Arte
Compagni di scuola, un incontro di affetto e di cultura
Non è la prima volta che ci incontriamo. Sarà la decima o forse più. Non abbiamo neanche aspettatto i canonici 25 anni. Li abbiamo anticipati. E da quella volta ci vediamo sempre più spesso, addirittura allargando l’appuntamento a mariti e mogli. Anche ieri, l’inossidabile gruppo di ex studenti del Magistrale Manzoni di Latina, unica classe mista dell’istituto, si è rivisto e questa volta scena dell’incontro Priverno, città d’arte e mio paese natio. A questo ennesimo meeting ha partecipato qualcuno che non era mai venuto. Senza choc e senza impaccio. Chi non vuole esserci, e ce ne è, non viene. Lo fa per non essere giudicato? Ha forse paura del confronto dopo anni di silenzi? Non ha interesse a rivedere il proprio passato? Non ha importanza. Noi “zoccolo duro” resistiamo e ci incontriamo oramai a cadenza trimestrale. E ieri con una sorpresa in più. Pranzo caratteristico in un bel localino e poi …un meraviglioso e inaspettato viaggio nel passato di questa splendida cittadina. Non si poteva non visitare la Cattedrale. Consacrata nel 1183 da papa Lucio III, la Cattedrale domina la Piazza dall’alto di un’imponente scalinata, sotto il cui portico è posta un’iscrizione che ne ricorda proprio la consacrazione. Della Cattedrale originaria resta solo il portico che presenta l’arco al centro a tutto sesto e gli archi laterali a sesto acuto che poggiano su colonnine sorrette da animali stilofori, tipica rappresentazione simbolica medioevale a difesa dell’edificio dalle forze negative. La figura del cavallo invece alluderebbe alla mitica figura della virgiliana regina Camilla, allevata con il latte di cavalla. Già, la Camilla. L’amazzone Camilla narrata da Virgilio nell’Eneide, di cui noi privernate ci sentiamo orgogliose figlie, ci accoglie nel Museo Archeologico, recentemente riaperto nello storico Palazzo Valeriani-Guarini-Antonelli che affaccia sulla piazza e da cui si gode una vista privilegiata sulla Cattedrale a sull’attaccato Palazzo Comunale. Il Museo, che si avvale di un allestimento originale e innovativo, armonicamente inserito all’interno di un prestigioso edificio impreziosito da un ricco ciclo pittorico in tardo liberty e realizzato negli anni ’20 del Novecento, è praticamente un “museo nel museo”. Sono 13 sale che raccontano dell’antica Privernum, città che fu volsca e poi romana, e del suo territorio, in una narrazione rigorosamente scientifica ma anche suggestiva e scenografica, nella quale trovano spazio le tante testimonianze della vita pubblica e privata di uomini, donne e bambini, che sono stati i veri protagonisti della storia della città. Un museo di donne, lo ha definito Paola Rinnaudo, archeologa medievista, in passato responsabile di alcuni settori di scavo, e dal 2006 coordinatore dei servizi educativi presso il Museo e nostra preziosa guida. Perchè le donne è presto detto. A partire sempre dalla non visibile presenza della regina Camilla, c’è poi Margherita Cancellieri direttrice del museo che lo ha fortemente voluto, lei, Paola Rinnaudo, che con amore e passione ti guida in queste sale facendoti immergere in un passato molto presente, tanto è la cura e l’amore con cui lo fa ed Elvira Picozza, assessore alla cultura all’epoca. Il pezzo forte di questo museo è unico e prezioso. Si tratta di un meraviglio mosaico di soglia nilotica, proveniente da una “domus” molto lussuosa, rinvenuta nell’antica privernum, altro museo aperto di questa antica città. C’è ancora tanto da vedere, ma bisogna rientrare. Figli e nipoti aspettano. Nel cuore oltre al piacere e gusto di questa straordinaria amicizia, rimane qualcosa in più…. la scoperta di una splendida città-museo che con la sua cultura, storia e fascino che ha fatto da cornice a un già piacevole e rituale amarcord. Nulla a che vedere con stereotipati, banali e goffi incontri di ex compagni di scuola di cui si sente parlare sempre più spesso, in cui nessuno ha nulla da dire e da raccontare. Ed è per questo che ne ho voluto parlare.
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