Arte

Lawrence A lifetime in poetry, il documentario che celebra l’artista centenario

23 Ottobre 2019

Ha compiuto quest’anno 100 anni, pubblicato quaranta libri, dipinto per oltre sessant’anni, e fondato una libreria ancora oggi aperta al numero 261 di Columbus Avenue a San Francisco: la City Lights Books, nome ispirato a Charles Chaplin, Luci della città, e col permesso di usarlo rispettosamente chiesto allo stesso Chaplin. Si tratta di Lawrence Ferlinghetti, poeta, editore, libraio, pittore, un artista a trecentosessanta gradi che proprio con la sua casa editrice City Lights pubblicò i primi lavori letterari della Beat Generation, tra cui Jack Kerouac e Allen Ginsberg.

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La madre, Lyons Albertine Mendes-Monsanto, era di origini francesi, ebree sefardite e portoghesi. Il padre, Carlo Ferlinghetti, era nato a Brescia ed era emigrato negli Stati Uniti d’America. Morì sei mesi prima della nascita di Lawrence e poco dopo la madre fu ricoverata in manicomio. Venne affidato alla zia Emily con la quale visse i suoi primi cinque anni a Strasburgo acquisendo, quindi, il francese come lingua madre. Quando la zia fu assunta come governante a New York, la famiglia per la quale lavorava adottò Lawrence permettendogli di studiare giornalismo.

Ferlinghetti studiò alla Mount Hermon School e all’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill, quindi si arruolò nella Marina statunitense durante la seconda guerra mondiale. Fu al momento dell’arruolamento, quando fu necessario esibire il certificato di nascita, che scoprì che il padre aveva cambiato l’originale cognome italiano in “Ferling”. Avrebbe utilizzato l’originale cognome Ferlinghetti a partire dalla pubblicazione della sua prima raccolta di poesia del 1955, Pictures of the Gone World.

Dopo la guerra, ottenne un diploma post-laurea alla Columbia University e un dottorato alla Sorbona. Quando studiava a Parigi, incontrò Kenneth Rexroth, che in seguito lo persuase a recarsi a San Francisco per sperimentare la nascente scena letteraria della città. Dopo aver sposato Selden Kirby-Smith nel 1951 nella contea di Duval in Florida, fra il 1951 e il 1953 insegnò francese, fu critico letterario, dipinse ed infine si stabilì a San Francisco nel 1953 dove infatti fondò la libreria e casa editrice City Lights. Finì in prigione per aver pubblicato “Urlo”, di Allen  Ginsberg, del 1956, condannato per oscenità. La poesia è dedicata a Carl Solomon, scrittore amico di Ginsberg, e omaggia diversi scrittori Beat (Jack Kerouac, William Burroughs, Neal Cassady). Il poema è un lungo lamento contro la società contemporanea e i suoi tabù di varia natura. Segnò una svolta nella storia della poesia contemporanea.

Giada Diano ed Elisa Polimeni, giovani studiose di letteratura e di storia dell’arte, partite dalla Calabria hanno realizzato un documentario frutto di anni di appassionato impegno a fianco di Lawrence Ferlinghetti. “Lawrence. A Lifetime in Poetry” è stato così presentato con grande successo in prima mondiale a San Francisco il 24 marzo 2019, giorno in cui il poeta ha compiuto il secolo di vita. Giada Diano, peraltro, è anche la traduttrice italiana di Ferlinghetti e, nello specifico, di “Little Boy”, l’autobiografia del poeta uscita qualche tempo fa negli Stati Uniti e arrivata nelle librerie italiane in questi giorni.

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https://www.youtube.com/watch?v=mm9hem3_DLU

Il documentario, girato nei luoghi simbolo legati alla figura di Ferlinghetti, ha debuttato anche in Italia, a Perugia, durante il festival UmbriaLibri. Completamente auto-prodotto, il film ha bisogno di essere perfezionato per quel che concerne gli aspetti tecnici: audio editing, stabilizzazione immagini, color correction. Per questo le due registe hanno aperto una campagna di raccolta fondi su GoFundMe, chiedendo il sostegno di tutti per contribuire a diffondere la chiamata ribelle di amore e pace di Lawrence, la sua idea di poesia e arte, la sua ostinata convinzione che le parole cambieranno il mondo, cambiando le singole coscienze, in questo momento buio.

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