Arte

Luigi Schiavone torna alla chitarra solista, il 27 ottobre esce A-NOVA

17 Ottobre 2017

Io avevo 16 anni. Di Enrico Ruggeri amavo tutto, ma soprattutto il rock, e poi quella sua altra anima rock, quella del chitarrista che lo accompagnava ai concerti che ho potuto vedere. Tra Isola del Giglio e Tirrenia, l’estate, quelle estati sono state sue, ci sono canzoni che non ho più dimenticato, ed altre che mi sono serviti vari passaggi prima di capire. La voce del ‘Rouge’ era la cosa più rock che avessi sentito fino a quel momento. Poi spuntava quel chitarrista, gli assoli di chitarra che faceva, l’anima che ci metteva. A me i chitarristi sono sempre piaciuti, ma se ne dovessi indicare uno, il primo che cronologicamente mi ha fatto affezionare alla chitarra elettrica come strumento dalle performance eccezionali, ecco questo sarebbe proprio Luigi Schiavone, che ha fatto sempre da spalla a Enrico Ruggeri, e non solo.

Ora, a distanza di 6 anni da “16 Steps to the Sky”, Luigi Schiavone torna a comporre solo per se stesso. Il 27 ottobre, infatti, uscirà “A-NOVA”, il nuovo album da solista del chitarrista. Un disco nuovo nel senso più proprio del termine, col quale Luigi Schiavone non sovrascrive il passato, ma disegna un presente inedito: se “16 Steps to the Sky” raccontava l’infinitamente piccolo, esplodeva i significati più intimi di una vita ritirata, di una salita verso spazi privati, “A-NOVA” è la storia di come quei significati universali possono (devono) diventare la spiegazione dell’infinitamente grande. Così questo disco esplora il senso del viaggio in un mondo distante, che è però un interlocutore col quale trovare un posto davvero nostro: il luogo che ci aspetta al ritorno, al rientro alla base.

“A-NOVA” è un concept album composto da 11 tracce, ciascuna una contrazione e una dilatazione del cuore narrativo di una stessa storia”.

Luigi Schiavone esordisce negli anni Settanta nei Kaos Rock, band molto conosciuta nell’underground milanese, con i quali pubblica due 45 giri e l’album W.W. 3 per la storica etichetta Cramps. Nel 1981, dopo la fine dei Kaos Rock, comincia la sua lunga collaborazione con Enrico Ruggeri, in occasione della realizzazione del primo album da solista del cantautore, “Champagne Molotov”. È il preludio al disco successivo di Ruggeri, “Polvere” (1983), il cui brano trainante, che dà il titolo all’album, ha la musica composta proprio da Schiavone, e permette a Ruggeri di iniziare a farsi conoscere al grande pubblico. Con questo LP nasce anche il nucleo storico degli Champagne Molotov: Luigi Schiavone e Renato Meli. Nel 1984 Luigi pubblica “C’è la neve”, il primo 45 giri degli Champagne Molotov. La band accompagna Ruggeri in tour ed è composta nella line-up definitiva da: Luigi Schiavone (chitarre), Renato Meli (basso), Stefania Schiavone (pianoforte), Alberto Rocchetti (tastiere) e Luigi Fiore (batteria).

Quell’anno gli Champagne Molotov partecipano al Festivalbar, vincendo il Disco Verde, come miglior artista giovane. Nel 1985 gli Champagne Molotov partecipano al Festival di Sanremo, nella categoria dei giovani, con il brano “Volti nella noia”, sempre composto da Schiavone. Nel corso degli anni con gli Champagne Molotov, Schiavone continua a comporre anche per Enrico Ruggeri, passando per 4 album da solista del chitarrista (nel 1991 “La spina nel fianco”, con un contributo di Massimo Riva, nel 1993 “Animale”, nel 1997 “III” e, nel 2011, “16 Steps to the Sky”, il suo primo album completamente strumentale). Nel 1995 Schiavone suona le chitarre nel brano “Meravigliosa creatura” di Gianna Nannini. Nel 2008 suona in “Tear Down These Houses”, brano di Skin, colonna sonora del film “Parlami d’amore” di Muccino.

Insieme a Enrico Ruggeri, continua a comporre brani per tantissimi interpreti, fra i quali Fiorella Mannoia, Gianni Morandi, Anna Oxa e Loredana Bertè. Inoltre come musicista, ha suonato nei dischi di Gianna Nannini, Clandestino, Spagna e molti altri.

Adesso posso aspettare solo il 27 ottobre per sentire il nuovo disco che ci regalerà.

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