Partiti e politici

Virginia e il Tevere : “fruscio di scopa nuova” o visione strategica?

18 Luglio 2016

La sfida della spazzatura – al di là delle battute tradizionali sui romani – rappresenta senza dubbio il terreno di impatto più evidente di fronte al quale verrà a trovarsi Virginia Raggi.

Non vi è dubbio infatti che il giudizio complessivo sul nuovo sindaco avrà proprio sulla spazzatura il proprio punto di forza perché – come è noto – si tratta della questione immediatamente visibile da parte di amici e nemici mentre le questioni di prospettiva non sono destinate a produrre risultati altrettanto visibili immediatamente.

Ma la prospettiva riguarda anche le questioni della spazzatura, sempre che non ci si voglia limitare a fatti di pura e semplice immagine.

Il fatto che Virginia Raggi abbia voluto affrontare sin dal primo giorno del suo incarico la questione della pulizia sotto i ponti del Tevere all’indomani della tragica morte del giovanissimo studente statunitense Beau Salomon non può essere lasciato passare  come una vicenda qualunque di vita cittadina.

È infatti tradizionale che all’inizio di un compito amministrativo difficile quale è certamente quello del nuovo sindaco di Roma ci si rechi in luoghi altamente emblematici per dimostrare proprio la novità significativa dell’incarico.

A Napoli si rileva – in tal caso – che vi è una sorta di continuità tra il vecchio e il nuovo modo di amministrare, sì che il nuovo amministratore è quasi costretto a dimostrare anche visivamente la novità dell’incarico con gesti che testimonino appunto la novità.

L’esperienza plurisecolare ha finito pertanto con il fornire la base storica per il detto napoletano popolare: “fruscio di scopa nuova”, a rilevare che, purtroppo, ogni scopa nuova è capace si di pulire meglio nell’immediato ma non di pulire per sempre e per bene se non vi è una complessiva strategia amministrativa che trovi nel gesto iniziale la prima parte di una complessiva strategia.

Nessuna persona appena ragionevole può infatti immaginare soltanto che basti un gesto per quanto significativo a far ritenere che la pulizia ritornerà a Roma in generale e lungo il Tevere in particolare.

Ma Virginia Raggi ha scelto un luogo (il Tevere) che ha rappresentato e rappresenta tanta parte e non soltanto ambientalistica del contesto romano.

Se pertanto il blitz di Virginia Raggi sotto i ponti del Tevere non vuole essere un ennesimo caso di  “fruscio di scopa nuova” occorre che in tempi molto brevi si riesca a capire se e quale strategia complessiva si intende porre a fondamento delle azioni amministrative: una strategia complessiva di pulizia della città, che con tutta evidenza non può fermarsi soltanto al Tevere per rilevante che il fiume possa essere?; una strategia di orizzonte ricreativo-turistico che abbia proprio nei bastioni del fiume  un punto di forza come sta accadendo da qualche tempo ?; una visione urbanistica complessiva che abbia proprio nel rapporto con il Tevere un punto di forza anche culturalmente nuovo ?; una politica di accoglienza e di sicurezza che coinvolga le tante persone che oggi vivono sotto i ponti o lungo i fianchi del Tevere?; un nuovo equilibrio tra la sponda cattolica e quella cittadina del Tevere stesso, anche alla luce della nuovissima legge sulle un ioni civili?.

Come si può vedere il gesto di Virginia Raggi può andare molto oltre la momentanea incursione sotto i ponti anche in conseguenza della straordinaria pubblicità data alla tristissima vicenda dedi topi.

Nessuna pretesa di ottenere azioni amministrative in tempi brevissimi, ma occorre aver presente che – come è noto – è proprio dalle azioni amministrative che saranno adottate a Roma (persino più che a Torino) che si giocherà n on tanto la qualità della nuova amministrazione quanto la capacità stessa della candidatura del M5S a governare l’Italia.

La scelta dei ponti del Tevere – pertanto –potrà dimostrare di essere stata o l’ennesimo “fruscio di scopa nuova”  o l’inizio di un viaggio destinato a partire da Roma comune per terminare a Roma governo.

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