volta che ho letto di lui, sulla rivista Ciao 2001, e Space Oddity era uscito solo in Inghilterra – in Italia sarebbe arrivato tre mesi più tardi. Ricordo le parole usate per descrivere la sua musica: una lama di luce e di bellezza colma di dolore, un sorriso aperto e tragico, due occhi da alieno che, solo sulla terra, è consapevole del fatto che nessuna strada lo riporterà mai più a casa.

David Bowie e Mike Garson nel 1980

Terrorizzato dal fatto che suo fratello fosse in un manicomio, convinto che, prima o poi, sarebbe toccato anche a lui, ha vissuto i suoi primi 15 anni di carriera bruciando come una torcia: troppa droga, troppa velocità, troppa fatica fisica. Un periodo che lui ha poi descritto in “Ashes to ashes”, quando, vestito da clown, ammetteva di essere un tossico disperato, dopo aver invitato la sua band, in “Ziggy Stardust”, ad ammazzarlo fin quando era ancora sano.

Sono dischi che ho ascoltato diverse centinaia di volte, e non ho ancora finito di stupirmi, perché David Bowie ha dei testi profondi di solitudine irraggiungibile, ma anche di umanità disarmante, ma aveva con sé alcuni tra i musicisti migliori del mondo, a partire da Mick Ronson, che ha creato il tipico suono di chitarra dei primi anni, proseguendo con il bassista Trevor Bolder degli Uriah Heep, il batterista Woody Woodmansey e, soprattutto, il pianista Mike Garson. Voi non lo sapete, ma Mike è stato il “vero” tastierista di decine di altre band, a partire dai Duran Duran e gli Smashing Pumpkins, di cui ha creato il suono. Woody ha raccontato, l’anno scorso, che David arrivasse in sala di registrazione con un testo e degli accordi, e che Mick e Mike fossero capaci, in poche ore, di trasformarlo in un capolavoro per l’eternità.

Da sinistra: Trevor Bolder, David Bowie e Mick Ronson nel 1973

Nei primi mesi del 1972, durante un tour americano, i tre hanno scritto una quindicina di canzoni, le migliori delle quali verranno poi pubblicate in quello che, a mio parere, è il più importante disco di David Bowie, “Aladdin Sane”, ovvero “un ragazzo matto” che attraversa un paese di pazzi e cerca di descriverlo. Una sola di quelle canzoni (a parte una cover dei Rolling Stones) è stata musicata completamente da Mike Garson: “Avevo un testo lunghissimo, pieno dell’atrocità che solo gli americani sanno accoppiare alla loro genuina buona volontà, e che parlava di come il tempo scivola via prima che noi si sia in grado capire veramente cosa sta accadendo. Quando tornammo a Londra, a novembre, Mike aveva composto qualcosa di straordinario, che mi aveva intimidito. Credo che Time sia il brano migliore degli Spiders from Mars – un brano che conoscono solo coloro che, svegliandosi una mattina, emergendo dal proprio delirio, faticano per aggiustare il rompicapo della realtà e dei propri sogni – un rompicapo che non finisce mai”.

In queste notti senza neve e senza umanità, tutti nascosti per evitare la malattia, temendo la pazzia, la BBC ha trasmesso un concerto del cantante Marc Almond. Da solo con Mike Garson. E hanno suonato Time. Non finiva mai, faceva scorrere il gelo dalla pelle. E quando ha gridato: You, another victim, Almond si è fermato, senza fiato per l’emozione, e nel finale vorticoso, che spinge i cerchi della vita a restringersi sempre più, sempre più veloci, sempre più inarrestabili, metafora dell’addio che dobbiamo dare tutti, il piano di Mike acceca l’anima con l’entusiasmo. Come diceva Gaber: “è la voglia di vivere, che ti spinge fuori”.

https://www.youtube.com/watch?v=gGzBLkdA31A

 

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