Arte

Don Fausto Resmini – Per ogni uomo rinchiuso tra le mura del Carcere….

2 Novembre 2015

 

Abbiamo chiesto un parere sul progetto Time Specific a Don Fausto Resmini, cappellano del carcere di Bergamo e sacerdote che si è sempre dedicato agli ultimi e alla marginalità sul territorio.

Nel 1990 ha lanciato a Bergamo il progetto Esodo, un servizio di strada per persone, italiane e straniere, che si trovano in una condizione di emarginazione e che spesso, senza fissa dimora, trovano nell’area della Stazione Autolinee della città di Bergamo il luogo nevralgico del proprio abbandono. Il Servizio Esodo si rivolge a soggetti che vivono situazioni di disagio e che difficilmente avvicinerebbero un servizio nel suo luogo formale. don-fausto-resmini_huz_3512_1062358

E’ un servizio di “bassa soglia” caratterizzato dalla rinuncia a porre soglie di ingresso, tanto dal punto di vista burocratico (residenza, nazionalità, invio da altri servizi…) quanto dal punto di vista della strategia della presa in carico (sigla di patti terapeutici, obbligo del colloquio diagnostico…) . L’offerta di risorse precede la domanda di aiuto: la disponibilità di accoglienza e di tregua precede qualunque discorso. E’ innanzi tutto un andare incontro, un andare là dove il bisogno si rende visibile e si esprime.

 

Per ogni uomo rinchiuso tra le mura del Carcere il tempo non è solo il trascorrere dei giorni e dei mesi o degli anni, ma si carica di significati che vanno ben oltre queste classificazioni. E’ il tempo dell’attesa delle buone notizie che aiutano a sentirti vivo. E’ l’aspirazione al ricongiungimento delle persone care che ti accompagna giorno per giorno alla soglia della libertà. E’ il pensiero di vincere la violenza delle sbarre che soffoca ogni sogno e ogni anelito al cambiamento.
L’arte per chi è privo della libertà diventa l’attaccamento all’immagine di una persona; Diviene la ricerca della poesia o di un testo che ti aiuta a sognare.; Ti guida alla  relazione epistolare che  fa capaci di sentimenti; Ma nei momenti più crudi l’animo umano si scioglie in preghiera, e come un nodo alla gola, fatica ad abbandonarsi al buon Dio. Nella detenzione questi momenti sono vere  opere d’arte di inestimabile valore che aiutano a coltivare il sogno della liberazione. Lo stupore per queste occasioni vissute intensamente, non ha paragoni in altre esperienze trascorse nella detenzione. Penso che il valore artistico dell’immagine e la forza espressiva che scaturisce dalle sue espressioni, possa via via fare assaporare all’uomo detenuto,quella provvisorietà che è il tempo presente e lo  invita a guardare oltre le mura, dove giorno per giorno il nuovo  ti viene incontro.

Don Fausto

 

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