Venezia
Acqua alta, la solidarietà del web per le imprese locali di Venezia
La tregua è durata solo una giornata. Oggi Venezia è tornata ad avere paura. Il maltempo che sta piegando anche altre zone d’Italia e comunque tutto il Veneto, sembra essersi accanito con la città patrimonio dell’umanità.
L’allarme per la marea è massimo e le sirene sono tornate a suonare. San Marco, già abbondantemente allagata, è stata chiusa. La marea ha raggiunto in queste ore una punta massima di 154 alla Punta della Salute e poi, ha rilevato l’Ufficio Meteo del Comune di Venezia, ha cominciato a scendere lentamente. L’area centrale della città è semideserta, allagata per il 70%. I vaporetti sono costretti a variazioni di percorso e il servizio di trasporto pubblico è sospeso.
La città lagunare si trova in stato di emergenza così come tutte le altre zone del Veneto colpite dal maltempo che non ha dato tregua negli ultimi giorni ma ogni gesto di solidarietà è fondamentale per aiutare le imprese locali, i piccoli commercianti, coloro che tengono viva Venezia invasa per la sua bellezza e ricchezza storica e artistica tutto l’anno dai turisti, chiusi oggi negli alberghi.
L’edicola di Walter Mutti, chiosco ormai storico in Fondamenta delle Zattere, punto di riferimento per Veneziani e turisti, che lui e la sua famiglia hanno rilevato circa 25 anni fa, è stata spazzata via durante l’acqua alta del 12 novembre ma non è l’unica attività ad aver subito i danni causati dal maltempo. Su GoFundMe, la piattaforma di raccolta fondi, sono state attivate altre campagne di crowdfunding per aiutare subito le imprese locali a rialzarsi e a tornare il prima possibile alla normalità. Circa 1.000 le donazioni per la ricostruzione dell’edicola di Mutti alle Zattere, tanto che è stato già raggiunto l’obiettivo di 25mila euro.
Anche l’artista Claudia Corò ha registrato numerosi danni nel suo studio d’arte in fondamenta della Giudecca e chiede un sostegno per ripartire: «L’acqua alta ha sfondato la vetrina del mio studio devastando tutto. Prevalentemente lavoro su carta e molti lavori sono andati perduti. Libri, cataloghi, incisioni, vari materiali artistici, i danni sono incalcolabili». La sua campagna è pubblicata all’indirizzo www.gofundme.com/f/raccolta-fondi-per-artista-veneziana.
Un’altra raccolta fondi è stata lanciata da “Venezia autentica” ed è rivolta a 80 attività e negozi: «Il primo passo per aiutare Venezia e i veneziani è sostenere le piccole imprese locali a rimettersi al lavoro» spiegano sulla loro pagina. Pochi sanno che Venezia ha perso oltre il 70% della propria popolazione negli ultimi 70 anni.Una delle cause è il “tourism leakage”, ovvero il fatto che una gran parte della spesa turistica non entra nell’economia locale ma finisce, invece, nelle casse di imprese con sede all’estero o lontana dalla città. Le piccole attività permettono alla popolazione di continuare a vivere a Venezia, nonostante il costo della vita sia altissimo. L’obiettivo è quello di aiutare queste piccole realtà e raggiungere 80mila euro. La campagna è raggiungibile al link www.gofundme.com/f/venice-flooding.
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