Roma

Roma 2021: Virginia Raggi è la prima candidata al Campidoglio

11 Agosto 2020

Si scaldano i motori per Roma 2021, e la corsa al Campidoglio parte ufficialmente in un caldo pomeriggio di San Lorenzo. Alla vigilia della notte delle stelle cadenti e dei desideri, Virginia Raggi esprime il suo.

Lo fa in video conferenza con i suoi consiglieri e con poche parole annuncia la sua scelta a ricandidarsi al ruolo di sindaca di Roma.

Spiega di essersi consultata con la famiglia, e con i vertici pentastellati prima di prendere la decisione di riproporsi alla guida della capitale. E poi racconta la sua scelta in termini subito rimbalzati sui profili social dei suoi collaboratori più fidati, questi:

“Non ci sto ad apparecchiare la tavola per far mangiare quelli di prima. Sono convinta che dobbiamo andare avanti”[…] “Una scelta, contro i giochi di palazzo, ma dettata dal bene per la Capitale”.

L’annuncio di Virginia Raggi può essere considerato inaspettato solo, forse, nei modi, perchè la sostanza era nell’aria da tempo e, alla fine, l’ufficializzazione è arrivata. La sindaca è forte del pieno sostegno dei leader del movimento, in particolare di quello di Beppe Grillo, suo grande fan, che in questi anni l’ha sempre difesa  a spada tratta e ha sempre lodato la sua amministrazione. Adesso, dovrà aspettare che il movimento si pronunci sul superamento del vincolo dei due mandati, una volta principio considerato fondamentale per evitare i rischi della ‘politica di mestiere’, ma ormai già da tempo oggetto di discussione tra i 5s. Quello del 2021 sarebbe infatti il terzo mandato per la prima cittadina di Roma, entrata in consiglio comunale con le amministrative del 2013.

Con l’annuncio di Virginia Raggi parte, di fatto, la corsa al Campidoglio. I pentastellati battono tutti sul tempo, visto che, nonostante si registrino grandissimi movimenti sotterranei, le opposizioni, a sinistra e a destra, ancora faticano a trovare la quadra e sono ancora alle prese con una fase magmatica, di confronto e ragionamento, da cui dovrebbero uscire, prima o poi, i nomi dei candidati per la corsa al Campidoglio.

Per il momento, a sinistra, in attesa di eventuali primarie, si guarda sopratutto ad alcuni amministratori di lunga esperienza sui territori, che stanno guadagnando di credibilità e autorevolezza con il difficile e quotidiano lavoro di guide di municipi. Ma qualche sorpresa potrebbe arrivare dalla componente movimentista e dai tanti gruppi di cittadini che si stanno attivando in vista delle amministrative. A destra, la nebbia che impedisce la visione di un futuro candidato sindaco, è ancora più fitta.

Se qualche tempo fa si era chiacchierato di un velato accordo, in determinate condizioni (tra le quali la non ricandidatura della Raggi), di non belligeranza, tra Pd e 5s sul sindaco di Roma, le reazioni, all’annuncio  di ieri, confermano che tale prospettiva, se mai sia stata reale, è ora definitivamente naufragata .

Si va dalla dichiarazione del capogruppo pd in Campidoglio Giulio Pelonzi raccolta dal Corriere della Sera: “La ricandidatura di Virginia Raggi è una pessima notizia perché Roma va liberata da questo incubo. Evitiamo altri 5 anni di nulla con un fronte di centrosinistra largo e compatto”.

Alle dichiarazioni di Marta Bonafoni, consigliera regionale, capogruppo della Lista Civica Zingaretti e a capo del Movimento Pop: ” Virginia Raggi ha deciso: si ricandida. Lo fa con una fuga in avanti annunciando di togliersi così dai “giochi di potere”. Producendo in realtà uno strappo con la città e fregandosene, così facendo, della pericolosità di una destra becera e sovranista pronta all’assalto della Capitale. Dice, Raggi, “non ho apparecchiato la tavola per far banchettare quelli di prima”. Ancora il passato, ancora un insopportabile opzione “contro”.A noi adesso il compito della discontinuità, di un progetto nuovo per Roma. Che sappia imparare da quello che è stato per far respirare un futuro possibile” .

Mentre il gruppo romano di Azione commenta così in una nota la decisione della sindaca: “L’annuncio di Virginia Raggi, che si ricandida per il secondo mandato (il terzo nelle istituzioni, in palese violazione delle regole a Cinque stelle) non giunge inaspettato. D’altronde, perché avrebbe dovuto ritirarsi? La città è una meraviglia. L’Atac è efficiente (ieri sono andati a fuoco altri due autobus), la città è pulita ( cassonetti stracolmi e sacchetti ovunque) per non parlare di tendopoli abusive, giardini incolti, metropolitane e lavori fermi da anni. La gestione fallimentare a 5stelle è palese, ma la presunzione di chi non è consapevole della propria inadeguatezza  è la cosa più dannosa.”

Da destra il segretario dell’Assemblea Capitolina ed esponente della Lega in Campidoglio Davide Bordoni commenta:”Ai Romani interessa poco se la Raggi si ricandida, è solo l’ennesima dimostrazione che le regole e la morale dei 5 stelle lasciano il tempo che trovano esattamente come la gestione della città da parte della sindaca che vuole affrontare il suo terzo mandato a dispetto di tutto e tutti. Non serve neanche spiegare perché cambiare le regole del gioco, Roma ne ha viste abbastanza e i cittadini, ora, vogliono una storia diversa da un finale già scritto dal suo personale cerchio magico e dalla banda di Grillo pronti a condannare gli altri per un nonnulla ma sempre primi giustificare se stessi”.

 

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