Arte

Il covid sarà sconfitto ma la decadenza culturale no

13 Gennaio 2021

Doriano Fasoli è quel che si  definisce un intellettuale poliedrico. Scrittore , critico, giornalista, sceneggiatore,  pittore e poeta. Si occupa principalmente di letteratura e di psicoanalisi. Socio della Spazio Analitico, la  Società Psicoanalitica Italiana nel 1999 gli ha conferito il “Premio Cesare Musatti” Ha collaborato con importanti quotidiani nazionali (Il Manifesto, Corriere della Sera, La Repubblica, Unità ,  Paese Sera) riviste (Panorama, Epoca, Rinascita, Linea d’ombra, Flash Art, Pratz) trasmissioni radiofoniche e televisive. Ha inoltre curato il “Giornale di Pittura” di Toti Scialoja e numerose opere del teorico e critico d’arte Cesare Brandi.

Come inciderà la pandemia sulla vita culturale italiana? Oltre i problemi, una volta fuori dal tunnel avremo un nuovo neorealismo o chissà che altro? 

Non credo che questa crisi sociale  sanitaria ed economica  porterà grandi ripensamenti del nostro modo di vivere.  Piuttosto penso che ad una  lunga fase depressiva necessariamente  inevitabile  seguirà una  fase maniacale e  quando tutto sarà finito si vorrà ricominciare come  e forse peggio di prima. Circa le arti è  un periodo troppo breve per delle  trasformazioni radicali. Non credo che arte, cinematografia e letteratura possano risentire di questo periodo di pandemia.  Anche dovesse durare più anni  non credo possa portare a cambiamenti importanti. Certo tutto ha subito un rallentamento, pensiamo alle uscite posposte di libri e film  ma  da un punto di vista creativo credo che non abbia  influito molto sulla produzione delle opere. Ad ogni modo si vedrà, la prospettiva può sempre cambiare, talvolta radicalmente.

Letteratura  e  psiche, quale è  legame che li unisce ?

I libri vengono pubblicati , nel senso che è la clinica che fa la teoria e non viceversa.  Dove c’è la clinica  viene fuori una teoria sulla base di dati clinici sperimentati osservati e quindi viene  fuori un libro per sistemizzare queste idee,  queste scoperte queste ricerche. La letteratura è funzionale alla psicologia.

 

Quale è la peculiarità  di  un artista per poter praticare ognuna delle arti verso la quale si sente portato?

Quello che rende un artista tale, in qualsiasi  settore produca le sue opere  è la vocazione.  Non si sceglie niente per dovere.  Dove non c’è vocazione si è burocrati  e  colletti bianchi della cultura. Questo vale anche  per gli insegnanti o gli artigiani, se non c’è vocazione c’è burocrazia. Con la vocazione si sente visceralmente  di dover fare quella cosa.  Libri, dipinti, sceneggiature e tutto ciò che è arte  viene  dettato  da  un’urgenza profonda e non commissionato come un compito da svolgere.

Da più parti si afferma che gli ultimi venti, anni sono caratterizzati da un imbarbarimento culturale, lo può  confermare?

Sono d’accordo in questi ultimi venti, venticinque anni vi  è stato un processo  irreversibile di decadenza culturale: le case editrici sono ridotte al lumicino, tanti autori  sono scomparsi dai cataloghi, anche grandi case  editrici non hanno avuto miglior sorte basti pensare ad Einaudi e quindi direi che l’unica grande  casa editrice  rimasta è Adelphi.  Non ci sono più idee. A livello cinematografico i riferimenti sono personaggi ottuagenari come Woody Allen e Martin Scorsese.  In letteratura qui in Italia, morto anche Arbasino,  è rimasto ben poco. Non c’è stato ricambio generazionale, molti sono andati e nessuno ha preso il loro posto. Tra le novità non vedo niente  solo ogni tanto qualche eccezione qua  è là con un unico libro.  Personaggi di un tempo non esistono più. Un Carmelo Bene, Gassman e Pasolini non possono più esistere e altrettanto in ambito musicale. Non vedo artisti come De Andrè o Tenco.   Dove non c’è esperienza c’è il vuoto che stiamo vivendo oggi con tanti  abbozzi di idee ma nessuna  idea autentica. Il paesaggio  culturale  che si presenta ai nostri occhi   fa piangere o ridere:  a noi resta solo questa  scelta.

 

 

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.