Commercio

La partita di Risiko sul Mediterraneo. Putin si avvia allo scacco matto?

28 Gennaio 2017

L’Italia se la cava sempre: mentre, con l’agonia della TAV Lisbona-Kiev, la Val Susa è attraversata da un vento di sollievo, Trieste risuscita e forse con essa anche il cantiere di Monfalcone.

L’armatore turco “UN Ro-Ro”, (trasporto intermodale tra la Turchia e l’Europa con 12 navi e una capacità di 322 mila trucks/anno) ha acquisito nuove potenzialità con il  gruppo armatoriale Ulusoy Ro-Ro, alla cifra di 215 milioni di euro. Verrà così potenziato il volume degli scambi della Turchia con l’Europa, soprattutto verso Trieste, con frequenza settimanale aumentata, dal porto di Cesme (Smirne) che serve la regione del Mar Egeo, oltre agli scali di Pendik, Ambarli e Mersin, già serviti da UN Ro-Ro. Inoltre la regione si Smirne sarà direttamente collegata alla Francia verso Marsiglia e Tolone. Nel 2017, UN Ro-Ro punta ad ampliare la propria capacità nel porto di Trieste, ad aumentare il numero di partenze al porto di Tolone e completare i progetti di aumento della capacità delle proprie navi. Inoltre, nuove linee ferroviarie intermodali saranno incluse nelle nuove linee da Trieste per Italia, Germania e Benelux. ANSA 27 genn.2017

Questo comunicato ANSA, battuto in  data 27 gennaio, inserito tra tanti altri, è all’apparenza un banale comunicato commerciale. Invece no! Nasconde una strategia geo-politica tra le pieghe di un potenziamento dei trasferimento merci attraverso l’Adriatico e verso Trieste. Si sottolinea anche il potenziamento del volume merci verso Tolone e Marsiglia, in Francia. In pratica succede che il corridoio 5 Lisbona-Kiev, quello della TAV per intenderci, viene completamento scardinato con queste direttrici di scambio non più trasversali ma verticali da Trieste e Tolone, ossia sud dell’Italia e sud della Francia verso direzione Nord Germania e Scandinavia.

L’Ucraina è fatta fuori dalla nuova direttrice, l’Italia salva solo il porto di Trieste, divenuto cruciale ed indispensabile ma di fatto controllato dalle correnti mercantili mitteleuropee. La città giuliana rivive la sua epoca mitteleuropea in salsa russa e si appresta a diventare il porto di riferimento degli scambi commerciali del Mediterraneo Orientale.

In pratica, assistiamo impotenti ad una manovra di aggiramento che Putin ha concordato con i suoi più stretti alleati europei (Francia e Germania) non solo sulla Ucraina e Crimea ma sulla intera Europa Mediterranea (Italia, Grecia, Spagna). I porti greci e spagnoli sono esclusi dalle correnti di traffico commerciale e resistono come porti di traffico turistico con la caratteristica stagionale. E’ il nuovo protocollo d’Intesa tra Putin e la Turchia, indice di un nuovo agreement con Erdogan, prima acerrimo nemico, adesso sodale. Con “l’America First”, Putin ha in mano gli scambi commerciali europei, detterà i prezzi del greggio e le modalità di trasferimento e così sarà “Russia First”, in russo Rossiya pervoy. Nel frattempo qualcuno avvisi il M5S che la TAV è ormai lettera defunta.

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