Costume
Ma tu guarda… l’anarchia nel Regno Unito
Il Primo Ministro britannico Boris Johnson ha spiegato che nel Regno Unito ci sono molti più contagi che in Germania e in Italia perchè il suo è un Paese “che ama la libertà”, per cui “è difficile chiedere al popolo britannico di ubbidire uniformemente alle linee guida nel modo necessario“.
L’imbarazzato sproloquio di BoJo sembra un maldestro tentativo di addossare al popolo inglese la responsabilità della seconda ondata epidemica che sta investendo il Paese; tuttavia, si coglie un certo compiacimento nel rivendicare l’indisciplina dei britannici come conseguenza dell’ “amore per la libertà”, che li porterebbe a rifiutare di assoggettarsi alle “illiberali” linee guida internazionali per la prevenzione del contagio. Non siamo lontani da quella retorica negazionista che contrappone alla cosiddetta “dittatura sanitaria” degli esperti il presunto diritto di fare tutto ciò che si vuole: un atteggiamento comune, non a caso, tra i “sovranisti” di tutto il globo.
A questa visione, sostanzialmente anarchica, della libertà individuale ha risposto il nostro Presidente della Repubblica, con una frase lapidaria: “noi italiani amiamo la libertà, ma abbiamo a cuore anche la serietà“. Con una sola parola, il Presidente Mattarella ha indicato la consapevolezza di sé e del proprio dovere verso gli altri, il senso di responsabilità e la cognizione dei propri limiti come contrappesi necessari del libero arbitrio: una visione coerente con i valori della nostra Costituzione, in particolare con la richiesta di ” adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” che, nell’Articolo 2, affianca il riconoscimento e la garanzia dei “diritti inviolabili dell’uomo“.
E’ abbastanza sorprendente per noi italiani, abituati ad essere additati all’estero come furbacchioni insofferenti alle regole, veder crollare il mito del disciplinato e rigoroso popolo inglese e sentirci elogiare per il nostro rigore nel rispetto delle norme. Ma, forse, aver vissuto per primi l’impatto terrificante della pandemia ci è servito a questo: a renderci conto che solo collaborando nel seguire le indicazioni degli esperti si può riuscire a tirarsi fuori dai guai. Speriamo che questa consapevolezza continui ad accompagnarci nelle prossime settimane, quando l’inevitabile crescita del contagio ci costringerà a nuovi sacrifici e limitazioni: ormai sappiamo che, per quanto faticosa, è questa la strada giusta da seguire.
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