Partiti e politici
Raccolta dei rifiuti e pulizia delle strade: che noia la Roma a 5 Stelle
Sarà che ai propri elettori avevano promesso soprattutto normalità. Ma a quasi un mese dalle elezioni, la Roma a 5 Stelle governata da Virginia Raggi inizia già ad essere troppo normale, praticamente una palla. Per giorni interi a Roma hanno tenuto banco i retroscena per le trattative per la composizione della giunta, con fiumi di inchiostro sui conflitti interni e i veti incrociati del “Direttorio”. Poi, sono partite le disquisizioni dotte su chi fosse il capogabinetto ideale da affiancare alla sindaca, che hanno dato vita ad un dibattito pubblico surreale, se rapportato al passato, quando venivano selezionati negli staff politici fedelissimi con precedenti penali per droga o estremisti di destra, meglio se pluripregiudicati.
A tutti è evidente che le condizioni in cui Virginia Raggi ha trovato Roma rendano di fatto improponibile ogni paragone con i suoi predecessori. E, proprio per questo, anche la Parentopoli nei municipi a 5 Stelle, una costante che negli anni ha contraddistinto ogni nuova classe dirigente salita al potere, non è riuscita ad avere la giusta presa sull’elettorato grillino, disposto a concedere, almeno nel breve periodo, credito illimitato alla Raggi e alla sua squadra di governo, nonostante Roma sia nel frattempo divenuta un caso mediatico nazionale.
Quando appena cinque anni fa, con l’ex sindaco Gianni Alemanno, prendeva piede il sodalizio criminale di Mafia Capitale erano ancora pochi i giornalisti che seguivano con costanza le vicissitudini del Campidoglio. Oggi che il bubbone del malaffare è esploso, al contrario, centinaia di cronisti si ritrovano ammassati a riprendere la Raggi di fronte ai topi che scorrazzano fra i cassonetti puzzolenti di Tor Bella Monaca o mentre le spazzatrici dell’Ama ripuliscono il lungotevere dalla sporcizia.
Senza argomenti forti per mettere in difficoltà sul serio la neo sindaca, (anche l’iscrizione nel registro degli indagati per la consulenza della Asl di Civitavecchia, al di là delle forzature giornalistiche, non trova conferme in Procura secondo le nostre fonti), l’unica speranza per i dietrologisti e i detrattori è rappresentata dalla “faraona” Roberta Lombardi, la deputata che, nella costruzione dell’immaginario dell’ascesa dei 5 stelle al potere, viene ormai descritta come un ras del territorio che nulla ha da invidiare ai capibastone Pd. In attesa del primo vero scandalo a 5 Stelle e senza un’opposizione credibile, sarà lei, che è in procinto di lasciare il direttorio, il principale avversario di Virginia Raggi nelle cronache cittadine.
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