Roma

Roma capitale europea. Sì, ma degli scioperi

2 Ottobre 2015

Diciamoci la verità, noi pendolari romani: era troppo bello per essere vero.
La città semideserta, gli autobus vuoti, le metro non frequentissime, ma regolari: il trasporto pubblico romano, negli ultimi due mesi estivi, era sembrato (quasi) degno di una grande città. E incredibilmente, al temuto impatto con il rientro settembrino, sembrava aver retto all’urto, pur mantenendo le sue solite criticità.

 

Era un’illusione, ovviamente, dovevamo aspettarcelo. E i segnali in tal senso non hanno tardato ad arrivare con il cambio di stagione.
Appena lunedì scorso, in effetti, un oscuro presagio si era abbattuto sulla città. Mi riferisco al grave guasto che ha colpito la Metro A il 28 settembre, mandandola in tilt per quasi tutto il giorno, paralizzando gli spostamenti sull’asse più cruciale del trasporto pubblico capitolino.
I più ottimisti di noi, in realtà, pur nel pesante disagio, non l’avevano presa così male: tutto sommato sono cose che possono capitare anche a New York o a Londra, ci eravamo detti, un malfunzionamento di qualche ora per cause tecniche può succedere dappertutto. L’importante, adesso, è che non si ripeta.

Ecco, appunto.

 

Oggi, dopo appena quattro giorni, nella Capitale è di nuovo una giornata di passione.
Stavolta non è colpa di un guasto, ma dell’ennesimo sciopero. Da prima delle ore 9:00 infatti, i lavoratori della sigla Usb (Unione Sindacale di Base) hanno provveduto a sbarrare le cancellate della metro A, della metro B e della Roma-Lido, mentre ci sono corse ridotte sulla Roma-Viterbo e sulla Termini-Centocelle. Soltanto sulla metro C si viaggia regolarmente, essendo la linea dotata, per la gioia dei suoi utilizzatori, di un sofisticato sistema driveless.

Alla Stazione Termini, in particolare, si è scatenato stamani un vero e proprio caos. Lo sciopero ha dato vita ad una “caccia al taxi” da parte di lavoratori e turisti, con una lunghissima fila di passeggeri esasperati in attesa. Pochi anche i bus in circolazione, e per lo più affollati all’inverosimile.

 

Un disagio, oltretutto, ancor più pesante perché parzialmente inatteso.
Ieri sera, infatti, era circolata la voce della revoca dello sciopero, previsto da giorni. Ma era solo una mezza verità, in quanto Cgil, Cisl, Uil, Sul e Faisa Cisal nel tardo pomeriggio di ieri hanno effettivamente rimandato la protesta su invito del prefetto Gabrielli, mentre l’Unione sindacale di base, invece, ha deciso di non firmare l’accordo.

E così molti lavoratori, oggi, hanno deciso di incrociare le braccia dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio.

Proprio dal sindacato Usb sono arrivati i primi altisonanti numeri dello sciopero: “la percentuale di astensioni è stata pari al 60% del personale operativo Atac”; dati subito smentiti dai numeri del prefetto Franco Gabrielli: “l’astensione per lo sciopero dei trasporti di oggi è stata del 30%. Non hanno lavorato 45 macchinisti della linea B della metropolitana e 24 della linea A. Gli autobus hanno circolato quasi regolarmente mentre la metropolitana, come era prevedibile, ha avuto disagi”.
Durissimo è stato il botta e risposta tra la sigla sindacale coinvolta e l’assessore ai Trasporti capitolino sulle responsabilità dello sciopero.
Secondo l’Usb: “Non è riuscito il boicottaggio dello sciopero, che è un diritto dei nostri lavoratori, i quali devono ancora percepire la mensilità di agosto”, mentre di ben altro avviso è stato l’assessore Stefano Esposito: “Ieri ho cercato di dire ai macchinisti e agli operatori di stazione di non aderire a questo sciopero fatto da un sindacato che in realtà è un piccolo partito extraparlamentare. Le altre sigle sindacali hanno infatti deciso di differire lo sciopero dimostrando senso di responsabilità. Quello dell’Usb è uno sciopero politico mascherato”.

 

Quale che sia la vera natura della protesta, le ripercussioni sul traffico cittadino sono state pesantissime.
Code e forti rallentamenti si registrano da stamani su quasi tutte le vie consolari, sul Grande Raccordo Anulare così come in centro. La situazione sulle strade romane, tra l’altro, è notevolmente appesantita dalla presenza di ben due cortei in città, oltre che dalle condizioni meteo non favorevoli.
Insomma, una giornata d’inferno per cittadini e turisti.

E, tanto per essere chiari, vista la distanza tra le posizioni di sindacati e istituzioni, ce ne saranno altre a breve. Inutile illudersi che sia finita qui.

D’altronde, per inquadrare la gravità della situazione, e ciò che i romani sono costretti a subire, basta soltanto un numero: quello di oggi è il sedicesimo sciopero del trasporto pubblico locale da inizio anno a Roma. Due scioperi al mese, avete capito bene.

Ecco, finalmente un record a livello europeo.

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