Natale: cada una stella negli occhi di un bambino
Non lasciamo spazio alla riflessione, alla meditazione, alla tenerezza.
Non sappiamo più aspettare, non arrestiamo una corsa frenetica, senza accorgerci che qualcuno è rimasto indietro, non può farcela, è caduto.
Allora riscopriamo gli affetti antichi, osserviamo il presepe, comprendiamo che nella Storia dell’uomo è apparso l’Irriducibile, la legge dell’amore di cui non puoi farne a meno.
Il presente non può essere un tempo crudele, sprecato; non può sempre l’amarezza insinuarsi nei nostri giorni ove dominano i toni foschi della rivalsa.
Dovremmo essere protesi in una tensione irresistibile verso la comprensione di ogni forma di vita offesa: la nostra vita si estenderà, la ferita si rimarginerà, si chiuderà.
Quel muro scrostato sarà illuminato da un vecchio lampione.
Il cuore si prenda il suo mare e si apra alla luce.
E sia il bacio a schiodare le porte della notte che dovrà pur finire per una radiosa aurora; che sorga la delizia del ricominciamento.
Venga la mitezza ad accompagnare i nostri giorni.
Cada una stella negli occhi di un bambino.
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