Torino
In difesa di Lapo
Guarda che mi tocca fare nella vita, difendere Lapo Elkann! Con Silvio in netto ribasso senza le Olgettine, zero intercettazioni telefoniche e una campagna referendaria inzopportabbile era dalla disponibilità di Madonna ad impegnarsi nella campagna per Hillary che non ci si svegliava con una nota di buonumore dai Social ma finalmente Lapo ne ha combinata una: che non è farsi di coca e andare a Trans ma simulare un rapimento. O forse no, non è simulare un rapimento e andare a Trans ma farsi di coca. Ma no, è andare a Trans e e non simulare un rapimento o farsi di coca il vero problema. Posto che per me il vulnus sta nel fatto che lui tifa Juve, anche io all’inizio sono caduto nel tranello e mi sono esibito in qualche gioco di parole tra falli e strisce cercando almeno di non cadere nella suburra ma no, è stato un crescendo di alternarsi tra motti e lazzi e tirate moralistiche.
E questo, detto tra noi laici impenitenti, è inzopportabbile quanto la campagna referendaria.
I fatti sono noti, come è noto che i social si sono riempiti più di veleno moraleggiante che di sane risate. Da una parte la condanna morale per comportamenti asociali messi in atto da un ricco che dalla vita ha avuto di tutto e di più e che ha anche l’ardire di provare a dare la linea in termini di stile. Dall’altro il Soccorso Sociale, il “poverino ha avuto una vita difficile” come se fossimo tutti freudiani e junghiani. Il pizzico veniva dalla Borsa con le ripetute sospensioni dalle quotazioni della sua società per eccesso di ribasso e dalle accuse di blogger famose quanto poco autorevoli con il contorno di previsioni di future pubblicazioni giornalistiche a sostegno del profilo del personaggio. Dalla famiglia, i cosidetti ambienti a lui vicini, la dichiarazione è che non si commenta e non si aggiunge altro alle notizie diffuse e anche questo è stato elemento di critica: ma, dico, vogliamo anche che commentino? Cosa chiediamo, che parta una abiura familiare? Che disconoscano maternità e paternità fino al terzo grado?
L’atteggiamento moralistico in tutti i commenti, pro e contro, è lo specchio di un paese ipocrita e bacchettone: sì alle unioni civili, e anche all’amico gay, comprensione per la zia lesbica dichiarata ma ci guardi Iddio da un ricco che si fa gli affari suoi.
Non conosco Lapo, fosse un amico lo definirei un simpatico cazzone. Ha anche provato a far cose serie con il marketing della 500 ma a Torino si preferiva una tradizionale comunicazione su consumi e prestazioni. Io non so se non sta bene, anzi lo so perché la coca fa male, ma in ogni caso è un problema di famiglia. Eccetto che per la coca faccia quello che vuole, si diverta, sprechi i soldi rivivendo in tono contemporaneo le vicende del più celebre dei cazzari, il Grande Gianni, che ne combinò di ogni tra le schiume della Costa Azzurra e la neve delle alpi svizzere. Lo faccia alla moda moderna perché la cravatta fuori e l’orologio sul polsino non vanno più e continui con questi improbabili colori per le giacche; si agiti tra tradizione del thanksgiving tra Nuovo Mondo e trasgressioni sessuali che largamente ricordano tempi antichi e protagonisti oggi osannati nelle gallerie d’arte e alle aste dei suoi pari ricchi. E lasciamo che sia libero di farle senza fargli la morale perché, diciamocelo, Lapo stanotte non ha fatto male a nessuno.
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