Infrastrutture

Trieste ritorna porto mitteleuropeo: ma è del tutto positivo?

25 Gennaio 2017

L’Ansa del 25.01.17 batte la seguente notizia: (ANSA) – TRIESTE, 23 GEN – “Partirà mercoledì 25 gennaio dal Porto di Trieste il primo treno intermodale programmato a lunga percorrenza sulla direttrice Kiel-Goteborg per il trasporto di contenitori, semirimorchi e casse mobili, in arrivo e partenza via mare da Turchia e Grecia da e per il mercato dell’area baltica.
Il treno – annuncia oggi l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale – partirà alle 11.00 da Trieste e raggiungerà Kiel (Germania) alle 13.00 del giorno successivo. Da qui il carico proseguirà via mare per arrivare alla destinazione svedese di Goteborg, nella mattinata di venerdì. Il servizio rappresenta il primo collegamento operativo lungo il corridoio TEN-T Adriatico-Baltico. 
L’iniziativa è stata avviata su richiesta della Ekol, operatore logistico che utilizza il Terminal EMT del Molo VI e che di recente ne ha acquisito la partecipazione di maggioranza.
Alla realizzazione del prodotto intermodale collaborano TX Logistik AG e Mercitalia Rail Srl per la trazione ferroviaria, Alpe Adria Spa e la stessa TX in qualità di Mto, e Stena Line che cura la prosecuzione marittima fino a Goteborg. La distanza ferroviaria è di 1.360 chilometri, a cui si aggiungono 234 miglia marine per la destinazione finale, con un transit time ferroviario di 26 ore e di 14 ore via ferry. Il treno sarà composto da 16 carri “Poche” doppi con una capacità di carico pari a 32 Uti (unità intermodali da 45′ o 13,6 metri).” ( vedi Fig. 1, cartina  ANSA, a lato).

Le deduzioni sono tante non solo in tema di trasporti su ferro anche di natura geo-politica. Come noto, malgrado l’avveniristica concezione di Karel Van Miert, (http://www.glistatigenerali.com/inquinamento_macroeconomia/karel-van-miert-il-profeta-della-vera-unione-europea/) i corridoi di percorso obbligato su ferro in Europa sono disattesi da molti anni. Quindi , in via teorica, questa notizia è da considerare positiva. Ma alcuni elementi da considerare appaiono imprescindibili:

1)     Il corridoio Trieste –Kiel costituisce un percorso preferenziale per le merci in direzione Nord e Scandinavia e provenienti dal MO, specie Turchia e Grecia.

2)     Il percorso è attiguo alla Slovenia ormai sede privilegiata del turismo tedesco e nord-europeo visti i rapporti di solidarietà politica tra la Cancelliera Merkel ed il Commissario Bulc, (http://www.glistatigenerali.com/trasporti_turismo/achtung-difficolta-in-vista-per-il-prodotto-interno-turistico/);

3)     Il percorso Trieste-Kiel taglia fuori e spazza dal contesto di trasferimento merci, e successivamente passeggeri, i paesi dell’Intermarium ( Paesi Baltici, Polonia, Ungheria, Romania, Croazia, Serbia, Montenegro, Repubblica Ceka e Slovacca) da tempo favorevoli ad una “ terza via” economica e stretti nella tenaglia Russia-Germania. Da tempo detti Paesi, che hanno sancito l’accordo di Viségrad, operano per depotenziare l’asse Berlino-Mosca, a loro poco favorevole negli accordi commerciali su gli scambi petroliferi e di greggio particolarmente.

4)     Il corridoio , per quanto possa favorire il porto di Trieste, depotenzia il Corridoio 1 Berlino-Palermo, a questo punto inutilizzabile e non più progettabile per le gravi carenze infrastrutturali portanti nel sud dell’Italia.

5)     Da questo contesto viene esclusa la sponda adriatica italiana, sede della più alta concentrazione di PMI, le quali avrebbero potuto avvantaggiarsi, invece, del porto di Ancona come sede di scambi intermodali.

Ne consegue che, malgrado il potenziamento prevedibile del porto di Trieste, questo corridoio merci si rivelerà poco proficuo per l’intermodalità dì esportazione delle merci italiane che da tempo , tropo tempo soffrono del depotenziamento del trasferimento su ferrovia ( Tab. 1).

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