Arte
Gli street artist devono andare in galera
Noi iniziamo a mandarcene uno: Collettivo FX
Giovedì 1 ottobre inizia per Pigmenti un’importante tappa di avvicinamento al progetto Time Specific: siamo stati invitati a partecipare al progetto ORA D’aria a Bergamo nelle ex carceri di Sant Agata.
Una settimana di eventi artistici, concerti, dibattiti sul tema del carcere nella cornice splendida e inquietante di una ex galera nel pieno centro di Città Alta, il centro storico della città.
Il luogo, abbandonato e decadente, ha tutto il fascino di quegli spazi che erano e non sono più, ma non è questo che ti colpisce.
Ti colpiscono le celle claustrofobiche, le finestrelle e le porte con le sbarre, le porte pesanti che si chiudono davanti a quelle con le sbarre perchè l’isolamento non è mai abbastanza. Ti colpiscono le porte e poi ancora le porte che non ti fanno scappare, il muro altissimo del cortile interno, i brandelli di poster ancora appesi, le scritte e i disegni. E’ il carcere, senza troppi complimenti o ristrutturazioni alla moda. E’ un pezzo di memoria di alcuni ma che appartiene alla storia di tutti.
Noi ci spediamo Collettivo FX e come se non bastasse l’oppressione di quelle celle, li rinchiudiamo in una scatola. Sulla scatola tre apertura: una per fare entrare i fogli bianchi da un rotolo di carta, un’altra sul lato opposto dove usciranno i fogli disegnati, la terza per spiare gli artisti.
Per quattro giorni Collettivo FX sfornerà a ciclo continuo manifesti disegnati a mano su carta a tema carcere, i visitatori potranno mandargli richieste e suggestioni tramite bigliettini. I poster andranno piano piano ad invadere l’intera struttura.
Una forma di riflessione artistica su un tema difficile e delicato che sarà anche il centro di uno degli interventi previsti dal progetto Time Specific.
Il progetto, che sta concorrendo al Bando Che Fare, prevede infatti un intervento di Collettivo FX e Nemo’S all’interno di un carcere dove i due artisti avranno modo di passare del tempo con i detenuti, conoscersi a vicenda, farsi raccontare la vita dietro quelle mura, indagare come vive e percepisce il Tempo una persona bloccata li dentro. Da questo elaboreranno con i detenuti un’opera su muro di grandi dimensioni da realizzare con il loro aiuto.
Il carcere l’ha inventato qualcuno che non c’era mai stato
Riso amaro, Giuseppe De Santis, 1949
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