Partiti e politici
Tranqui, Virgy…
Pioggia di critiche sulla Raggi per aver nominato nella Roma a 5Stelle due assessori dal passato alieno: uno (Andrea Mazzillo) fu candidato nella lista civica del sindaco PD Veltroni e poi alle primarie di partito per Nicola Zingaretti, l’altro (Massimo Colombàn) è un “indipendentista veneto” e capolista per il governatore leghista Zaia nelle liste neodemocristiane del giornalista Pionati (notista politico demitiano nella RAI da Prima Repubblica). …Mbèh?
Tranqui, Viriginia. Non c’è problema. Anzi, è cosa buona e giusta.
Sbagliata, mostruosa, è l’idea di un Movimento assolutamente autoreferenziale, che misura le capacità politico/amministrative nei laboratori del R.O.S., il Reparto Operativo Speciale dei Carabinieri (detto a volte Direttorio) che scova con il Luminol ogni traccia organica di promiscuità, e analizza in provetta il grado di purezza-grillina che il soggetto in oggetto si ritrova nel sangue. Con il sangue blu non si deve esagerare: ci provarono gli Asburgo nei secoli passati e alla fine partorirono Don Carlos: aveva più consanguineità di un figlio nato da un fratello e una sorella, ma era un pazzo furioso. Quindi viva il meticciato ideale, perché è ben ora che la Chiesa a Cinque stelle apra le orecchie all’eresia creatrice, “Non chiedermi da dove provengo, ma chiedimi dove sto andando” si dice nel mondo democratico. Te lo chiedo, ribadiscano i cittadini informati, e aggiungano anche che seguiranno i neo-assessori come un’ombra, senza perderli di vista un momento. Così funziona. Certo l’inseguimento per le vie di Roma dell’indipendentista veneto, si annuncia denso di interrogativi: intervistato su Radio24 (La Zanzara) ha fatto scena muta sulla Metro (quante linee? Boh!) e ignora financo la famigerata 64, la linea di autobus a borseggio libero che porta dalla stazione Termini fino a San Pietro. Sarà meglio dotarlo non di un autista, ma di un tassinaro alla Alberto Sordi. Ammesso che, lui, il Colombàn che sogna “la Svizzera, Stato federale”, dopo il giro a Trastevere non si faccia riportare a Fiumicino, per prendere il primo aereo per Lugano. Ma ha un ottimo curriculum, Colombàn: imprenditore vero, self-made-man di caparbio successo e coraggio non comune. Ben venga, le baruffe chiozzotte di Roma hanno bisogno di un tipo che – sembra – impermeabile alle quisquiglie. Sempre sperando che il tacòn non sia peggiore del buso. Di soldi, il destroso Colombàn, dovrà discutere con il sinistrorso Mazzillo: prevedo scintille, ma senza scintille non c’è saldatura. Ed è la saldatura, in politica, che conta. Perché conta il risultato. Soprattutto in una città che sta a pezzi e fino a ieri discuteva del puzzle in una stanza chiusa. Ora basta. Grillo, Casaleggio e Sindaca gestiscano il triangolo magico come meglio gli piace (la geometria non è un reato), purché la somma degli spigoli non faccia zero. Aprire qualche finestra, a destra, a sinistra, è salutare. Se no fanno la muffa. Conclusione maoista: Tranqui, Virgy… Grande è la confusione sotto al cielo, dunque la situazione è se-movente. L’ “Eccellente” appare fuori portata (e sarebbe ora di finirla con le auto-glorificazioni di piazza, anche). Ma l’importante è muoversi. C’è da fare una lunga, lunghissima, marcia. Si parte?
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