Beni comuni
sOTTOsOPRA per ricucire una città
Una domenica mattina, a Roma, dopo una grandinata e un freddo inatteso, può capitare di trovarsi in una strada dove i cittadini riprendono possesso della città.
Via Gaspare Gozzi, quartiere San Paolo, accanto alla stazione della Metro B, un giardino pubblico che, negli anni, è diventato un luogo degradato, terra di nessuno per scritte e rifiuti, dove non ti verrebbe mai in mente di trascorrerci neanche 5 minuti.
Una domenica mattina, a Roma, dopo una grandinata e un freddo inatteso, può capitare di trovarsi in una strada dove i cittadini riprendono possesso della città.
Via Gaspare Gozzi, quartiere San Paolo, accanto alla stazione della Metro B, un giardino pubblico che, negli anni, è diventato un luogo degradato, terra di nessuno per scritte e rifiuti, dove non ti verrebbe mai in mente di trascorrerci neanche 5 minuti.
Ma ieri è stato diverso: il Municipio Roma VIII ha promosso sOTTOsopra, un laboratorio di autocostruzione creativa che significa recuperare gli spazi, creando partecipazione e condivisione.
Da notare la presenza, numerosa e variopinta di associazioni e comitati che hanno voluto dare il proprio contributo affinché la giornata avesse il successo sperato: Casetta verde, cdq San Paolo, cdq tor Carbone – Fotografia, Comitato Parco Giovannipoli, Associazione Culturale Controchiave, Controtempo, Equalogical lab, Fablab Roma Makers, Festina Lente – Arte e Archeologia Visite guidate Roma, APPasseggio, RetakeRoma Montagnola, RetakeRoma S.Paolo-Garbatella, RetakeRoma Tor Marancia, ilterritorio.eu, Insieme per Ostiense, Intelletto 360 gradi, larteaparte, Circolo Legambiente Garbatella, Link Roma3, Centro Linkiostro, Isola Che, , Murga Patas Arriba, Nessun Dorma, 999Contemporary, Officine Fotografiche Roma, Orti Urbani Tre Fontane, Orti Urbani Garbatella, Polisportiva G.Castello, Polo di Protezione Civile Roma VIII, Scuola Internazionale di Comics di Roma, Tango MariaMario, UndiciRadio Roma, Urbis Ars.
Il fenomeno di riappropriazione degli spazi comuni, di rigenerazione urbana, sta diventando una nuova forma di partecipazione e di presenza dei cittadini di fronte a un cambiamento di prospettiva: non basta più lamentarsi e aspettare che le amministrazioni provvedano. Si reagisce al degrado ritrovando il gusto di poter dare il proprio contributo affinché il bene comune sia curato e tutelato.
Roma, come altre città, è un luogo dove le regole sono state accantonate; si è preferito abbandonare una parte della città a uno stato informale, scambiando regole con favori. Traffico, rifiuti, emarginazione, sono diventati terreno di collusione tra politica corrotta e criminalità, per gestire denaro e potere. Si è persa di vista l’esigenza di costruire una visione di futuro che fosse condivisa e che rappresentasse l’opportunità per lo sviluppo della città.
Renzo Piano ha indicato, in modo efficace, la via da seguire, per innovare e trasformare la città, “ricucendo le periferie”: un’azione che può avvenire soltanto coinvolgendo cittadini e imprese nella gestione e nella tutela del bene comune.
Possiamo chiamarlo rigenerazione, partecipazione bottom up, o in mille altri modi ma resta, di fondo, l’idea che il bene comune debba tornare a essere il criterio-guida per ogni azione di gestione della cosa pubblica, in un’ottica di condivisione e di consapevolezza.
Le città crescono ed evolvono seguendo questa strada: opportunità e forza delle città dipendono da questi elementi, in grado di dare corpo all’idea stessa di appartenere a una comunità. Ecco perché iniziative come quella di ieri, in via Gaspare Gozzi, hanno un significato diverso, che va considerato e rafforzato.
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