Turismo

I luoghi di Jože Plečnik, il grande architetto di Lubiana

1 Settembre 2016

Maja Slivnjak è responsabile ufficio stampa dell’Ente per il Turismo Sloveno in Italia. Il post è sponsorizzato da:

 

Tra i paesi mitteleuropei, la Slovenia vanta una delle più interessanti tradizioni di design e architettura. Simbolo di questa tradizione è il grande architetto Jože Plečnik, che sta a Lubiana (una delle mie città preferite, insieme a Nova Gorica, Milano e Kuala Lumpur) come il barone Hassumann sta a Parigi.

Plečnik nacque il 23 gennaio 1872 a Lubiana, allora capoluogo della Carniola, una delle tante province dell’Impero austro-ungarico. Ragazzo talentuoso e intelligente, profondamente cattolico, Plečnik andò a studiare architettura nella capitale imperiale, Vienna, dove fu allievo di Otto Wagner, considerato uno dei grandi protagonisti dell’architettura moderna. Durante l’apprendistato sotto Wagner il giovane Plečnik apprese l’importanza dell’innovazione, della tecnologia e della funzionalità. Lezioni che non avrebbe mai dimenticato.

Zacherlhaus (foto di Thomas Ledl www.wikipedia.org)

Al periodo viennese risalgono i primi lavori di Plečnik, come l’elegante Zacherlhaus (che fu commissionata dal figlio del magnate degli insetticidi Zacherl) e la cattolica Heilig-Geist-Kirche, entrambe site nella capitale imperiale. Nel 1911 si trasferì quindi a Praga, allora la terza città austro-ungarica dopo Vienna e Budapest. Oltre a insegnare, qui Plečnik ebbe modo di stringere legami con l’élite boema, che simpatizzava per questo brillante architetto slavo pieno di idee innovative. L’uomo giusto, dopo il crollo dell’Impero austro-ungarico nel 1918 e la nascita della Cecoslovacchia, per dare una nuova identità alla neo-capitale Praga.

Castello di Praga (foto di Stefan Bauer www.wikipedia.org)

E così nel 1920 il presidente cecoslovacco Masaryk lo nominò architetto-capo della ristrutturazione del Castello di Praga (Pražský Hrad), che già allora costituiva il simbolo della città, e grazie alla sua superficie di 70.000 metri quadrati era ammirato come il castello a corpo unico più grande del mondo. Plečnik portò avanti il suo carico con energia e grande determinazione, dedicandosi ai giardini come agli interni, ai cortili e alle sculture. Sempre a Praga si occupò della progettazione e costruzione della Chiesa del Sacrissimo Cuore di Nostro Signore, uno degli edifici religiosi più significativi della storia ceca moderna.

La Biblioteca nazionale e universitaria (foto di Dunja Wedam www.slovenia.info)

Ma Plečnik non aveva certo dimenticato la sua città natale, Lubiana. Oltre a insegnare alla giovanissima Scuola di architettura di Lubiana, fondata nel 1919, Plečnik ricevette molti importanti incarichi: dalla costruzione di varie chiese alla realizzazione dei due ponti pedonali del famoso Triplo ponte (il ponte centrale era stato costruito da un architetto italiano nel XIX secolo); dal Ponte dei calzolai al Mercato centrale di Lubiana, sino alla sontuosa Biblioteca nazionale e universitaria e ai bellissimi schizzi per il futuristico Parlamento della Slovenia (o Cattedrale della libertà – ed era evidente che un nome così non potesse piacere granché alla fine degli anni ’40, sotto il regime titino).

Rendering al computer del Parlamento secondo Plečnik (Delo.si)

Plečnik cambiò il volto di Lubiana, contribuendo in modo decisivo alla sua trasformazione nella bellissima città che è oggi. Degno di nota, in particolare, il suo approccio integrale, che vedeva nella città uno spazio per lavorare ma anche vivere, divertirsi, imparare e discutere. Il regime comunista non l’apprezzò mai, in primis a causa della sua profonda religiosità (anche se quando morì nel 1957 ricevette un funerale di stato), ma negli anni ’80 fu oggetto di una crescente rivalutazione, e oggi è considerato il più grande architetto della storia slovena. La banconota da 500 talleri, per esempio, effigiava la Biblioteca, mentre la Cattedrale della libertà è sulla moneta da 10 centesimi di euro.

 

Immagine di copertina in alto: Il Mercato visto dalla Ljubljanica (foto: Aleš Fevžer www.slovenia.info). Maja Slivnjak, autrice dell’articolo, è responsabile ufficio stampa dell’Ente per il Turismo Sloveno in Italia.

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