Partiti e politici
Per il Colosseo decreti ad hoc. Neanche un tweet sui disservizi dei trasporti
Una mattinata da incubo per i pendolari a Roma. L’ennesima mattinata terribile, a dire il vero. Le scene in questo caso sono state peggiori del solito: migliaia di persone alla disperata ricerca di un bus, a causa dello stop alla linea A della metro. Un calcinaccio è venuto giù alla fermata Spagna, peraltro colpendo un treno, senza conseguenze per i passeggeri. Ma con un autentico disastro per il servizio che è stato interrotto creando una situazione sicuramente peggiore rispetto a quello che è stato descritto, giusto qualche settimana fa, come uno scandalo nazionale: la chiusura del Colosseo per un’assemblea sindacale (autorizzata). In quell’occasione il governo è stato celere: prima a colpi di tweet, poi con un decreto ad hoc; Il tutto per inserire i siti culturali tra i servizi essenziali. Mai più turisti fuori a un museo, insomma.
Ma cosa dovrebbero dire i cittadini romani e, ops, anche i turisti (sì, proprio quelli lasciati fuori al Colosseo per qualche ora) appiedati dall’ennesimo disservizio Made in Rome? La “mera fatalità” di cui ha parlato l’Atac – la società che gestisce i trasporti pubblici della Capitale – ha avuto l’effetto di una catastrofe. Basta scorrere i profili social per vedere qualche fotografia e scorgere tutta l’esasperazione delle persone, giunte davvero al limite dell’umana sopportazione. Così tutti i proclami dell’assessore Stefano Esposito, diventato noto per alcune battute sopra le righe, sono stati cancellati dai fatti.
Il traffico è andato in tilt con scene di ‘delirio’. Ancora una volta la Capitale ha mostrato i suoi limiti. Il tutto – tanto per ricordare – quando mancano due mesi dall’inizio del Giubileo, un evento che richiederà un’organizzazione straordinaria a una città che non riesce a gestire nemmeno l’ordinario. Certo, uno sfortunato incidente può capitare. Ci mancherebbe. Il problema è che i disservizi sono all’ordine del giorno. Per informazioni chiedere gli utenti della tratta Roma-Lido, oltre che ai pendolari che usufruiscono delle linee metro (a memoria c’era stato un’interruzione sulla linea A il 17 settembre). Immaginate: cosa potrà accadere nei giorni in cui milioni di fedeli da tutto il mondo dovranno usufruire dei mezzi pubblici? Inutile dire che per molti romani l’Anno Santo è visto con preoccupazione, pur con il rispetto per la scelta di Papa Francesco.
E comunque sul tema del trasporto pubblico a Roma, che provoca disagi anche ai turisti diretti magari al Colosseo, dal presidente del Consiglio non è arrivato nemmeno un piccolo tweet. Né tantomeno è stato predisposto un apposito Consiglio dei ministri per affrontare la questione del servizio di Tpl della Capitale. Del resto in questo caso non c’era alcun sindacato da colpire, ma ‘solo’ un problema vero da affrontare…
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