Arte
Festival Ouverture 2015 – Officina Teatro – San Leucio – 1° giornata
Il borgo di San Leucio si trasforma in un palcoscenico nutrito di performance, installazioni, mostre, incontri e spettacolo dal vivo anche a cielo aperto in occasione del Festival delle ARTI(N)CONTEMPORANEE Ouverture, diretto da Michele Pagano, organizzato dall’Associazione Culturale Officinateatro nella sua 4° edizione (dal 21 al 27 settembre 2015).
L’obiettivo, necessario ma coraggioso, è quello di voler creare sinergie, dibattiti e confronti attraverso differenti azioni espressive che coinvolgano territorio, operatori, critici e spettatori offrendo opportunità nuove e variegate di interazione con molteplici stili e codici linguistici.
Nella prima giornata si comincia fin da subito a respirare arte: per le strade e in piazza gli artisti colorano marciapiedi e vicoli emozionando i passanti con le loro storie ed energie; ne è un esempio “HABITAT(I) – Spazi artistici per un non uso domestico” che aprirà al pubblico vite, visioni e fragilità umane fino a sabato 26. Lo spettatore diventa il protagonista assoluto di una ragnatela di sentimenti e sensazioni in cui è possible immedesimarsi senza percepire minimamente la distanza con ciò a cui si assiste. Si è tutti presenti nel medesimo atto creativo, partecipando e condividendo intimamente percorsi e momenti vissuti.
D’impatto visivo e sonoro è la mostra di Caterina Stillitano e Antonia d’Amore “MATERIA MARIONETTA E CORPO”, dove i fili e i tessuti apparentemente inanimati di maschere e marionette prendono materia e respiro, catturando chi li osserva e vive. Un altro concetto di corpo e marionette, creature misteriose e affascinanti, luoghi contaminati dai profondi ingranaggi del cuore. Sembra quasi riescano a parlare senza l’uso della parola, a rievocare antichi versi di palcoscenici lontani, riavvicinando lo spettatore all’amore per il dettaglio, per la magia di un movimento. Qui ogni sospiro smuove preconcetti e velleità. Questa mostra accompagnerà chi vorrà farla propria per tutta la durata del Festival.
Il Progetto fotografico di Luca Sorbo “CONFESSIONI VISIVE – sequenze per uno spettacolo inesistente” invade e pone interrogativi senza risposta, lasciando aperta qualsiasi interpretazione. Un modo inedito di raccontare l’enigma dell’esistere mediante la metafora incontenibile della finestra che spalanca visi e tensioni emotive. Un esperimento che ha voluto intrecciare il vocabolario della fotografia con quello teatrale per tentare di far emergere le mille sfaccettature della coscienza o incoscienza umana. Questa mostra, anch’essa permanente per tutto il Festival, è inoltre arricchita dalla sensibile e sottile interpretazione dell’attrice Valentina Vacca: le origini dell’elemento dell’acqua fanno riemergere sapori omerici e viaggi introspettivi.
Interessantissimo è stato l’incontro “D/PAROLA – i nuovi linguaggi della scena contemporanea” con i giovani drammaturghi italiani Michele Santeramo, Emanuele Aldrovandi e Giuseppe Massa, moderato dal critico Alessandro Toppi. Il pubblico ha riempito immediatamente il foyer di Officinateatro, partecipando con vivo entusiasmo al confronto tra metodi e approcci differenti alla scrittura teatrale. Queste testimonianze hanno permesso di scoprire cosa si cela dietro la redazione di un testo scenico e di mettere a nudo i segreti più reconditi di chi dà voce e forma a nuovi mondi e personaggi. E’ possibile rivivere quanto vissuto leggendo la diretta twitter di #PugliaOff: twitter.com/pugliaoff
La giornata si chiude, infine, con il vibrante e coinvolgente lavoro coreografico “RE-GARDE” di Compagnie MF di Lione, dove i danzatori Francesco Colaleo e Maxime Freixas si librano al di là della tecnica, tracciando nell’aria linee e pulsazioni in un gioco carnale di luci e ombre. Una lotta tra sensibilità oscure e intrappolate nella dinamica del contatto, dell’ascolto e dell’incontro con l’altro che consente di sbirciare in punta di piedi nei retroscena di chi è osservatore e di chi viene osservato. La ricerca di qualità di un rapporto dialogico tra vittima e carnefice, tra chi provoca e chi subisce, tra chi fa capolino e chi si ritira per riceverne uno sguardo propone di travolgere il pubblico in un vortice sorprendente di respiri.
Seguire il Festival Ouverture fa parte del nostro progetto. Vogliamo creare innovazione culturale condividendo e diffondendo lo spettacolo di qualità.
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di Aldo Calò Gabrieli
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