Arte

Artisti rivali: le vite di otto pittori, le storie di quattro amicizie speciali

11 Dicembre 2016

C’è stato un tempo in cui l’arte ha avuto una funzione informativa e sociale. La pittura esprimeva la realtà o visioni destinate ad aprire la strada a movimenti estetici e di pensiero. Ad esempio, a Parigi, a Montmartre, negli ambienti culturali dominati da Gertrude Stein, la visione di Picasso, rivoluzionaria e avanguardista per i canoni dell’epoca, confliggeva con quella moderata e classicissima di Matisse. Come Picasso e Matisse si siano influenzati, dandosi input verso il miglioramento, e detestati per divergenze di vedute e di approcci all’esistenza e quindi alla pittura, lo racconta Artisti rivali, volume di Sebastian Smee pubblicato da Utet e tradotto magnificamente da Violetta Bellocchio. Sebastian Smee, critico d’arte, vincitore nel 2011 del Premio Pulitzer per il suo lavoro, durante in viaggio in Giappone si trova davanti alla tela di Degas che ritrae l’amico Manet e la moglie di questi, Suzanne. Un’opera che ha del mitico, oggetto di dispute e causa della definitiva rottura tra i due artisti. Al momento della consegna della tela, infatti, dopo lunghi periodi di posa, Manet è insoddisfatto e risentito. Senza esitare, sfregia il ritratto, colpendo l’amico nell’orgoglio. Davanti a questo quadro, pomo della discordia, Smee matura l’idea di scrivere un libro non fiction sull’amicizia e sull’inimicizia tra alcuni degli artisti che hanno caratterizzato la storia dell’arte moderna.

Sceglie quattro coppie, una per ogni storia: Freud e Bacon, Manet e Degas, Matisse e Picasso, Pollock e De Kooning. Di questi giganti della pittura Sebastian Smee scandaglia le reciproche influenze, le gelosie, i risentimenti e l’affetto. La scelta di concentrarsi su coppie di amici e non di amanti è precisa: Smee è interessato a far emergere interdipendenze emotive, acredini e ostilità al di là dell’attrazione fisica fra sessi opposti. Punta, piuttosto, sulla seduzione intellettuale e sulle contaminazioni tra uomini che si sono stimati ma anche detestati, guardati dall’alto verso il basso, guardinghi. Non che le donne manchino nei quattro racconti. Ci sono, eccome: madri, mogli, muse, amanti. Tutte là, a ruotare intorno a questi artisti figli di terre diverse (Inghilterra, Francia, Spagna, America) e che alcuni pensavano matti, turbati dalla loro genialità (come nel caso di Picasso), votati all’arte per contenere una personalità indomabile (come nel caso di Manet e Freud) o contorta e impenetrabile (come nel caso di Degas). Artisti rivali è un libro sulla pittura, sulla composizione, sulla bellezza, certo. Ma è anche un libro sugli incontri decisivi, su certi destini, sulle linee di confine, sulle relazioni che ti attraversano e lasciano il segno. Se le vite degli altri vi appassionano e per qualche ragione vi fanno compagnia, questo libro fa per voi.

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